Ministero della Giustizia: non ci sono condizioni sussistenti per l'estradizione dell'iraniano. Violazione di una legge federale statunitense non è valida automaticamente in Italia
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"Il ministro Nordio ha depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano Abedininajafabadi Mohammad": così una nota ufficiale del Ministero della Giustizia. Abedini è stato liberato domenica mattina poco dopo le 9. Non appena arrivata la richiesta di revoca della misura cautelare firmata dal ministro Nordio, si è riunito d'urgenza un collegio della quinta Corte d'Appello che ha rimesso in liberà l'ingegnere 38enne, poco dopo decollato per Teheran. Il ministero degli Esteri di Teheran ha confermato che Abedini è rientrato in Iran.
"In forza dell'articolo 2 del trattato di estradizione tra il governo degli Stati Uniti d'America e il governo della Repubblica italiana possono dar luogo all'estradizione solo reati punibili secondo le leggi di entrambe le parti contraenti, condizione che, allo stato degli atti, non può ritenersi sussistente", si legge nella nota del ministero della Giustizia. La prima condotta ascritta al cittadino iraniano di "associazione a delinquere per violare l'Ieepa (International emergency economic powers act - legge federale statunitense) non trova corrispondenza nelle fattispecie previste e punite dall'ordinamento penale italiano", viene precisato.
"Quanto alla seconda e terza condotta, rispettivamente di 'associazione a delinquere per fornire supporto materiale a una organizzazione terroristica con conseguente morte' e di 'fornitura e tentativo di fornitura di sostegno materiale a una organizzazione terroristica straniera con conseguente morte', nessun elemento risulta ad oggi addotto a fondamento delle accuse rivolte emergendo con certezza unicamente lo svolgimento, attraverso società a lui riconducibili, di attività di produzione e commercio con il proprio Paese di strumenti tecnologici avente potenziali, ma non esclusive, applicazioni militari", fa sapere ancora il ministero della Giustizia.
"La decisione presa dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ci ha felicemente sorpresi - Così l'avvocato di Abedini in una nota -. Da giurista e da avvocato, sono molto contento delle motivazioni addotte a sostegno della richiesta di revoca della custodia cautelare, poiché si sposa con quanto sostenuto sin dall'inizio in merito all'assenza dei presupposti per l'estradizione ma soprattutto per l'attenzione data al valore fondamentale della libertà personale alla luce dei principi costituzionali. Ora il mio cliente è persona libera e potrà riprendere a sorridere e sperare. Mi ha sempre ripetuto che lui credeva e aveva fiducia nella giustizia. Oggi questa sua fiducia, questa nostra fiducia ha trovato un riscontro effettivo. Da ultimo, sento anche a nome del mio cliente di ringraziare tutti coloro che nel silenzio e con grande delicatezza hanno sostenuto questo nostro percorso e hanno accompagnato ogni nostro passo e timore con la preghiera".
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha elogiato "la cooperazione di tutte le parti interessate" per il rilascio di Abedini. Baghaei ha sottolineato l'impegno su questo caso del ministero degli Esteri di Teheran, che "non risparmierà alcuno sforzo nell'adempimento dei suoi doveri di proteggere i diritti dei cittadini iraniani all'estero".