Intanto la Corte suprema ha stabilito la condanna a morte per altri due manifestanti
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Quarantaquattro bambini sarebbero stati uccisi durante le proteste in Iran. Amnesty International ha reso noto di aver documentato nomi e dati dei bimbi e di aver raccolto informazioni sulle minacce ricevute dai parenti di 13 delle piccole vittime da parte del governo. Lo riporta Iran international. I parenti sono stati costretti a seppellire i bambini in villaggi remoti e gli è stato vietato di condividere immagini sui social.
Secondo il rapporto, 34 bambini sono stati uccisi da proiettili al cuore, alla testa o ad altri organi vitali. Quattro a colpi d'arma da fuoco da distanza ravvicinata. Cinque sono morti a causa di aggressioni e uno è rimasto soffocato per i lacrimogeni.
Sarebbe imminente l'esecuzione di un secondo manifestante - La Corte suprema della Repubblica islamica dell'Iran ha condannato a morte un secondo manifestante, Mahan Sadrat Marni. Classe 1978, secondo le autorità giudiziarie iraniane, è colpevole di aver messo in pericolo la sicurezza del Paese. Secondo quanto ha dichiarato il padre, Kazem Sadrat Marni, al quotidiano indipendente "Shargh Daily" l'uomo sarebbe in attesa di essere giustiziato.
Corte suprema stabilisce condanna a morte anche per un terzo manifestante - La Corte suprema ha confermato la condanna a morte anche di un terzo manifestante, Mohammad Broghani, accusato di "fare guerra a Dio" e di aver partecipato alle proteste, scoppiate nel Paese sono scoppiate dopo la morte della giovane curda iraniana di 22 anni Mahsa Amini il 16 settembre.
Amnesty International pala di un altro manifestante condannato a morte - Da parte sua, Amnesty International ha fatto sapere su Twitter che un altro manifestante iraniano, Sahand Nourmohammad Zadeh, è stato condannato a morte per presunto "abbattimento delle ringhiere autostradali e per aver dato fuoco a bidoni della spazzatura e pneumatici" con l'obiettivo di "interrompere la pace".
Mohsen Shekari, il primo manifestante giustiziato - L'8 dicembre, le autorità dell'Iran hanno giustiziato il primo manifestante, Mohsen Shekari, arrestato durante le proteste scoppiate a settembre scorso, condannato per aver ferito un agente della sicurezza con un coltello e aver chiuso una strada nella capitale Teheran. Shekari è stato riconosciuto colpevole di aver combattuto e di aver estratto "la sua arma con l'intenzione di uccidere, provocare terrore e turbare l'ordine e la sicurezza della società".