Irruzione dei parenti degli ostaggi alla Knesset: "Riportateli a casa". Netanyahu: "Finché sarò premier non ci sarà uno Stato palestinese". Media: "Decine di persone rapite erano in ospedale di Khan Yunis"
La guerra in Medioriente giunge al giorno 108. Israele consegna a Hamas una proposta che include fino a due mesi di pausa nei combattimenti per il rilascio dei restanti ostaggi a Gaza. Lo riportano alcuni media. Il portavoce del Consiglio sicurezza nazionale Usa John Kirby afferma che Israele ha il diritto di difendersi ma gli ospedali "devono essere protetti". Intanto, familiari degli ostaggi israeliani a Gaza fanno irruzione nella Knesset (il Parlamento, ndr) chiedendo interventi urgenti. L'esercito di Tel Aviv stringe d'assedio l'edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza), paralizzando di fatto tutte le attività. Netanyahu ribadisce: nessuno Stato palestinese, la Striscia dovrà essere "smilitarizzata" e "restare sotto il pieno controllo di sicurezza israeliano". Tajani: "Non escludo sanzioni ai coloni, ma prima colpire Hamas". Media: "Nuovi attacchi Usa-Gb contro Houthi nello Yemen".
Il numero dei soldati israeliani rimasti uccisi nella Striscia di Gaza è salito a 200 dall'inizio della guerra. Lo fa sapere un portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf).
Gli Usa e la Gran Bretagna hanno condotto nuovi attacchi aerei e missilistici su larga scala contro le strutture dei ribelli Houthi nello Yemen, in risposta ai loro raid contro le navi nel Mar Rosso. Lo riferiscono media Usa, citando fonti dei due Paesi.
Israele ha consegnato a Hamas tramite i mediatori dell'Egitto e del Qatar una proposta che include fino a due mesi di pausa nei combattimenti nell'ambito di un accordo in più fasi che includerebbe il rilascio dei restanti ostaggi a Gaza. Lo riporta Axios citando alcune fonti.
Il ministero degli Esteri israeliano ha smentito che Israel Katz nella riunione dei ministri Ue a Bruxelles abbia "sollevato l'idea di ospitare temporaneamente gli abitanti di Gaza su un isola artificiale nel Mediterraneo".
Israele "ha il diritto di difendersi" ma gli ospedali "devono essere protetti il più possibile". Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby, rinnovando la posizione degli Usa, che non vogliono vedere gli ospedali trasformati "in zone di guerra".
L'ospedale Nasser di Khan Yunis (nel settore meridionale della Striscia di Gaza) - che è stato circondato da mezzi blindati israeliani - è stato usato da Hamas per fini militari. Lo ha affermato la televisione pubblica Kan. L'emittente ha citato informazioni di intelligence secondo le quali in passato vi sarebbero stati custoditi decine di ostaggi. Di recente, ha aggiunto Kan, dall'edificio dell'ospedale è stato aperto il fuoco verso militari israeliani.
"Il ministro degli Esteri israeliano ci ha mostrato video che c'entravano poco o niente con le questioni discusse al Consiglio". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell a proposito dell'intervento di Israel Katz. Secondo Borrell, Katz ha parlato di un'isola artificiale con un porto e un corridoio ferroviario per il Medio Oriente. "Molto interessante, ma credo che avrebbe potuto sfruttare il suo tempo per approfondire il tema della sicurezza del suo Paese e della situazione umanitaria", ha aggiunto Borrell.
"Non abbiamo bisogno di nessuna isola, né naturale né artificiale. Resteremo nel nostro Paese. La terra di Palestina è nostra, di nostra priorità e vi resteremo. E non permetteremo a nessuno di pensare il contrario. Chi vuole partire per abitare in isole artificiali o naturali ci può andare. Noi, i proprietari di questa terra, ci resteremo e resisteremo per restarci, per i nostri diritti, per avere lo Stato palestinese con capitale Gerusalemme est". Lo dice il ministro degli Esteri dell'Anp Riyad Al-Malki a Bruxelles a proposito delle indiscrezioni sul progetto rilanciato da Israel Katz al Consiglio Ue.
"Quasi la totalità dei Paesi Ue, 26, ha espresso il suo favore per la soluzione dei due popoli e dei due Stati". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo il Consiglio Ue a proposito della sessione con l'omologo israeliano Israel Katz. L'Ungheria invece, a quanto si apprende, non ha preso posizione.
