© Withub
© Withub
Il presidente americano chiede il cessate il fuoco immediato e definisce "inaccettabili" gli attacchi israeliani sugli operatori umanitari. L'esercito dello Stato ebraico: "Siamo pronti a ogni scenario". Trump a Netanyahu: "Devi farla finita, tornare alla normalità"
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 181. Joe Biden chiama al telefono Benjamin Netanyahu per chiedere un cessate il fuoco immediato e chiarire la necessità che lo Stato ebraico annunci e attui una serie di passi specifici, concreti e misurabili per affrontare i danni ai civili e la sicurezza degli operatori umanitari". E aggiunge che "la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla nostra valutazione dell'azione immediata di Israele su questi passi". L'esercito israeliano, dal canto suo, dice di essere pronto "a qualsiasi scenario" riferendosi all'attuale tensione con l'Iran e assicura che le forse di Tel Aviv "sono ben schierate in formazioni difensive e offensive". Sulla guerra a Gaza interviene Donald Trump che a Netanyahu dice di "finire ciò che ha iniziato" e di "finirlo velocemente" perché bisogna "andare avanti con la vita". Intanto, Israele rilascia 101 detenuti palestinesi, molti dei quali sono feriti. La Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, avverte lo Stato ebraico che si pentirà di aver sferrato l'attacco mortale contro il consolato della Repubblica islamica d'Iran a Damasco, in Siria.
© Withub
© Withub
Fonti di intelligence confermano che, in caso di attacco diretto da parte dell'Iran, Israele e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo secondo cui gli Stati Uniti proteggeranno Israele con navi, sistemi di difesa aerea e le sue basi nella regione del Golfo e assisteranno anche il contrattacco israeliano. Questo è quanto è stato concordato durante la telefonata di circa un'ora tra il presidente Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
"Vogliamo vedere cambiamenti reali nel giro di ore, giorni, come un enorme aumento degli aiuti umanitari e la riduzione della violenza su civili e cooperanti, vogliamo non solo annunci ma esecuzione e implementazione delle misure a tutela dei civili e degli operatori umanitari". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby.
Nel suo colloquio col premier israeliano Netanyahu, Joe Biden "ha sottolineato che gli attacchi contro gli operatori umanitari e la situazione umanitaria generale sono inaccettabili". Lo riferisce la Casa Bianca.
Nella sua telefonata al premier israeliano Benjamin Netanyahu, Joe Biden "ha sottolineato che un cessate il fuoco immediato è essenziale per stabilizzare e migliorare la situazione umanitaria e proteggere i civili innocenti, e ha esortato il primo ministro a dare potere ai suoi negoziatori per concludere senza indugio un accordo per riportare a casa gli ostaggi". Lo rende noto la Casa Bianca.
Nella loro telefonata, Joe Biden e Benjamin Netanyahu "hanno discusso anche delle minacce pubbliche iraniane contro Israele e il popolo israeliano" e il presidente Usa "ha chiarito che gli Stati Uniti sostengono fortemente Israele di fronte a tali minacce". Lo riferisce in una nota la Casa Bianca.
"I passi presi da Israele a Gaza per la protezione della vita dei civili sono insufficienti e inaccettabili". Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken. "Le democrazie danno valore alla vita umana, ogni vita umana è importante, questo ci divide dai terroristi, se perdiamo questo perdiamo la differenza fra noi e i terroristi", ha aggiunto.
Nella sua telefonata al premier israeliano Benyamin Netanyahu, Joe Biden "ha chiarito la necessità che Israele annunci e attui una serie di passi specifici, concreti e misurabili per affrontare i danni ai civili, le sofferenze umanitarie e la sicurezza degli operatori umanitari" e che "la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla nostra valutazione dell'azione immediata di Israele su questi passi". Lo rende noto la Casa Bianca.
"Sapremo difenderci e agiremo secondo il semplice principio che faremo del male a chiunque ci farà del male o vorrà farci del male". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in apertura del Gabinetto di sicurezza e politico a Gerusalemme. "Per anni - ha aggiunto - l'Iran ha lavorato contro di noi sia direttamente sia attraverso i suoi emissari, e quindi Israele ha lavorato contro l'Iran e i suoi emissari, sia in modo difensivo che offensivo".
Il colloquio telefonico tra il presidente Usa Joe Biden e il premier israeliano Benyamin Netanyahu è durato circa 45 minuti. Lo hanno riferito i media israeliani.
L'ex presidente Donald Trump ha consigliato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di "farla finita" riguardo la situazione a Gaza. "Devi farla finita e devi tornare alla normalità", ha detto Trump, sostenendo che "Israele sta assolutamente perdendo la guerra delle pubbliche relazioni", a causa della pubblicazione dei video sulla distruzione di Gaza, "una cosa che odio". L'ex presidente ha aggiunto che Israele deve "finire ciò che ha iniziato, e deve finirlo velocemente". Trump ha poi attaccato gli ebrei americani che votano per i democratici o non sostengono Israele, dicendo che odiano la loro stessa religione.
