© Afp | Macerie, case e moschee distrutte dopo i raid israeliani su Rafah
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Usa: "Lavoriamo a una tregua di almeno sei settimane". Londra chiede a Israele di fermarsi. Borrell a Washington: "Troppi morti? Fermate le armi"
© Afp | Macerie, case e moschee distrutte dopo i raid israeliani su Rafah
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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 129. Gli Usa ribadiscono di essere "contrari" al cessate il fuoco a Gaza mentre chiedono una tregua umanitaria. La situazione dei civili palestinesi a Rafah preoccupa però il Regno Unito e il ministro degli Esteri Cameron alza i toni nei confronti di Tel Aviv: "Israele si fermi, subito una tregua". Voci critiche arrivano però anche dagli Stati Uniti: secondo la Nbc, Joe Biden sarebbe furioso con Netanyahu e si sarebbe anche lasciato andare a diversi insulti. Intanto l'esercito israeliano ha liberato nella notte a Rafah due ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre. Nell'operazione, dichiara il movimento islamista, "sono morte circa 100 persone". E aggiunge: dopo i raid di Tel Aviv hanno perso la vita altri tre ostaggi. Netanyahu insiste: "Solo la pressione militare porterà alla liberazione di tutti i rapiti".
"La grande operazione militare di Israele a Rafah non può procedere senza un piano credibile per proteggere oltre un milione di civili". Lo ha detto Joe Biden dopo il suo incontro alla Casa Bianca con re Abdallah di Giordania.
Gli Stati Uniti stanno lavorando a un accordo per gli ostaggi tra Israele e Hamas che porterebbe a una tregua "immediata e sostenuta" di "almeno sei settimane", che darebbe la possibilità di costruire "qualcosa di più duraturo". Lo ha annunciato il presidente Joe Biden, parlando dopo il suo incontro con re Abdallah II di Giordania.
"Questa guerra deve finire, serve un cessate il fuoco permanente". Lo ha detto il re Abdallah di Giordania dopo un incontro alla Casa Bianca con Joe Biden sottolineando che gli "attacchi contro civili, donne e bambini, inclusi quelli del 7 ottobre, non posso essere accettati da nessun musulmano".
Gli Stati Uniti continuano a ribadire di non sostenere "un cessate il fuoco generale a Gaza". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana in un briefing con la stampa. "Vogliamo che la guerra finisca, ma quello che serve ora è una tregua umanitaria", ha sottolineato il funzionario della Casa Bianca.
Hamas ha annunciato su Telegram la morte di tre degli otto ostaggi israeliani che erano rimasti feriti, avevano detto domenica gli estremisti, nei "barbari attacchi sionisti sulla Striscia di Gaza". Le Brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno aggiunto che più tardi diffonderanno i nomi e le foto dei morti, "e il destino degli altri feriti sarà chiaro".
L'operazione che ha portato al salvataggio di due ostaggi a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, rappresenta un "punto di svolta" nella campagna militare contro Hamas. Lo ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, annunciando che ci saranno "altre operazioni" del genere. Lo riporta The Times of Israel. "Hamas è vulnerabile, Hamas è penetrabile, ed è possibile andare ovunque e fare qualsiasi cosa - ha affermato -. Ci sono ancora degli ostaggi e dobbiamo raggiungerli. La maggior parte di questi non saranno liberati in questo modo ma piuttosto, spero, attraverso degli accordi. Ma non sappiamo quante altre volte sarà necessaria" un’operazione simile a quella di Rafah.
Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha espresso la sua profonda preoccupazione per una possibile offensiva di terra israeliana a Rafah, nel sud della Striscia, avvertendo che chiunque violi il diritto internazionale sarà ritenuto responsabile. "Sono profondamente preoccupato per il bombardamento segnalato e la potenziale incursione di terra da parte delle forze israeliane a Rafah", ha chiarito Khan.
La prospettiva di una "vera" offensiva da parte dell'esercito israeliano a Rafah, nell'estremo sud della striscia di Gaza, dove centinaia di migliaia di palestinesi sono rifugiati, è "terrificante". Lo afferma l'Alto commissario Onu per i Diritti umani Volker Turk. "Considerando la carneficina che ha avuto luogo finora a Gaza, possiamo immaginare perfettamente cosa accadrà a Rafah", ha precisato Turk in una nota.