L'operazione militare a Khan Yunis, nel sud della Striscia, durerà altri giorni con l'obiettivo di colpire i centri di Hamas. Lo ha fatto sapere l'esercito.
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, nel suo intervento al Consiglio Ue, ha rilanciato l'idea di costruire un'isola artificiale davanti a Gaza, dove costruire il porto e altre strutture fondamentali. Ai colleghi ha mostrato anche alcuni video al riguardo, secondo quanto riferiscono diverse fonti qualificate a Bruxelles. Katz, sostengono fonti europee, avrebbe ventilato l'ipotesi che su questa isola i palestinesi di Gaza potrebbero anche andare a vivere. L'idea risale al 2017, quando Katz era ministro dei Trasporti. Gelo dalla quasi totalità dei ministri europei, che hanno ignorato la proposta israeliana nel giro di tavolo.
"Non escludo che possano essere decise sanzioni contro i coloni israeliani violenti in Cisgiordania ma prima bisogna colpire duramente Hamas, per stroncare i flussi finanziari che permettono l'acquisto delle armi". Lo ha detto a Bruxelles il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. "Ai coloni dobbiamo dire basta, non è così che si costruisce la pace, ed è di interesse di Israele. Ma la responsabilità di quanto sta accadendo in Medio Oriente è prima di Hamas".
Israele "ha una proposta sugli ostaggi". Lo ha annunciato Benyamin Netanyahu che tuttavia ha spiegato di "non poter dire altro". Il premier - che ha incontrato alla Knesset alcuni rappresentanti delle famiglie degli ostaggi - ha aggiunto che "contrariamente a quanto è sostenuto non c'è una proposta sincera da parte di Hamas". "Voglio dirlo - ha aggiunto - nella maniera più esplicita, anche perché ci sono molte notizie non corrette che di sicuro vi causano dolore".
La missione militare europea nel Mar Rosso che Roma sta promuovendo con Parigi e Berlino rappresenta "un passo considerevoli verso una vera difesa europea. L'Italia è pronta a fare la sua parte". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Bruxelles.
L'esercito israeliano ha stretto d'assedio l'edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza) e ha di fatto paralizzato tutte le sue attività, incluse quelle della unità di ambulanze. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa secondo cui carri armati circondano l'edificio e tiratori scelti sono appostati sui tetti di edifici vicini. Fonti locali aggiungono che nelle immediate vicinanze dell'edificio (alto otto piani) ci sono migliaia di sfollati, che non possono più spostarsi in alcuna direzione. Le fonti aggiungono che nelle strade vicine ci sono corpi di persone, ma questa informazione non ha ancora avuto conferma.
I familiari degli ostaggi tenuti a Gaza dal 7 ottobre hanno fatto irruzione e interrotto una riunione della commissione finanziaria presso la Knesset a Gerusalemme, riferisce Sky News. Riuniti oggi davanti al parlamento israeliano per chiedere nuove elezioni e il rilascio degli ostaggi, i manifestanti avevano in precedenza bloccato l'ingresso della Knesset, facendo scattare l'intervento della polizia.
I manifestanti riuniti oggi davanti al parlamento israeliano per chiedere nuove elezioni e il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza hanno bloccato l'ingresso della Knesset, facendo scattare l'intervento della polizia. Lo ha riferito il Times of Israel, pubblicano foto che mostrano gli agenti trascinare via per le mani e per i piedi i dimostranti.
Tensione elevata oggi a Khan Yunis (nel sud della Striscia di Gaza) mentre le forze israeliane avanzano gradualmente verso ovest, in direzione del mare, e verso sud, in direzione di Rafah. Secondo la radio militare l'esercito israeliano ha circondato oggi l'ospedale Nasser e sta completando l'isolamento del centro della città.
Dall'inizio della guerra sono 25.295 i palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza. Sono i dati registrati e diffusi dalle autorità sanitarie palestinesi.
"Data la gravità della situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è importante che l'Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo". Lo affermano Italia, Francia e Germania in un documento che presenteranno al Consiglio Affari Esteri e nel quale tornano sulla missione navale Ue nel Mar Rosso. "La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritto del mare e sarà difensiva", si legge nel testo. Si sottolinea inoltre "l'importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti" della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz".
