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I soccorritori hanno controllato solo un quarto dell'isola. I numeri continuano a salire. Test del Dna ai sopravvissuti, cadaveri irriconoscibili
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Si aggrava il bilancio alle Hawaii. Il numero delle vittime dell'incendio che ha quasi raso al suolo una cittadina dell'isola di Maui ha superato i 100 morti, ma il bilancio è destinato a salire ben oltre secondo le autorità locali. Si teme che tra i morti molti siano bambini. Il governatore dell'arcipelago americano delle Hawaii, Josh Green, ha comunicato il bilancio ufficiale. "Ora sono 106 le vite che sono state perse", ha detto Green in un discorso televisivo aggiungendo che i soccorritori hanno finora battuto poco più di un quarto dell'area di ricerca che devono coprire.
Il bilancio dei morti, secondo quanto riferito dal governatorato dell'isola, non è ancora definitivo perché "ci sono certamente ancora dispersi ma non siamo in grado quantificarli con precisione", ha riferito la Polizia locale. Permangono condizioni di vento forte e siccità che non facilitano i soccorsi. Sempre più forti anche le polemiche sulla mancata prevenzione e sulla cattiva gestione dell'emergenza, che hanno portato all'apertura di un' inchiesta ufficiale.
I funzionari locali sono convinti che il bilancio dei morti arriverà almeno a diverse centinaia, tra cui molti bambini. Lo riferisce il Wall Street Journal citando Elle Cochran, che rappresenta West Maui, inclusa Lahaina, la cittadina di 12mila abitanti rasa al suolo dalle fiamme, nella Camera dei rappresentanti delle Hawaii. Martedì molte scuole di Lahaina e dintorni avevano annullato le lezioni per l'interruzione di corrente. Molte famiglie nella comunità hanno quindi lasciato i piccoli a casa da soli o con parenti più anziani e gli adulti sono andati al lavoro fuori dalla cittadina. Le forze dell'ordine hanno finora perlustrato poco meno di un terzo di Lahaina, il che significa che i corpi nella maggior parte della città devono ancora essere trovati. Sono inoltre state identificate solo tre vittime, poiché la maggior parte dei cadaveri è stata bruciata in modo tale da rendere impossibile rilevare le impronte digitali. Il Dna potrebbe essere l'unico modo per identificarli, tanto che il dipartimento della Salute e dei Servizi umani Usa sta inviando una squadra per aiutare a identificare i resti.
Si tratta dell'incendio più devastante in oltre un secolo di storia degli Stati Uniti. La città di Lahaina, sulla costa occidentale di Maui, è stata quasi interamente avvolta dalle fiamme: migliaia di edifici sono stati distrutti e molti ridotti a un semplice cumulo di ceneri. Nell'ex capitale del regno delle Hawaii, che contava 12.000 abitanti, le autorità hanno già avvertito che il bilancio umano dei roghi potrebbe aumentare ancora considerevolmente nei prossimi giorni. I parenti delle persone disperse vengono incoraggiate a sottoporsi al test del Dna per aiutare a identificare i cadaveri, che spesso sono irriconoscibili.
I funzionari locali sono convinti che il bilancio dei morti arriverà almeno a diverse centinaia, tra cui appunto è probabile che ci siano molti bambini. Lo riferisce il Wall Street Journal citando Elle Cochran, che rappresenta West Maui, inclusa Lahaina. Martedì molte scuole della cittadina e dei suoi dintorni avevano annullato le lezioni per l'interruzione di corrente. Molte famiglie nella comunità hanno quindi lasciato i piccoli a casa da soli o con parenti più anziani e gli adulti sono andati al lavoro fuori dalla cittadina. Le forze dell'ordine hanno finora perlustrato poco meno di un terzo di Lahaina, il che significa che i corpi nella maggior parte della città devono ancora essere trovati.
Joe Biden e la First lady Jill Biden voleranno a Maui il 21 agosto per toccare con mano i danni causati dagli incendi. Lo rende noto la Casa Bianca, sottolineando che il presidente incontrerà i soccorritori, i sopravvissuti e le autorità federali e statali.