Nyt: "Sono morti almeno 31 israeliani dei 136 rapiti". I manifestanti israeliani hanno bloccato 132 camion di aiuti diretti verso la Striscia al valico di Kerem Shalom
La guerra in Medioriente giunge al giorno 123. L'annuncio del Qatar: "Sì di Hamas all'accordo sugli ostaggi". Ma fonti israeliane replicano: "La risposta è negativa nella sostanza. Hamas ha detto sì al quadro dell'accordo ma ha posto condizioni impossibile. Noi non ci fermiamo". Il presidente Usa Joe Biden non chiude: "Ci stiamo ragionando". Intanto si apprende che almeno 31 israeliani, un quinto dei 136 rapiti ancora nelle mani di Hamas, sono morti. Lo riferisce il New York Times che ha visionato una valutazione interna dell'esercito israeliano. Manifestanti israeliani, intanto, hanno bloccato 132 camion di aiuti, diretti verso la Striscia, al valico di Kerem Shalom. A Nablus un palestinese ha aperto il fuoco contro una postazione militare ed è stato colpito a morte dal fuoco dei soldati. Il leader degli Houthi dello Yemen ha detto che il gruppo "aumenterà ulteriormente" le sue azioni nel Mar Rosso se Israele non ferma gli attacchi a Gaza.
Israele non accetterà le condizioni di Hamas per un cessate il fuoco permanente come parte dei negoziati per la liberazione degli ostaggi. Lo ha riferito una fonte del governo israeliano all'emittente pubblica Kan, citata da Times of Israel. "Non accetteremo alcuna condizione per porre fine alla guerra", ha spiegato. Dopo oltre una settimana di attesa, Hamas ha fornito la sua risposta a uno schema elaborato a Parigi lo scorso fine settimana con i mediatori del Qatar e dell'Egitto e con i negoziatori delle Nazioni Unite e di Israele. Richiedeva un "cessate il fuoco globale e completo, la fine dell'aggressione contro il nostro popolo, la garanzia di soccorsi, riparo, la ricostruzione, la revoca del blocco della Striscia di Gaza e il completamento di uno scambio di prigionieri".
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken è arrivato in Israele.
"La risposta di Hamas è stata trasmessa dal mediatore del Qatar al Mossad. I suoi dettagli vengono attentamente valutati dai funzionari coinvolti nei negoziati". Lo annuncia l'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu.
Durante le ispezioni di decine di chilometri di tunnel e di sale di comando di Hamas situate sotto Khan Yunis, ii militari israeliani hanno trovato "documenti segreti che confermano i legami tra Iran e Hamas in generale e con Sinwar in particolare". Lo afferma il portavoce militare Daniel Hagari. "Si tratta di documenti ufficiali di Hamas del 2020 che descrivono i trasferimenti dell'Iran negli anni 2014-2020 di oltre 150 milioni di dollari ad Hamas e a Sinwar. Questo è un elemento ulteriore a riprova del sistema con cui l'Iran esporta il terrorismo in Medio Oriente.
"C'è stata una risposta da Hamas a proposito dell'accordo sugli ostaggi" ma "è un po' oltre il limite... Ci stiamo ragionando". Lo ha detto Joe Biden rispondendo alle domande dei giornalisti alla Casa Bianca.
"La risposta di Hamas è negativa nella sostanza". Lo ha detto una fonte politica israeliana citata dalla tv Canale 12. Fonti autorevoli in Israele citate da Ynet hanno sostenuto che "Hamas ha detto sì al quadro dell'accordo ma ha posto condizioni impossibili. Non cesseremo i combattimenti".
Hamas insiste nella sua richiesta "di un cessate il fuoco totale e comprensivo" e sulla "fine dell'aggressione". Lo ha fatto sapere la fazione islamica su Telegram, confermando di aver inoltrato al Qatar e all'Egitto la sua risposta alla mediazione di Parigi, "affrontata con spirito positivo".
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha annunciato che discuterà domani con Israele la risposta di Hamas sull'accordo sugli ostaggi. Nella conferenza stampa con il premier del Qatar, Blinken ha poi ribadito che è "essenziale" raggiungere l'accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas.
Il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha annunciato di aver ricevuto "una risposta positiva" da parte di Hamas sull'intesa per gli ostaggi israeliani a Gaza.
Hamas ha denunciato l'annuncio del presidente argentino Javier Milei al suo arrivo in Israele di voler trasferire l'ambasciata a Gerusalemme. Un'iniziativa che, secondo il gruppo estremista palestinese, rappresenta "una violazione dei diritti del nostro popolo sulla propria terra e una violazione delle norme del diritto internazionale che considerano Gerusalemme come terra palestinese occupata". Lo riferisce Al Jazeera.
Almeno 31 ostaggi israeliani, un quinto dei 136 rapiti ancora nelle mani di Hamas, sono morti. Lo riferisce il New York Times che ha visionato una valutazione interna dell'esercito israeliano. Le famiglie dei 32 ostaggi sono state informate, hanno detto quattro ufficiali militari al Nyt, aggiungendo che si stanno verificando notizie di intelligence secondo cui almeno altri 20 ostaggi sono stati uccisi. La cifra di 31 ostaggi morti è più alta di quanto finora affermato pubblicamente delle autorità israeliane. L'Idf ha dichiarato al Nyt che la maggior parte è stata uccisa il 7 ottobre.
Joe Biden porrà il veto a una eventuale proposta di legge che prevede aiuti solo per Israele. Lo ha detto la Casa Bianca, mentre lo speaker della Camera sta spianando la strada a un provvedimento che stanzia 17,6 milioni per Tel Aviv senza alcuna contropartita. Diminuisce intanto anche tra i repubblicani al Senato il concsenso sul disegno di legge bipartisan da 120 miliardi di dollari per garantire la sicurezza al confine con il Messico, ma anche aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan.
