Il califfo dello Stato islamico ha stabilito che nei suoi canali di comunicazione vengano diffuse solo le immagini iniziali e finali delle esecuzioni per non turbare i bambini e i musulmani suscettibili
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La comunicazione è sempre stato il punto di forza dell'Isis, lo Stato islamico che si estende tra Iraq e Siria. I peggiori crimini degli uomini in nero del Califfato hanno avuto fin dall'inizio enorme risalto grazie alla cassa di risonanza mediatica da loro gestita in prima persona. E le immagini delle decapitazioni dei prigionieri hanno fatto inorridire il mondo. Ora il califfo Abu Bakr Al-Baghdadi ha ordinato ai suoi media di non trasmettere più le immagini dei tagliatori di gola per intero, ma di fermarsi ai momenti iniziali e finali dell'esecuzione, per non turbare i bambini e per rispettare i sentimenti degli altri musulmani che non sostengono tanta violenza.
Tra i comandamenti della propaganda, dunque, il califfo ne inserisce uno nuovo: d'ora in poi verranno diffusi video di decapitazioni di prigionieri che mostrano quello che succede prima delle esecuzioni e l'immagine finale della testa del giustiziato appoggiato sul suo corpo. A riferirlo è il quotidiano "Al Quds al Arabi", pubblicato nel Regno Unito.
Sembra un ripensamento, ma la motivazione del califfo è che bisogna "rispettare i sentimenti del pubblico musulmano, soprattutto dei più piccoli". Parole che sorprendono, se si pensa al fatto che gli uomini dell'Isis non risparmiano ai bimbi alcuna crudeltà e spesso sono proprio loro, i bambini-soldato dell'Isis, addestrati in appositi campi dove tagliano le teste alle bambole, a essere protagonisti di video in cui decapitano coloro che vengono considerati traditori.