Elettori ai seggi per la seconda volta in meno di sei mesi. Il premier se la vede con l'ex capo dell'esercito
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Israele alle urne per quello che è considerato un referendum su Benjamin Netanyahu. Gli elettori israeliani tornano a votare per la seconda volta in meno di sei mesi dopo che dal voto dell'aprile scorso non è emerso alcun candidato in grado di formare una coalizione che fosse sostenuta dalla maggioranza dei 120 membri della Knesset. La sfida si gioca fra Netanyahu e l'ex capo dell'esercito Benny Gantz.
Rischio stallo - Sono oltre sei milioni gli israeliani chiamati alle urne per scegliere la nuova leadership dello Stato ebraico anche se non è improbabile che le elezioni possano consegnare nuovamente un Paese in stallo. Né il partito Likud del primo ministro uscente Benjamin Netanyahu, né Blu Bianco, la formazione centrista dell'ex capo di stato maggiore Benny Gantz, i favoriti della vigilia, dovrebbero ottenere infatti la maggioranza dei seggi, secondo gli ultimi sondaggi.
Netanyahu si gioca la carriera - Sarà, dunque, obbligatoria, come consuetudine nella politica israeliana, un'alleanza di governo per poter formare un esecutivo e non tornare nuovamente alle urne. E non è detto che la nuova coalizione sarà guidata da Netanyahu, che potrebbe aver esaurito le sue sette vite, e che con questo voto, secondo gli analisti, si gioca la carriera.
Le parole dei leader - Proprio il premier ha invitato gli elettori a recarsi alle urne visto che, ha detto, le elezioni saranno "serrate". Anche il suo principale avversario Gantz ha lanciato un appello al voto. Gantz ha, infatti, chiesto ai suoi connazionali di votare per la "speranza" e contro la "corruzione" e "l'estremismo". "Chiedo a tutti i cittadini israeliani di votare con cuore e coscienza. Invito a votare Kahol Lavan ma rispetto ogni decisione. Noi porteremo speranza, riusciremo a realizzare un cambiamento, senza corruzione e senza estremismo, tutti insieme", ha detto.
Exit poll, sondaggi e sicurezza - In tutto il Paese i seggi sono stati aperti alle 7 locali (le 6 in Italia) e si chiuderanno alle 22 (le 21 in Italia). Allora tre reti televisive nazionali pubblicheranno i rispettivi exit-poll. I risultati definitivi saranno resi noti nella giornata di mercoledì. Negli ultimi sondaggi, il Likud e Blu Bianco appaiono ancora affiancati e relativamente lontani dall'obiettivo di raggiungere la maggioranza parlamentare di 61 seggi. Per motivi di sicurezza, restano chiusi i valichi di transito verso la Cisgiordania e verso Gaza.