Meloni: "Non condivido il no di Netanyahu allo Stato palestinese". Gli Usa "deplorano" l'attacco al centro Onu per sfollati a Gaza. Appello del Papa: "Imploro i politici, ponete fine alle guerre"
La guerra in Medioriente giunge al giorno 110. Il ministro israeliano Amichai Eliyahu è tornato ad affermare di ritenere un'opzione quella di "sganciare un'arma nucleare sulla Striscia di Gaza". Hamas, riferiscono alcuni media citando fonti egiziane, dopo aver rifiutato una prima proposta, ha aperto al rilascio di alcuni ostaggi in cambio di pausa scontri. Il segretario dell'Onu Guterres, lanciando ancora una volta un appello a un tregua, ha ricordato che "l'intera popolazione di Gaza sta subendo una distruzione a una scala e a una velocità senza eguali nella storia recente". Il ministro degli Esteri italiano, Tajani, appena arrivato in Libano, dichiara: "Sosteniamo con grande impegno la proposta di allargare la distanza tra Hezbollah e Israele, il confine, di 7-8 chilometri per evitare tensioni". Giorgia Meloni: "Non condivido il no di Netanyahu allo Stato palestinese". Gli Stati Uniti hanno distrutto due missili antinave degli Houthi che erano diretti nel Mar Rosso ed erano pronti al lancio. Papa Francesco: "Imploro i politici, ponete fine alle guerre"
Gli Stati Uniti hanno "deplorato" l'attacco che ha preso di mira un rifugio per sfollati dell'Unrwa a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, uccidendo nove persone, e hanno chiesto che i siti dell'Organizzazione siano "protetti" a livello internazionale.
Gli Houthi hanno lanciato tre missili contro due navi nel Mar Rosso. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby.
Almeno nove persone sono morte e altre 75 sono rimaste ferite quando due colpi esplosi da carri armati hanno colpito il centro di formazione dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito su X il direttore Unrwa nella Striscia di Gaza, Thomas White, precisando che nella struttura colpita sono ospitate circa 800 persone. "Attacco al Centro di formazione di Khan Younis questo pomeriggio: due colpi di carri armati hanno colpito un edificio che ospita 800 persone, si registrano ora 9 morti e 75 feriti - ha scritto su X - una squadra Unrwa e Oms sta cercando di raggiungere il centro. Il percorso concordato con l'esercito israeliano bloccato da un terrapieno".
Il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato "è una posizione che questo governo ha ribadito perché giusta, necessaria e, sì, nell'interesse dei palestinesi ma a nostro avviso anche di Israele. Per questo posso dire che non condivido la posizione espressa dal primo ministro di Israele sulla materia". Lo ha detto Giorgia Meloni, rispondendo a una interrogazione al question time alla Camera. "Ma il riconoscimento non può essere chiesto unilateralmente, spero si convenga sul fatto - ha aggiunto Meloni - che la precondizione per qualsiasi ipotesi di trattativa in questa direzione è il riconoscimento da parte degli interlocutori di Israele del diritto all'esistenza dello Stato ebraico e del diritto per i suoi cittadini a vivere in pace e in sicurezza".
"L'obiettivo" della visita in Medioriente "è provocare una de-escalation, la soluzione dei due popoli e due Stati, e sosteniamo con grande impegno la proposta di allargare la distanza tra Hezbollah e Israele, il confine, di 7-8 chilometri per evitare tensioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al suao arrivo in Libano.
Un'esplosione vicino a una nave a 50 miglia nautiche a sud di Moca, porto sul Mar Rosso dello Yemen, è stata riferita dall'agenzia marittima del Regno Unito, United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) che lo riporta sul suo sito. Secondo l'Ukmto, il comandante ha parlato di un'esplosione a cento metri sul lato di dritta della nave, non ci sono feriti ne' danni. Non ci sono al momento ulteriori indicazioni sulla proprietà e la bandiera della nave.
"I nostri militari sono apprezzati ovunque per la loro capacità militare ma anche politica di essere capaci di confrontarsi e rapportarsi con la popolazione civile. Ecco perché l'Italia è disponibile eventualmente, se dovesse esserci dopo il conflitto una presenza Onu nella Striscia di Gaza, a inviare con comando arabo - il più giusto - donne e uomini che indossano l'uniforme del nostro Paese". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Beirut.
"La Difesa annuncia con piacere e un pizzico di orgoglio l'avvio dell'operazione per il trasporto di 100 bambini palestinesi e dei rispettivi familiari dalla Striscia di Gaza verso le strutture ospedaliere italiane. Il personale della Difesa è già all'opera, insieme a quello del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e dell'ospedale Gaslini, per assicurare il trasferimento dei primi 30 bambini con un ponte aereo dell'Aeronautica militare tra Italia ed Egitto, già a partire dai prossimi giorni. Altri 30 bambini con i loro accompagnatori arriveranno in Italia a fine gennaio, a bordo di Nave Vulcano della Marina militare, che lascerà a breve il porto Al-Arish". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto.
È salito a 25.700 il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto. Lo ha annunciato il ministero della Sanità gestito da Hamas, aggiungendo che i feriti sono 63.740. Nelle ultime 24 ore, sarebbero state uccise 210 persone e circa 400 sarebbero state ferite.
"Questa è una guerra per la casa. Si concluderà solo dopo che avremo respinto l'aggressione e la malvagità dei nuovi nazisti": lo ha affermato oggi il premier Benyamin Netanyahu in un intervento alla Knesset nel 75.mo anniversario della sua fondazione. "Gli obiettivi della guerra restano gli stessi: demolire il regime di Hamas, riportare indietro tutti gli ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele. Non c'è né ci sarà mai alcun compromesso riguardo la garanzia della nostra sicurezza per le generazioni a venire".
Centinaia di manifestanti stanno bloccando il valico israeliano di Kerem Shalom con la Striscia impedendo ai camion degli aiuti di entrare a Gaza. Lo ha riferito il sito di Ynet secondo cui i manifestanti hanno sostenuto che "nessun aiuto verrà inviato. Fino al ritorno dell'ultimo dei rapiti, nessun equipaggiamento sarà trasferito al nemico". Tra i partecipanti alla protesta - secondo la stessa fonte - ci sono membri delle famiglie dei soldati caduti nelle battaglie di Gaza e rappresentanti delle famiglie dei rapiti, nonché riservisti rilasciati e civili evacuati dal nord e dal sud.
Gli attacchi americani della notte scorsa in Iraq contro gruppi armati filo-iraniani portano "a un'escalation irresponsabile". Lo ha detto un portavoce militare del primo ministro Mohamed Chia al-Soudani. "Questo atto inaccettabile mina anni di cooperazione... e porta a un'escalation irresponsabile, in un momento in cui la regione soffre per il rischio di un allargamento del conflitto", sullo sfondo della guerra a Gaza, afferma in un comunicato il generale Yehia Rasool.
Nuovo appello del Papa per la pace perché "la guerra stessa, ha detto, è una negazione dell'umanità. Non stanchiamoci di pregare per la pace, perché cessino i conflitti, perché si arrestino le armi e si soccorrano le popolazioni stremate. Penso al Medioriente, alla Palestina, Israele, penso alle notizie inquietanti che provengono dalla martoriata Ucraina, soprattutto per i bombardamenti che colpiscono luoghi frequentati da civili, seminando morte, distruzioni, sofferenza. Prego per le vittime e per i loro cari e imploro tutti, specialmente chi ha responsabilità politica, a custodire la vita umana mettendo fine alle guerre". "Non dimentichiamo: la guerra è sempre una sconfitta, sempre. 'Vincono' solo i fabbricatori di armi".
Non c'è alcuna svolta nelle trattative per un accordo con Hamas sul rilascio di ostaggi in cambio di una tregua temporanea. "Le informazioni di progressi nei negoziati e di una svolta - ha detto una fonte israeliana riferendosi con tutta probabilità a media internazionali che parlano di una tregua di 30 giorni - non sono corrette e restano ancora molte distanze". "È tutto molto complicato e c'è un continuo inasprimento delle posizioni di Hamas. Nessuno - ha concluso - deve essere ingannato, ci vorrà molto tempo".
Il ministro israeliano Amichai Eliyahu è tornato ad affermare di ritenere un'opzione quella di "sganciare un'arma nucleare sulla Striscia di Gaza". Il ministro per gli Affari e il patrimonio di Gerusalemme, riporta Haaretz, ha parlato durante una visita nella città di Hebron, in Cisgiordania. Eliyahu ha aggiunto che la Corte Penale Internazionale, che esamina le accuse di genocidio contro Israele, "conosce le mie posizioni".
Gli Stati Uniti hanno distrutto due missili antinave degli Houthi che erano diretti nel Mar Rosso ed erano pronti al lancio. Lo afferma lo Us Central Command, sottolineando che le forze americane hanno identificato le armi nelle aree dello Yemen controllate dai ribelli e hanno determinato che rappresentavano una minaccia. Le forze Usa hanno distrutto i missili in "autodifesa. Questa azione proteggerà la libertà di navigazione e rendera' le acque internazionali più sicure", si legge in un comunicato del Centcom.
Hamas apre al rilascio di alcuni ostaggi in cambio di una pausa significativa dei combattimenti. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti egiziane, secondo le quali Hamas avrebbe comunicato la sua apertura a trattare ai mediatori. Secondo il quotidiano, Hamas avrebbe aperto a un accordo per il rilascio delle donne civili e dei bambini.
L'esercito di Israele ha affermato di aver ucciso oltre 100 miliziani di Hamas nelle ultime 24 ore durante i combattimenti in corso nell'area ovest di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condotto ulteriori attacchi contro 8 obiettivi nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi. Lo riporta il Guardian.