Tra i detenuti ci sono 333 donne e 170 minori. Hamas chiede di scambiarli con ostaggi israeliani, Netanyahu rifiuta
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Nelle carceri di Israele sono detenuti 5.200 prigionieri palestinesi, di cui 333 donne e 170 minori. Il dato risale al periodo antecedente l'attacco di Hamas del 7 ottobre, ma secondo i funzionari palestinesi potrebbero essere molti di più. Le Nazioni Unite hanno rilevato che dal 1967, anno in cui il Paese occupò la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, sarebbero stati arrestati circa un milione di palestinesi. Uno su cinque è stato messo in manette almeno una volta, ma il dato raddoppia per gli uomini. Yahia Sinwar, leader di Hamas, ha proposto di liberare gli oltre 200 ostaggi in cambio dei detenuti, ma per l'esercito israeliano si tratterebbe di "terrorismo psicologico".
Sono 19 le prigioni all'interno di Israele, mentre un'altra si trova in Cisgiordania. Si contano 1.264 detenuti amministrativi palestinesi, ovvero quelli dietro le sbarre per un tempo non definito e senza aver affrontato un processo. Esiste anche la possibilità di essere arrestati in merito a "prove segrete": mentre l'accusato trascorre anni in carcere, Israele continuerebbe a raccogliere informazioni rimandando il procedimento.
L'organizzazione palestinese a tutela dei diritti dei prigionieri Addameer, ha descritto il sistema carcerario israeliano come un "complesso di macchine fatto di leggi e procedure progettate per uccidere". Dal 2000, ai tempi della seconda intifada, sono stati arrestati più di 12.000 bambini palestinesi. Per Addameer si tratterebbe di un modus operandi utilizzato per punire la popolazione. L’associazione Save the Children ha rivelato che i minori subirebbero abusi fisici e psicologici all'interno delle carceri, interrogati senza la presenza di un genitore e sfruttati come informatori.
Anche le donne sarebbero soggette a "trattamenti crudeli e inumani" da parte delle forze israeliane. A rivelarlo l'ultimo rapporto sulla condizione delle prigioniere dell'organizzazione non governativa palestinese, in cui vengono evidenziate le varie forme di violenza, anche sessuale, subite dalle detenute.
"I prigionieri sono sottoposti a fame e sete e viene loro impedito di accedere alle loro medicine, in particolare per coloro che soffrono di malattie croniche che richiedono cure regolari. La situazione è peggiorata quando l'amministrazione carceraria ha tagliato l'acqua e l'elettricità", ha commentato Qadura Fares, il capo della Commissione per gli affari dei detenuti dell'Autorità palestinese.
Il Parlamento israeliano, lo Knesset, ha intenzione di approvare un disegno di legge che consentirebbe di ammettere nuovi detenuti nelle carceri oltre la loro capacità legale. Ai prigionieri verrà assegnato un materasso sul pavimento solo se non saranno disponibili letti e solo per "brevi periodi". L' aumento del numero di palestinesi rinchiusi dall’inizio della guerra “ha provocato un aumento significativo del sovraffollamento delle strutture carcerarie, in modalità che non consentono il rispetto delle disposizioni di legge”. Nel 2017 la Corte Suprema aveva incaricato Israele di fornire a ciascun detenuto uno spazio di almeno 3,5 metri quadrati.