L'Onu mette in guardia Israele sull'evenutalità di un'offensiva militare a Rafah. "Secondo il diritto internazionale umanitario, il bombardamento indiscriminato di aree densamente popolate può costituire un crimine di guerra", ha detto Jens Laerke, portavoce dell'Ocha, l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, secondo quanto riporta el Pais.
Il leader degli Houthi dello Yemen, Abdul Malik Al-Houthi, ha detto che il gruppo "aumenterà ulteriormente" le sue azioni nel Mar Rosso se Israele non ferma gli attacchi a Gaza. Lo riferisce Haaretz.
La Mezzaluna rossa palestinese ha riferito sul suo account X di "intensi bombardamenti e continui colpi di arma da fuoco nelle vicinanze dell'ospedale Al-Amal a Khan Younis", nel sud della Striscia di Gaza. Lunedì, sempre la Mezzaluna rossa aveva riferito di circa 8mila sfollati evacuati dall'ospedale Al-Amal e dal suo quartier generale a Khan Younis dopo oltre due settimane di "assedio da parte delle forze di occupazione" e di "terrore e panico per i bombardamenti e i colpi di arma da fuoco". Nelle due strutture sono rimasti ora "40 anziani sfollati, circa 80 pazienti e feriti e un centinaio di persone del personale amministrativo e medico", ha precisato l'organizzazione.
Centinaia di manifestanti israeliani si sono radunati al valico di Kerem Shalom, in Israele, con l'obiettivo di bloccare l'ingresso di 132 camion di aiuti diretti verso la Striscia di Gaza. I dimostranti chiedono la liberazione dei circa 130 ostaggi ancora detenuti da Hamas prima che altri aiuti umanitari raggiungano l'exclave palestinese. Secondo alcuni dimostranti, i soccorsi non arriverebbero alla popolazione civile, ma ad Hamas: "Non ha senso inviare aiuti al nemico", ha spiegato una dimostrante.
Un palestinese ha aperto il fuoco contro una postazione militare vicino all'insediamento ebraico di Itamar (Nablus) ed è stato colpito a morte dal fuoco dei soldati. Lo riferisce il sito di Israel ha-Yom secondo cui sul suo corpo è stato trovato anche un coltello oltre alla pistola con cui aveva sparato. Sempre oggi, nella Cisgiordania settentrionale, palestinesi hanno aperto il fuoco contro Merav, un kibbutz israeliano di frontiera, senza provocare vittime. Ieri a Maaleh Adumim un adolescente palestinese aveva cercato di accoltellare agenti era stato poi ucciso.
Centinaia di manifestanti sono arrivati al valico di Kerem Shalom, che collega Israele con la Striscia di Gaza, e hanno bloccato i camion di aiuti umanitari destinati ai civili palestinesi. Ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze di polizia israeliana, secondo quanto riferisce l'emittente televisiva israeliana N12.
L'aviazione e l'artiglieria israeliana hanno bombardato diverse località nel sud del Libano lungo la linea del fronte con Hezbollah. Lo riferiscono media di Beirut, secondo i quali sono state colpite località nel settore occidentale e centrale della linea di demarcazione tra i due Paesi. In particolare, riferiscono le fonti, sono state colpite le cittadine di Naqura, Marwahin, Tayr Harfa, Khiam e Hula.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha chiesto ai Paesi islamici per quale motivo mantengano relazioni con Israele, nonostante i "crimini e l'infanticidio". "Il regime sionista ha sempre cospirato contro i musulmani, non sarà mai loro amico. Allontanare i Paesi dallo Stato ebraico è una delle politiche fondamentali dell'Iran, perché se questi Paesi avessero tagliato i loro legami prima, oggi non assisteremmo agli attacchi contro il popolo oppresso di Gaza", ha aggiunto in un incontro con il ministro degli Esteri del Sudan, Al-Sadiq Ali.
Gli Houthi hanno dichiarato di aver condotto due operazioni militari nel Mar Rosso attaccando "la nave statunitense Star Nasia e la nave britannica Morning Tide". Lo riporta l'emittente Al Masirah di proprietà degli Houthi.
"Ho raggiunto la conclusione che non esistono palestinesi buoni. Se i palestinesi in Gaza avessero le camere a gas, ci metterebbero nelle camere a gas. Ne sono sicuro". Lo ha dichiarato il colonnello Gabi Siboni, delle Forze di difesa israeliane, secondo il quale la guerra contro Hamas durerà ancora a lungo. "Per ottenere il nostro primo obiettivo ci vogliono un paio di anni. E poi per riuscire a ottenere quello che vogliamo dobbiamo stare a Gaza per 50 anni".
Una nave mercantile di proprietà britannica è stata danneggiata in un attacco di droni al largo dello Yemen controllato dai ribelli Houthi. Lo ha reso noto la società di sicurezza marittima britannica Ambrey. La nave batteva bandiera delle Barbados.
Gli Stati Uniti effettuano un nuovo attacco contro gli Houthi nello Yemen, prendendo di mira due droni marini carichi di esplosivi. Lo ha reso noto il Comando militare statunitense in Medio Oriente (Centcom).
Le Nazioni Unite ribadiscono l'appello del Segretario Generale Antonio Guterres a tutte le parti in Medioriente perché facciano "un passo indietro dall'abisso" e considerino "l'insopportabile costo umano ed economico di un potenziale conflitto regionale". Lo detto il sottosegretario generale dell'Onu per gli affari politici Rosemary DiCarlo aprendo una riunione del Consiglio di Sicurezza chiesta dalla Russia per discutere la situazione dopo i raid aerei americani su Siria e Iraq.