Grazie agli aiuti umanitari e ai raid aerei americani "molti yazidi sono riusciti a fuggire" e per coloro che sono rimasti "le condizioni sono migliori di quanto calcolato in precedenza"
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Un piano di evacuazione della comunità yazida rifugiata sulle montagne intorno a Sinjar è "meno probabile" di quanto valutato in un primo momento, visto che gli osservatori militari americani sul posto hanno constato che le loro condizioni sono meno gravi di quanto temuto. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, l'ammiraglio John Kirby.
"Molti fuggiti, gli altri in condizioni non gravi" - "I consiglieri militari - ha proseguito Kirby - hanno constatato che ci sono meno yazidi sulle montagne rispetto a quanto temuto in precedenza". Grazie agli aiuti umanitari, ai raid aerei americani contro le postazioni dei jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, agli sforzi dei miliziani curdi Peshmerga, "molti yazidi sono riusciti a fuggire nelle scorse notti. Coloro che sono rimasti sono in condizioni migliori rispetto a quanto calcolato in precedenza e continuano ad avere accesso ai viveri e all'acqua lanciati di cargo americani".
"Piano evacuazione meno probabile, avanti con aiuti" - Il personale militare americano ha constatato che gli yazidi vivono in "condizioni migliori" del previsto e "sulla base di questa valutazione", ha detto l'ammiraglio Kirby, "la missione di evacuazione è molto meno probabile". Gli Stati Uniti però, ha spiegato, continueranno a fornire un aiuto umanitario ai rifugiati.