"Siamo pronti per tutti gli scenari e questo sta accadendo da quasi sei mesi". Lo detto il portavoce militare Daniel Hagari riferendosi all'attuale tensione con l'Iran. "Le forze dell'Idf - ha aggiunto - sono ben schierate in formazioni difensive e offensive e preparate per una varietà di scenari". Dopo aver confermato che non ci sono cambiamenti per i cittadini da parte del Comando del fronte interno, Hagari ha raccomandato "vigilanza" e ha detto che "ogni dichiarazione del nemico viene presa in considerazione". Il Paese ha "protezione su più livelli e con aerei in cielo 24 ore su 24 per molto tempo".
Il rappresentante di Hamas a Beirut ha affermato che i "negoziati con Israele sono a un punto morto". Lo ha detto Osama Hamdan, aggiungendo: "Confermiamo che finora non ci sono stati progressi nei negoziati e che le trattative sono a un punto morto nonostante l'elevata flessibilità positiva mostrata (da Hamas) per facilitare il raggiungimento di un accordo".
L'amministrazione Biden ha approvato il trasferimento di migliaia di bombe a Israele nello stesso giorno del raid a Gaza che ha ucciso sette operatori umanitari diella Ong World Central Kitchen. Lo scrive il Washington Post, citando tre dirigenti americani, mentre un portavoce del Dipartimento di Stato ha sostenuto che l'ok è arrivato "un po' prima" dell'attacco al convoglio umanitario. Si tratta di oltre mille bombe Mk82 da 500 libbre (225 chili), oltre mille bombe di piccolo diametro e micce per ordigni MK80, il tutto con autorizzazioni concesse dal Congresso statunitense diversi anni prima dello scoppio della guerra tra Israele e Hamas.
Le autorità israeliane hanno rilasciato 101 prigionieri palestinesi provenienti da Gaza e li hanno riportati nella Striscia. Lo riferisce l'amministrazione generale dei valichi e delle frontiere di Gaza, citata da Al-Jazeera. Secondo una fonte medica citata dalla stessa emittente, molti dei rilasciati sono stati portati nelle strutture mediche di Rafah, dove sono stati curati per fratture o altre ferite riportate a causa delle percosse subite durante la detenzione.
L'esercito ha rinviato la smobilitazione, prevista in un primo tempo, delle unità combattenti. Secondo quanto riferito dal quotidiano "Haaretz", la decisione è dovuta a una valutazione della situazione in atto. L'esercito poco prima aveva fatto sapere di aver richiamato "riservisti nella difesa aerea".
La Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha avvertito Israele che si pentirà di aver effettuato lunedì un attacco mortale contro il consolato della Repubblica islamica d'Iran a Damasco, in Siria. "Con l'aiuto di Dio, faremo pentire i sionisti per il loro crimine di aggressione contro il consolato iraniano a Damasco", ha scritto Khamenei in un post su X in ebraico. L'Iran ha promesso di reagire dopo aver accusato Israele di aver bombardato la sua sede diplomatica nella capitale siriana.
"Quando un membro importante del gabinetto di guerra chiede elezioni anticipate e oltre il 70% della popolazione israeliana è d'accordo secondo un sondaggio, allora si sa che è la cosa giusta da fare". Lo afferma il leader dei democratici al Senato Usa, Chuck Schumer, riferendosi alle parole del leader centrista israeliano e ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz. Schumer in marzo aveva suggerito elezioni anticipate in Israele e definito il premier Benyamin Netanyahu un ostacolo per la pace.
L'esercito israeliano dopo un valutazione della situazione ha deciso di aumentare "la forza lavoro e di arruolare soldati di riserva nel settore della difesa aerea". Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
"Dovremmo concordare una data delle elezioni generali per settembre prossimo". Lo ha detto a sorpresa il leader centrista israeliano e ministro del Gabinetto di Guerra, Benny Gantz in una conferenza stampa. E' la prima volta che Gantz, in testa a ogni sondaggio, chiede le elezioni anticipate.
Le forze statunitensi hanno distrutto un missile balistico e due droni lanciati dagli Houthi contro una nave da guerra nel mar Rosso. Lo riferisce il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom). L'attacco è partito dallo Yemen. Obiettivo era l'Uss Gravely, un cacciatorpediniere lanciamissili. Non ci sono stati feriti o danni alla nave. Inoltre le forze statunitensi "hanno distrutto un sistema missilistico terra-aria mobile nel territorio controllato dagli Houthi".
Uno Stato palestinese "deve nascere da trattative dirette con Israele, piuttosto che nell'ambito dell'Onu". Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller.
Il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), Hertzl Halevi, ha dichiarato che "raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi è una missione della massima importanza" che "sarà raggiunta solo esercitando una pressione più forte, per quanto necessario".