IL GIALLO

India, il mistero delle gang "taglia-trecce": aggredite 200 donne

Le autorità hanno offerto una ricompensa di 8mila euro a chiunque aiuti la polizia a trovare le gang. Intanto, però, sono partiti i linciaggi di massa...

30 Ott 2017 - 12:03
 © -afp

© -afp

Spray narcotizzante, fazzoletti bagnati di sonnifero, aggressioni alle spalle e un unico scopo: tagliare i capelli delle donne, che poi si ritrovano in un letto di ospedale tramortite. È il giallo dei “taglia-trecce”, che, nelle ultime sei settimane, ha coinvolto 200 vittime nello Stato del Kashmir, zona calda dell'India per via della lotta tra esercito e separatisti. Le autorità hanno offerto una ricompensa di 8mila euro a chiunque aiuti la polizia a trovare le gang. Intanto, però, sono partiti i linciaggi di massa per cercare di acchiappare gli uomini vestiti di nero che aggrediscono le donne e le privano delle loro trecce raccolte sotto il velo. E a rimetterci, spesso, sono vittime innocenti.

I casi - Le donne non vengono aggredite solo in strada, ma anche nelle loro case. Come la studentessa Naira Nazir, trovata svenuta nella sua stanza, rigorosamente senza treccia. C’è poi il caso di Shaqeela Sajad, 24 anni, incinta e già madre di un bambino: stava spazzando la veranda nella sua casa a Srinagar - nel Kashmir - quando un uomo mascherato l’ha aggredita premendole un fazzoletto sul naso. “Quando mi sono svegliata in ospedale, ho realizzato che la mia treccia non c’era più”, ha dichiarato Shaqeela a Usa Today. Stessa location, diversa vittima. Sempre a Srinagar, la 37enne Shafeeqa è stata aggredita da due uomini mascherati mentre gettava gli avanzi della cena nella spazzatura. Uno di loro le ha avvicinato una bomboletta alle narici. Il resto della scena è un copione già visto: la vittima si è risvegliata all’ospedale senza treccia.

I linciaggi di massa - Intanto, sono partiti i linciaggi di massa per cercare di trovare e punire gli uomini “neri” che stanno terrorizzando le donne. La maggior parte delle volte, però, si tratta di vittime innocenti. Come il 70enne Abdul Salam Wani, scambiato per un “taglia-trecce” mentre faceva pipì in un angolo e ucciso con una mattonata in testa da suo nipote. O ancora Nayeem Ahmad Malla: il 20enne era andato a trovare la sua fidanzata, ma è stato bloccato, accerchiato e massacrato da un gruppo di “giustizieri”. Perfino una comitiva di stranieri (tre australiani, un irlandese, una sud-coreana e un inglese) è stata scambiata per una gang di “taglia trecce”. Dopo essersi persi, i ragazzi erano arrivati al loro villaggio alle 2 di notte: in poco tempo, sono stati circondati dai “giustizieri”. Poi, fortunatamente, è arrivata la polizia.

Il giallo - Non è chiaro perché questi uomini aggrediscano le donne per poi privarle delle trecce. Trecce che vengono lasciate accanto alla vittima e non rubate. Le autorità indiane si contraddicono: parlano di isteria di massa e, allo stesso tempo, offrono una lauta ricompensa. Alcuni leader separatisti, invece, parlano di cospirazione e accusano il governo indiano di voler seminare il panico tra le famiglie, per evitare che ospitino in casa loro i ribelli separatisti. L’esercito nega ogni responsabilità, mentre il direttore generale delle forze di polizia che si sta occupando dell’inchiesta - e che finora non ha ancora arrestato nessuno - ci scherza su: “Sto cercando una jaadu ki chadi (una bacchetta magica)”.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri