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Ultimo aggiornamento: 11 mesi fa

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Usa: "L'attacco ai soldati in Giordania dalla Resistenza islamica in Iraq" | Oms: "A Gaza si muore di fame" | Onu: "La Striscia è diventata inabitabile"

Media: "Gli Usa valutano il riconoscimento dello Stato palestinese". Netanyahu: "L'Unrwa è totalmente infiltrata da Hamas". Una nave commerciale colpita da un missile al largo dello Yemen

31 Gen 2024 - 23:41

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 117. Sull'attacco contro i soldati americani in Giordania, gli Usa dicono che è opera della "Resistenza islamica in Iraq". Secondo l'Oms, nella Striscia di Gaza "la popolazione sta morendo di fame". Grave allarme anche dall'Onu: "Il territorio palestinese è inabitabile". Il premier israeliano Netanyahu sostiene che l'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi scossa da 12 casi di dipendenti affiliati ad Hamas, sia "totalmente infiltrata" dall'organizzazione terroristica. Intanto gli Usa starebbero valutando il riconoscimento dello Stato palestinese". Situazione complessa nel Mar Rosso, con il traffico di container che, secondo l'Fmi, è calato del 30% nell'ultimo anno. E un missile lanciato dallo Yemen ha colpito un'altra nave mercantile al largo delle coste del Paese.


Un missile lanciato dallo Yemen ha colpito una nave mercantile al largo delle coste del Paese. Lo ha reso noto la società britannica di sicurezza marittima Ambrey. "Secondo quanto riferito, una nave mercantile è stata presa di mira con un missile mentre era in viaggio, a sud-ovest di Aden, nello Yemen", ha affermato la Ambrey, aggiungendo che "la nave ha segnalato un'esplosione" a bordo.



Gli Usa hanno sollevato con Israele la questione della creazione di una zona cuscinetto a Gaza. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller nel briefing quotidiano, aggiungendo che Washington si oppone a qualsiasi riduzione delle dimensioni del territorio di Gaza.


Gli Stati Uniti hanno distrutto un missile appartenente ai ribelli Houthi che rappresentava una "minaccia imminente" per gli aerei americani. Lo ha detto il Comando Centrale in una dichiarazione sui social media.


Hamas ha avanzato la richiesta che, nel contesto di uno scambio di prigionieri, Israele rimetta in libertà tutti i membri della '"Nukhbe", la unità di elite responsabile dei massacri del 7 ottobre. Lo ha riferito la televisione pubblica israeliana Kan, precisando che questa richiesta è stata menzionata durante il recente vertice di Parigi dai rappresentanti di Egitto e Qatar nei loro incontri con i responsabili dei servizi segreti degli Usa e di Israele. La questione - ha aggiunto l'emittente - dovrebbe essere affrontata anche durante i colloqui al Cairo del leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Questa notizia non ha finora altre conferme in Israele.


Il premier israeliano Netanyahu sostiene che l'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi scossa da 12 casi di dipendenti affiliati ad Hamas, sia "totalmente infiltrata" dall'organizzazione terroristica.


Il Dipartimento di Stato americano sta esaminando le opzioni per un possibile riconoscimento dello Stato palestinese. Lo riferisce Axios citando fonti informate secondo le quali il segretario di Stato Antony Blinken ha chiesto al suo team un'analisi di tutte le possibilità a disposizione degli Stati Uniti tra le quali: riconoscere lo Stato della Palestina; non usare il proprio veto per impedire al Consiglio di Sicurezza di ammettere la Palestina come Stato membro dell'Onu; di incoraggiare altri Paesi a riconoscere la Palestina.


L'autore dell'attacco contro i soldati americani in Giordania è il gruppo "Resistenza islamica in Iraq". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, in un briefing con la stampa ribadendo che si tratta di un gruppo "sostenuto dall'Iran". 


"Stiamo discutendo, toccherà all'Italia o alla Francia". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Porta a Porta su Rai1, rispondendo a una domanda su quale Paese guiderà la nuova missione navale Ue nel Mar Rosso.


Rappresentanti di Hamas e di Fatah, il partito del presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen), si sono incontrati a Beirut, in Libano, per migliorare l'azione di coordinamento politico tra le due forze antagoniste palestinesi. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui il raro incontro è avvenuto presso la sede dell'ambasciata di Palestina nella capitale libanese, alla presenza di numerosi dignitari di Hamas e Fatah in Libano. L'ufficio stampa di Hamas a Beirut ha confermato l'avvenuta riunione con membri di Fatah.


Per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, "gli attacchi degli Houti nel Mar Rosso rappresentano un atto di guerra, non soltanto fisica ma anche ibrida con la strategia di tagliare i vasi di comunicazione di alcuni Paesi incidendo sulle loro economie e agevolandone altri, come ad esempio quella cinese e quella russa le cui navi non vengono attaccate". "Considerata dunque la pericolosità della minaccia -  ha poi aggiunto - mi auguro anche un intervento dell’Onu".


La metà degli edifici della Striscia di Gaza sono danneggiati e il territorio palestinese è "inabitabile" dopo quattro mesi di guerra di Israele contro il movimento islamico Hamas. Lo ha stimato l'Onu. Un rapporto della Conferenza delle nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo sottolinea che ci vorranno decine di miliardi di dollari per rendere nuovamente vivibile l'enclave. 


La popolazione di Gaza "sta morendo di fame". Lo denuncia il direttore del programma per le emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan, dopo che i principali Paesi donatori hanno annunciato la sospensione dei loro aiuti all'agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). "Questa è una popolazione che sta morendo di fame - ha detto Ryan in una conferenza stampa a Ginevra -. Questa è una popolazione che è spinta sull'orlo del baratro". 


Il traffico di container nel Mar Rosso è calato del 30%. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale ricordando come nella prima metà del 2023 gli scambi commerciali attraverso il Canale di Suez rappresentavano il 12% del commercio globale e il 30% del traffico globale di container.




Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che almeno 26.900 persone sono rimaste uccise nell’enclave dal 7 ottobre, il giorno in cui è scoppiata la guerra con Israele. L'ultimo bilancio comprende 150 morti nelle ultime 24 ore, riferisce una dichiarazione del ministero aggiungendo che 65.949 persone sono state ferite nella Striscia dall'inizio dei combattimenti. 


L'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia afferma che la sua più grande preoccupazione su Gaza riguarda circa 19.000 bambini rimasti orfani o soli senza alcun adulto che si prenda cura di loro. Lo scrive la Bbc che ha intervistato Jonathan Crick, capo delle comunicazioni di Unicef Palestina. "Molti di questi bambini sono stati ritrovati sotto le macerie o hanno perso i genitori nel bombardamento della loro casa", afferma Crick da Rafah. Altri sono stati trovati ai checkpoint israeliani, negli ospedali e per le strade.


"Risponderemo con decisione a qualsiasi attacco all'Iran". Lo ha dichiarato l'ambasciatore iraniano all'Onu Saeed Iravani, sottolineando: "È la politica fondamentale di Teheran rispondere con forza ai nemici nel caso in cui prendano di mira il Paese, i suoi interessi e i suoi cittadini al di fuori dei confini nazionali". La dichiarazione di Iravani è arrivata dopo che il presidente Joe Biden ha dichiarato che gli Usa hanno deciso come rispondere all'attacco alla base in Giordania, che ha causato la morte di tre soldati, da parte del Kataib Hezbollah iracheno sostenuto dall'Iran.


"Le nostre forze navali hanno lanciato missili navali contro il cacciatorpediniere americano Uss Gravely nel Mar Rosso". Lo ha dichiarato il gruppo yemenita Houthi, sostenuto dall'Iran. Lo riporta il sito del canale televisivo di proprieta' degli Houthi, Al Masirah. In precedenza il Comando americano Centcom aveva reso noto di avere abbattuto un missile da crociera antinave lanciato dagli Houthi.


La polizia ha annunciato la morte del sergente Ran Gvili, che era ritenuto ostaggio: il poliziotto è stato ucciso il 7 ottobre durante l'assalto di Hamas nella comunità di Alumim e il suo cadavere è stato portato a Gaza. Lo riportano i media israeliani. Gvili faceva parte del distretto di polizia del Negev, con l'accertamento della sua morte sale a 61 il bilancio degli agenti di polizia uccisi nella guerra, la maggior parte la mattina del 7 ottobre.


"Tagliare i finanziamenti all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) avrà conseguenze catastrofiche" per Gaza. Lo hanno affermato in una dichiarazione congiunta i responsabili di diversi organismi delle Nazioni Unite.


"Dobbiamo vedere cambiamenti fondamentali prima di poter riprendere a fornire finanziamenti direttamente all'Unrwa". Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield, precisando che "dobbiamo guardare all'organizzazione, a come opera a Gaza, a come gestisce il proprio personale e garantire che le persone che commettono atti criminali siano ritenute immediatamente responsabili".

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