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Già a maggio il governo centrale aveva dichiarato l'epidemia e imposto agli ospedali direttive stringenti per cercare di arginarla
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Sono saliti a 45mila i casi di "fungo nero" in India: lo ha comunicato al parlamento il ministero della Salute, aggiungendo che negli ultimi due mesi 4.200 persone sono morte per l'infezione. La mucormycosis, questo il nome scientifico del virus, era decisamente rara sino all'inizio di quest'anno, con non più di venti casi in media. Da qualche mese il fungo ha cominciato ad aggredire ex pazienti Covid, indeboliti dall'uso degli steroidi.
Il virus ha conseguenze devastanti su chi ne viene toccato, richiede interventi chirurgici invasivi per salvare occhi, naso e bocca, e ha un tasso di mortalità pari al 50%. In maggio il governo aveva dichiarato il "fungo nero" un'epidemia, condizione che impone agli stati locali di registrare ogni caso.
Lo stato indiano più colpito è il Maharashtra, che da solo ha contato oltre 9.300 persone infette. Secondo il quotidiano The Hindustan Times, il fungo ha recentemente infierito anche su bambini, in particolare nello stato del Rajastan.