India, azienda di materassi usa la storia di Malala in uno spot: scoppia la polemica
© ansa | Gandhi
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La 16enne pachistana, colpita alla testa da un'arma da fuoco, rimbalza fino a ricevere il premio Sakharov. Prima di lei erano stati usati Steve Jobs e Gandhi
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Un spot indiano con protagonista la caricatura di Malala Yousafzai, la 16enne pachistana sopravvissuta ad un attacco dei talebani, sta suscitando polemiche in tutto il mondo. Il simbolo della lotta per l'educazione femminile, infatti, viene utilizzata in modo discutibile per pubblicizzare un materasso. L'azienda, la "Kulr-on", già in passata aveva usato altri due testimonial inconsapevoli, Steve Jobs e il Mahatma Gandhi.
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Lo spot mostra una serie di caricature di Malala: la 16enne viene colpita alla testa da un'arma da fuoco, cade a terra sanguinante con tanto di felbo attaccata al braccio, poi rimbalza sul materasso e risorge fino a ricevere il premio Sakharov. La campagna pubblicitaria è stata realizzata dalla sede indiana dell'agenzia di britannica Ogilvy ed è stata commissionata dalla marca di materassi Kulr-on. Non è chiaro se sia già apparsa sulla stampa indiana oppure se si sia trattato soltanto di una proposta dei creativi.
Lo spot fa parte di una serie di altri due famosi "rimbalzi", quello del Mahatma Gandhi, buttato fuori da un treno in Sudafrica e quello di Steve Jobs, ritornato ai vertici della Apple 12 anni dopo. L'utilizzo della triste vicenda della sedicenne Malala, che dopo l'attentato nel 2012, fu portata in Gran Bretagna per essere curata, è stato considerato di pessimo gusto soprattutto in Gran Bretagna, ma in India, dove c'è meno attenzione per la pubblicità "non politicamente corretta", non è stato censurato.