"Il presidente Biden ha detto che i morti civili a Gaza sono troppi. Se sono troppi allora forse devi dare a Israele meno armi, è abbastanza logico". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell nella conferenza stampa con il commissario dell'agenzia Unrwa dell'Onu Philippe Lazzarini. "Tutti vanno a Tel Aviv e chiedono 'per piacere, ci sono troppe vittime, uccidete meno civili', ma Netanyahu non ascolta nessuno. Forse è il caso di smettere di chiedere per piacere e fare qualcosa", ha aggiunto. Riguardo alle ultime richieste di evacuazione Borrell ha poi polemicamente chiesto: "E dove, sulla luna?".
"Una delle operazioni di salvataggio di maggior successo nella storia di Israele". Lo ha detto Benyamin Netanyahu incontrando i soldati che hanno liberato i due ostaggi a Rafah, Fernando Marman e Luis Har. "Avete eliminato i rapitori, i terroristi - ha detto - e siete tornati in Israele senza essere colpiti: operazione perfetta con un'esecuzione perfetta. All'1:40 del mattino vi ho sentito dire 'gli ostaggi sono nelle nostre mani'". Il premier, che ha assistito alle fasi dell'azione dal centro di comando, ha rivelato di averla approvata pochi giorni fa.
"L'accusa rivolta all'agenzia è così seria che richiede azioni immediate, che sono state prese: non solo il licenziamento dei dipendenti coinvolti ma l'indagine interna, diretta da New York E chiedo che le autorità israeliane cooperino con l'indagine per fornire le prove alle accuse". Lo ha detto Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa).
I Paesi Bassi presentano ricorso contro la sentenza della Corte d'appello dell'Aja che ha ordinato lo stop delle consegne a Israele di parti per i caccia F-35. Lo annuncia il ministro del Commercio estero e della Cooperazione allo sviluppo Geoffrey Van Leeuwen. Il governo, si legge in una nota, "è del parere che la fornitura di componenti americani degli F-35 non sia illegale" e che spetti "allo Stato definire la propria politica estera". "Israele - aggiunge Van Leeuwen - ha bisogno degli aerei F-35 per difendersi dalle minacce provenienti dalla regione, separate da Gaza".
"Quelle all'Unrwa sono accuse, e ripeto accuse, e vanno provate". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Josep Borrel nel corso della conferenza stampa con il commissario dell'agenzia Onu Philippe Lazzarini.
Joe Biden sarebbe sempre più furibondo con Benyamin Netanyahu per la campagna militare israeliana a Gaza. Con i suoi collaboratori, secondo quanto riferisce la Nbc, il presidente americano si sarebbe lasciato andare anche a insulti verso il premier israeliano. A volte, riporta l'emittente Usa, Biden si riferisce a Netanyahu semplicemente come "quel ragazzo" mentre in almeno tre recenti occasioni lo ha definito "uno stronzo". Il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa ha però smentito.
Londra è "molta preoccupata" per la situazione dei civili palestinesi a Rafah, che "non hanno più dove andare". Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, alzando i toni nei confronti del governo israeliano sulla scia degli Usa. "È impossibile vedere come si possa combattere una guerra fra la gente", ha poi rincarato Cameron riferendosi ai civili della Striscia di Gaza e sollecitando Israele a "fermarsi e riflettere molto seriamente prima di ogni ulteriore azione militare: noi vogliamo una pausa immediata dei combattimenti che conduca a un tregua sostenibile senza ripresa delle ostilità".
Un parente dei due ostaggi liberati dalle forze israeliane a Rafah ha raccontato che Fernando Simon Marman e Norberto Louis Har hanno perso molto peso durante il periodo di prigionia. Lo riporta The Times of Israel. "Erano affamati da giorni", ha spiegato, aggiungendo che i due sono apparsi "molto deboli". I due ostaggi, secondo quanto ricostruito, venivano nutriti principalmente con pita e formaggio spalmabile.
L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria smentisce che ci sia stato un attacco israeliano contro l'aeroporto di Aleppo, nel nord della Siria, come in precedenza riportato da alcuni media panarabi. "Si è trattata di una esplosione causata da ordigni di guerra", ha scritto l'Osservatorio, riferendosi alla guerra civile ancora in corso in Siria dal 2011.