"Il messaggio che trasmetterò a nome del Belgio, a nome della Presidenza belga del Consiglio dell'Unione europea, è chiaro: chiediamo un cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi, il rispetto del diritto internazionale, il ritorno al processo di pace che dovrebbe portare alla creazione di due Stati che vivano in pace fianco a fianco. Questa è l'unica via d'uscita, è l'unica possibilità per ripristinare permanentemente la pace nella regione". Lo ha affermato la ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, della presidenza di turno del Consiglio Ue, al suo arrivo al Consiglio Esteri.
"Esiste un chiaro rischio di regionalizzazione del conflitto. Oggi abbiamo nel mirino anche le violenze che si verificano in Cisgiordania. Anche lì ci sono molte vittime. La violenza deve finire. Auspichiamo anche che a Bruxelles si organizzi in un futuro più o meno prossimo una conferenza di pace che possa davvero rilanciare il dialogo politico". Lo ha affermato la ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, della presidenza di turno del Consiglio Ue, al suo arrivo al Consiglio Esteri.
Il rifiuto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di porre fine alle operazioni militari nella Striscia di Gaza "significa che non c'è alcuna possibilità per il ritorno dei prigionieri israeliani". Lo ha detto l'alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, come riporta Al Jazeera. Ieri Netanyahu ha reso noto di aver respinto le richieste di un accordo con il gruppo palestinese, che proponeva il ritiro delle truppe israeliane dall'enclave assediata in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi.
Se Israele non è d'accordo con la soluzione su due Stati "dobbiamo discuterne e studiare quale altra soluzione hanno in mente". Lo ha detto il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, interpellato dalla stampa al suo arrivo al Consiglio Affari esteri sulle recenti dichiarazioni del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, contro la creazione di uno Stato palestinese. Borrell ha ricordato che il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha definito "inaccettabile" la posizione di Israele contro "una soluzione che è stata approvata dalle Nazioni Unite" e "sostenuta da tutta la comunita' internazionale".
"Spero che nei prossimi giorni arriveranno le sanzioni per i coloni israeliani violenti in Cisgiordania. Le parole del premier Benjamin Netanyahu sulla soluzione a due Stati sono inquietanti: serve la creazione di uno Stato palestinese con garanzie di sicurezza per tutti". Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Stephane Sejourne', a Bruxelles.
I laburisti israeliani, 4 seggi su 120 alla Knesset, presenteranno oggi una mozione di sfiducia - la prima dall'inizio della guerra - contro il governo di Benyamin Netanyahu a causa "del suo fallimento nel riportare a casa gli ostaggi" trattenuti da Hamas a Gaza. Lo ha fatto sapere il partito sottolineando che "il governo non sta prendendo le necessarie decisioni per salvarli e portarli indietro". I laburisti - guidati da Merav Michaeli - hanno detto di attendersi che i partiti di opposizione "sostengano la mozione di sfiducia", anche se le possibilita' che questa passi sono scarsissime.
La situazione umanitaria a Gaza "non potrebbe essere peggiore: non c'è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe. Alcuni ministri accettano che ci sono troppe vittime civili ma quando troppo è troppo? Oggi parleremo anche di questo". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell, arrivando al Consiglio Affari esteri. "Non è il modo di condurre un'operazione militare, e lo dico nel rispetto delle vittime del 7 ottobre", ha aggiunto.
"Solo la vittoria totale garantirà l'eliminazione di Hamas e il ritorno dei nostri ostaggi". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo: "Come premier di Israele sostengo questa posizione con determinazione anche di fronte a pressioni enormi internazionali e interne. E' stata questa mia ostinazione a impedire per anni uno Stato palestinese che avrebbe costituito un pericolo esistenziale per Israele. Finché sarò primo ministro, questa sarà la mia posizione".
I familiari degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas hanno piantato alcune tende davanti alla residenza del premier Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. "Siamo rimasti scioccati nel sentire che il primo ministro ha deciso di sacrificare i nostri familiari lasciandoli al loro terribile destino nelle fauci dei mostri di Hamas", le loro parole riportate da Channel 12. "Se avete deciso di sacrificare gli ostaggi ditelo onestamente. Chi li ha abbandonati ora ce li restituisca".