LARGHE INTESE

Israele, gli oppositori di Netanyahu annunciano l'accordo di coalizione per il nuovo governo

Sarà un esecutivo di larghe intese (compreso il partito degli arabo-israeliani). Per i primi due anni premier sarà Naftali Bennett poi toccherà a Yair Lapid 

03 Giu 2021 - 13:27

Gli oppositori del premier Benjamin Netanyahu annunciano di aver trovato l'accordo di coalizione per la formazione del nuovo governo. L'annuncio del leader dell'opposizione Yair Lapid e del suo principale alleato nella coalizione Naftali Bennett, arriva a pochi momenti dalla scadenza di mezzanotte evitando così al Paese quella che sarebbe stata la quinta tornata elettorale in soli due anni.
 

"Ho appena informato il presidente Reuven Rivlin di essere riuscito a formare il nuovo governo", ha scritto su twitter Yair Lapid, leader del partito centrista Yesh Atid. "Questo governo lavorerà per tutti i cittadini di Israele, quelli che lo hanno votato e quelli che non lo hanno fatto. Farò di tutto per unificare la società israeliana", prosegue.

L'annuncio è arrivato a poco meno di mezz'ora dalla scadenza del mandato, Lapid ha informato Rivlin che hanno aderito al nuovo governo Blu Bianco di Benny Gantz, Yamina di Naftali Bennett, "Israele Casa nostra" di Avigdor Lieberman, "Nuova speranza" di Gideon Saar, i Laburisti, la sinistra Meretz e il partito arabo islamista Raam. Secondo le intese, Naftali Bennett sarà premier per i primi due anni mentre poi toccherà allo stesso Lapid. 

"Il nuovo governo unirà la società israeliana" - "Il nuovo governo farà tutto il possibile per unire tutte le componenti della società israeliana": lo ha assicurato al Capo dello Stato Reuven Rivlin il leader centrista Yair Lapid. "Il nostro impegno - ha aggiunto - è di metterci al servizio di tutti i cittadini di Israele, inclusi quanti non sostengono questo governo". Con un riferimento ai forti attacchi provenienti dalla destra nazionalista, Lapid ha assicurato: "Ci impegniamo a rispettare quanti ci oppongono". Lapid ha poi informato Rivlin che intende sottoporre il nuovo governo alla approvazione della Knesset il più presto possibile.

Ora serviranno i numeri della Knesset - Serviranno almeno 61 seggi su 120. Un passaggio delicato che potrebbe anche riservare sorprese non gradite, visto che ci sono singoli deputati dei partiti della coalizione - soprattutto di Yamina - che hanno detto di essere in disaccordo. Il varo del nuovo governo è avvenuto alla fine di un giorno che ha registrato l'elezione di Isaac Herzog nuovo presidente di Israele. Alla prima votazione, la Knesset lo ha designato votandolo con 87 preferenze. L'attuale presidente dell'Agenzia Ebraica - rampollo della aristocrazia ashkenazita sionista che ha fondato Israele - ha battuto la sfidante Miriam Peretz, un'outsider venuta da un mondo diametralmente opposto, quello sefardita degli immigrati dai paesi arabi, ma al tempo stesso l'altra faccia del Paese. Herzog - per gli amici Bougie - ha coronato la sua lunga ascesa al potere: e' figlio di un padre Chaim Herzog, che prima di lui è stato presidente, il sesto, di Israele. Sconfitto a sorpresa da Netanyahu nelle elezioni politiche del 2015: "Intendo essere il presidente di tutti, di prestare ascolto a tutte le voci - ha detto nel discorso di accettazione della nomina dopo aver ricevuto le congratulazioni proprio del premier - nel tentativo di rintracciare le linee di convergenza sia all'interno della nostra società sia con i nostri fratelli e con le sorelle nella Diaspora". 

Dopo 12 anni Netanyahu lascia il controllo del Paese - Dopo dodici anni al potere Benjamin Netanyahu lascia la carica di premier in Israele mentre su di lui pende ancora un processo per corruzione. Artefice del tramonto di Bibi è il suo ex alleato, Naftali Bennet. Il leader del partito di destra Yamina ha portato alla nascita dell'esecutivo di larghe intese. A niente era servito l'appello lanciato da Netanyahu che fino all'ultimo ha cercato di convincere l'ex alleato a non voltargli le spalle. "Ha tradito la destra israeliana", ha detto il premier, esortando i nazionalisti a non istituire quello che ha definito un "governo di sinistra" che sarebbe a suo avviso "un pericolo per la sicurezza di Israele, e per il futuro dello Stato". Il Likud di Netanyahu è stato il partito che ha ottenuto più voti alle elezioni di marzo e il presidente Reuven Rivlin aveva affidato inizialmente l'incarico di formare il governo proprio a Bibi che però non è riuscito a cementare una coalizione. Il presidente ha quindi affidato l'incarico all'oppositore Lapid che ha portato avanti le trattative, interrotte durante gli 11 giorni di conflitto tra Tel Aviv e Hamas. Netanyahu vuole disperatamente rimanere al potere mentre è sotto processo e ha usato spesso la sua carica come palcoscenico per raccogliere sostegno e scagliarsi contro la polizia, i pubblici ministeri e i media. Puntava a un fallimento delle trattative per tornare a nuove elezioni.

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