Un "tribunale del popolo" aveva condannato il padre per una disputa commerciale. Tre uomini sono stati arrestati
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Colpevole di aver protestato contro un "tribunale del popolo" che aveva condannato suo padre per una disputa commerciale, una 16enne è stata stuprata e uccisa. E' successo in un villaggio del West Bengala, in India. Tredici persone sono state denunciate per omicidio. Di queste, tre sono state arrestate dalla polizia. La giovane aveva definito illegale e illegittimo il tribunale.
Secondo il Times of India l'adolescente era scomparsa domenica sera dopo essersi opposta coraggiosamente alla decisione di alcune autorità del suo villaggio di punire e ostracizzare la sua famiglia. Il suo corpo è stato trovato lunedì mattina vicino ai binari della ferrovia poco distante dal luogo in cui è avvenuto il "processo" improvvisato. Tra gli arrestati c'è anche il leader locale del partito Trinamul Congress, che è al potere nello Stato che ha come capoluogo Calcutta.
Secondo la ricostruzione della polizia, la ragazza sarebbe stata costretta a "sputare per terra e a leccare la propria saliva" dopo che aveva definito "sbagliato e illegale" il giudizio di una sorta di "tribunale del popolo" convocato per risolvere una contesa in cui era coinvolto il padre, un contadino simpatizzante per il partito comunista marxista Cpi, rivale del Trinamul.
Il genitore era stato condannato a una pesante multa e duramente minacciato. Gli avevano detto che se non lasciava il villaggio entro un mese, avrebbero dato alle fiamme la sua casa. Reagendo alla decisione, l'adolescente aveva sfidato il potere del "tribunale" dicendo che era illegittimo, sollevando così la rabbia delle autorità locali.