Sconfitto al ballottaggio l'ultraconservatore Saeed Jalili
© Afp
Il deputato riformista ed ex ministro della Sanità iraniano Massoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio delle 14esime elezioni presidenziali e diventerà il nono leader della Repubblica islamica. Pezeshkian ha battuto l'ultraconservatore Saeed Jalili.
Il quartier generale delle elezioni statali iraniane rende noto che Pezeshkian ha ottenuto 16.384.403 voti contro i 13.538.179 del suo rivale ultraconservatore Saeed Jalili, espressi in un totale di circa 58mila seggi in Iran e 314 seggi in oltre 100 Paesi stranieri. Al ballottaggio presidenziale hanno partecipato circa 30.530.157 (49,8%) dei 61.452.321 elettori aventi diritto, aggiungo le autorità iraniane.
I sostenitori di Pezeshkian, cardiochirurgo 69enne e deputato di lungo corso, sono scesi nelle strade di Teheran e di altre città prima dell'alba per festeggiare mentre il suo vantaggio cresceva su Jalili, un ex negoziatore nucleare dalla linea dura.
Pezeshkian ha vinto promettendo di raggiungere l'Occidente e di alleggerire l'applicazione della legge sul velo obbligatorio nel Paese, dopo anni di sanzioni e proteste che hanno schiacciato l'Iran. Il candidato riformista nella sua campagna elettorale non ha promesso cambiamenti radicali alla teocrazia sciita iraniana e da sempre ritiene che il leader supremo, l'Ayatollah Ali Khamenei, sia l'arbitro finale di tutte le questioni di Stato.
"Tenderemo la mano dell'amicizia a tutti. Siamo tutti popolo di questo Paese. Ci sarà bisogno dell'aiuto di tutti per il progresso" dell'Iran: così il neoeletto presidente Massoud Pezeshkian. Parlando alla tv di Stato il riformista ha ringraziato i suoi sostenitori venuti a votare "con amore e per aiutare" il Paese.
Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Massoud Pezeshkian per la sua elezione a presidente dell'Iran e ha espresso la speranza di "rafforzare la cooperazione" con Teheran su tutti i piani, compresa la sicurezza regionale. Lo ha riferito il Cremlino citato dall'agenzia Tass.