DOPO IL RIMPASTO DI GOVERNO

Proteste a Baghdad, manifestanti irrompono in Parlamento

Dopo la dichiarazione dello stato d'emergenza, al Abadi ha dichiarato che "la situazione è tornata sotto controllo"

30 Apr 2016 - 20:02

Caos a Baghdad, in Iraq. Centinaia di dimostranti sostenitori del leader sciita Moqtada al Sadr sono penetrati nella "zona verde" della città, facendo irruzione in Parlamento. La protesta era diretta contro il rinvio del voto sulle nomine dei nuovi ministri proposti dal premier Haidar al Abadi, nell'ambito di un rimpasto di governo. Dopo la dichiarazione dello stato d'emergenza, al Abadi ha dichiarato che "la situazione è tornata sotto controllo".

Al Sadr accusa il Parlamento di ostacolare il processo di riforme per la lotta alla corruzione annunciato dal primo ministro, Haidar al Abadi, che nei giorni scorsi ha compiuto un rimpasto sostituendo sei ministri del suo governo. Il premier avrebbe dovuto presentare in Parlamento cinque nuovi ministri, ma la sessione è stata aggiornata. "Tutti i ministri devono essere cambiati, mi aspetto che la nazione annunci una rivoluzione contro la corruzione", ha affermato al Sadr durante un discorso nella città santa sciita di Najaf.

Emittenti locali hanno diffuso alcune immagini in cui si vedono i manifestanti che cantano "I codardi corrono via", in riferimento ai deputati che lasciavano il Parlamento, e scattano dei selfie all'interno dell'aula del Parlamento in cui alcuni momenti prima erano riuniti i deputati. I sostenitori di al Sadr, i cui combattenti un tempo controllavano alcune zone di Baghdad e hanno aiutato a difendere la capitale dall'Isis, protestano da settimane all'ingresso della "zona verde" rispondendo agli appelli del loro leader.

Il primo ministro iracheno Haidar al Abadi vuole sostituire alcuni ministri - scelti per equilibrare le divisioni di etniche, settarie e di partiti - con tecnocrati, in modo da combattere la corruzione. Ma i partiti si sono opposti a questi cambiamenti. Al Abadi ha avvertito che un ritardo nel voto potrebbe ostacolare la guerra contro l'Isis, che controlla vaste zone nel nord e nell'ovest dell'Iraq.

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