LA "SHAHID BAGHERI"

L'Iran inaugura la prima nave da guerra porta-droni: cos'è e quanto è potente

L'imbarcazione è il risultato della riconversione di un cargo mercantile, ma l'aspetto decisivo è un altro: non è proprietà dello Stato, ma direttamente dei Guardiani della Rivoluzione. Perché ora? L'ombra dell'offensiva Usa-Israele

di Maurizio Perriello
06 Feb 2025 - 16:04
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Il rilancio dell'alleanza Usa-Israele incarnato dalla nuova presidenza americana di Donald Trump preoccupa l'Iran. Indebolita dal caos in Siria, dilaniata da divisioni interne e preda di uno scontro generazionale negli apparati di governo, la Repubblica Islamica tenta di schermarsi dalle possibili rappresaglie dei nemici. Dopo aver acquistato i temibili caccia Su-27 e Su-33 dalla Russia, cooperante in funzione anti-americana, Teheran ha inaugurato la sua prima nave da guerra porta-droni. La "Shahid Bagheri", affermano i pasdaran con calcolata minaccia, è in grado di operare in oceano aperto. Un chiaro riferimento ai recenti avvistamenti di droni sulla costa orientale degli Stati Uniti, che però non hanno nulla a che vedere con la nuova imbarcazione iraniana. Ma di cosa si tratta esattamente e quanto è potente?

Shahid Bagheri, la nuova nave porta-droni iraniana

 La nuova piattaforma marina porta-droni iraniana porta con sé due grandi novità. La prima è che è nata dalla riconversione militare di un cargo mercantile in quella che si può definire la prima nave esclusivamente "drone-carrier" al mondo. La seconda è che non appartiene alla Marina militare di Teheran, ma è proprietà diretta del Corpo delle Guardie della Rivoluzione, i cosiddetti pasdaran. Entrambi gli aspetti sono importanti, ma forse il secondo lo è di più. Trasferendone la potestà ai Guardiani della Rivoluzione, di fatto un corpo militare fortemente ideologizzato e parallelo allo Stato, l'Iran potrebbe inaugurare una tattica bellica in cui la diretta responsabilità di eventuali azioni militari in mare sia ascrivibile ai pasdaran. Modificata a partire da una portacontainer sudcoreana del 2000, la Shahid Bagheri è lunga 240 metri e larga 32, e ha effettuato le prime prove in acqua a dicembre 2024. L'installazione di una rampa di lancio lunga 180 metri, simile a quelle delle navi portaerei, consente il decollo di piccoli aerei, elicotteri e varie tipologie di droni: dai Mohajer di tipo 6 e 10 agli Shahed-129 e ai vettori kamikaze Shahed-136. Le vecchie stive del mercantile sono dunque diventate un hangar. Dai video diffusi dalla tv di Stato iraniana, si evince anche la presenza di sistemi missilistici. Una cosa verosimile, visto che Teheran possiede una nutrita gamma di vettori antinave e "land strike", sia balistici sia da crociera.

Quanto è pericolosa la nuova arma dell'Iran?

 Al di là della vistosa vetrina dell'inaugurazione, la Shahid Bagheri non appare in grado di spostare gli equilibri militari, neanche nella cornice di una guerra indiretta come quella attuale. La criticità principale, secondo gli esperti, riguarda i sistemi di difesa giudicati molto scarsi sia in ambito aereo che elettronico. La lunghezza del ponte, poi, non consente decollo e atterraggio sicuri in simultanea. La soluzione, insomma, rivela tutte le lacune tecnologiche dell'Iran, che intanto prosegue la disperata corsa verso l'ottenimento della bomba nucleare. Uno scenario che, questo sì, muterebbe radicalmente i rapporti di forza a livello planetario.

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