Alice Gruppioni venne travolta il 3 agosto 2013 sul lungomare di Venice Beach, in California. Secondo i giudici di Los Angeles l'investitore non ha mostrato di riconoscere la gravità del suo crimine. Il marito: "Giustizia non lenisce il dolore"
Nathan Campbell, lo spacciatore 40enne che il 3 agosto 2013 investì e uccise l'imprenditrice bolognese Alice Gruppioni sul lungomare di Venice Beach passerà in carcere da un minimo di 42 anni a un massimo dell'ergastolo. Lo hanno stabilito i giudici della Superior Court di Los Angeles. La donna, 32 anni, era in California in viaggio di nozze con il marito Christian Casadei che, commentando la sentenza, dice: "La giustizia non lenisce il dolore".
Secondo i giudici Campbell, nel chiedere clemenza per le sue azioni, non ha mostrato di riconoscere a sufficienza il livello di responsabilità per il crimine commesso, e per questo la pena prevista è così pesante. "Abbiamo sempre saputo che la giustizia, anche se fatta, non lenisce il dolore personale di ognuno di noi. Ci sentiamo vuoti: senza quei sogni e quelle speranze che facevano da pilastro alla nostra vita", ha detto il marito di Alice.