Si dà il via alle ripercussioni dopo l'accordo sul nucleare: per l'Italia un incremento di 3 miliardi di euro
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L'accordo sul nucleare iraniano potrebbe portare un benificio di 3 miliardi di euro all'Italia. Secondo il rapporto pubblicato da Sace, gruppo che fornisce una vasta gamma di prodotti assicurativi e finanziari, la revoca delle sanzioni contro l'Iran influenzerà l'export italiano nei prossimi quattro anni. Le percentuali saliranno dall' 1,1% del 2014 al 2, 5% del 2018.
L'Italia si afferma tra i principali partner commerciali del Paese, nonostante l'inasprimento delle sanzioni avvenuto nel 2011. Inoltre, le aziende italiane dovranno riconquistare con fatica tutte le quote di mercato perse e guadagnate dai mercati concorrenti di Cina, India, Russia e Brasile. Immediati vantaggi riguarderanno principalmente il commercio del petrolio, il più colpito dalle sanzioni internazionali, ed altri settori come il mercato delle autovetture con due milioni di veicoli l'anno, la difesa con l'esercito da rinnovare, i trasporti con treni e aerei.
Un insieme di investimenti che difficilmente riusciranno a equiparare le perdite causate dalle misure varate contro l'Iran. Dal 2011 si sono registrati forti cali nelle industrie in crescita: l'Italia avrebbe potuto cumulare 17 miliardi di euro circa dal 2006 al 2018 grazie a maggiori esportazioni.
"Il Paese presenta una serie di importanti vantaggi competitivi ma anche una serie di rischi che le aziende italiane non possono e non devono trascurare", queste sono le raccomdanazioni di Sace, per uno scenario economico ancora da definire.