I Paesi Bassi devono interrompere la fornitura di parti per i caccia F-35 utilizzati da Israele nella Striscia di Gaza. Lo ha stabilito un tribunale olandese, accogliendo le richieste delle organizzazioni per i diritti umani. "La Corte ordina allo Stato di cessare ogni effettiva esportazione e transito di parti dell'F-35 verso la destinazione finale, Israele, entro 7 giorni dalla notifica della presente sentenza", ha dichiarato la Corte d'Appello dell'Aia.
Altre 164 persone sono rimaste uccise nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il ministero della Sanità dell'enclave palestinese controllata da Hamas, precisando che sale così a 28.340 il numero dei palestinesi morti dall'inizio del conflitto, il 7 ottobre. Nelle ultime 24 ore sono state circa 200 le persone rimaste ferite (per un totale di 67.984 feriti complessivi).
Un raid aereo israeliano è stato compiuto poco fa contro l'aeroporto di Aleppo nel nord della Siria. Lo riferisce la tv panarabo-saudita al Arabiya. Non si hanno al momento altre informazioni.
"L'Ue non sta fornendo armi a Israele, altri lo stanno facendo. Se si pensa che il numero di vittime sia troppo alto, forse si può fare qualcosa per ridurlo". E' quanto ha detto il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, rispondendo a una domanda della stampa sulla situazione nella Striscia di Gaza. "In tanti, anche il presidente americano Biden ieri ha detto che l'azione non è più proporzionale, che il numero dei civili uccisi sia insostenibile, ammonendo Israele a non proseguire su questa strada. Ma la mia domanda è: a parte le parole, cosa si può fare?", ha rimarcato al suo arrivo a Bruxelles per il vertice informale dei ministri per la Cooperazione.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha celebrato la liberazione dei due ostaggi a Rafah e ha affermato che solo la "pressione militare", porterà alla liberazione di "tutti i rapiti". "Fernando e Louis, bentornati a casa", ha scritto il leader israeliano su X, ringraziando i soldati "per l'azione coraggiosa che ha portato alla loro liberazione".
"I gruppi della resistenza non hanno lasciato senza risposta alcuna azione israeliana durante la guerra a Gaza e oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu è rimasto intrappolato nella palude di Gaza che è diventata un cimitero per i sionisti". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. "La crisi a Gaza può essere risolta soltanto attraverso soluzioni politiche e la fine degli attacchi di Israele e il suo genocidio, i suoi crimini di guerra, commessi assieme agli Stati Uniti", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran, come riferisce Irna, sottolineando che "l'Iran sostiene fermamente qualunque iniziativa politica che riguardi la causa della Palestina".
Una nave ha segnalato un attacco "con due missili" al largo delle coste dello Yemen: lo riferisce l'Agenzia britannica per le operazioni commerciali marittime (Ukmto). "L'equipaggio è salvo e la nave sta procedendo verso il prossimo porto di scalo", ha detto l'agenzia. L'incidente è avvenuto in un'area del Mar Rosso dove i ribelli Houthi hanno ripetutamente attaccato navi.
L'operazione per la liberazione dei due ostaggi israeliani è cominciata attorno alle 2 della scorsa notte, quando "le forze israeliane hanno fatto irruzione in un edificio nel cuore di Rafah dove i due erano tenuti da Hamas". Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui l'azione "era stata preparata da qualche tempo". "Dal momento dell'apertura del fuoco - ha aggiunto - i soldati hanno protetto i due ostaggi con i loro corpi durante la battaglia con i terroristi che è divampata con pesanti scambi di colpi in molti posti e con molti terroristi".
L'operazione israeliana di questa notte a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha provocato "circa 100 morti": lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas.
L'esercito israeliano ha liberato nella notte a Rafah, nel sud della Striscia, due ostaggi israeliani che erano stati rapiti da Hamas il 7 ottobre. Lo hanno annunciato le Forze di difesa israeliane (Idf) su Telegram. Si tratta di Fernando Simon Marman (60 anni) e Louis Har (70 anni). Entrambi sono in buone condizioni mediche e sono stati trasferiti per accertamenti medici all'ospedale Sheba Tel Hashomer.
E' salito a oltre 50 il bilancio delle vittime negli attacchi israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo afferma il ministero della Sanità di Hamas.
Almeno sette persone sono morte questa notte nel corso di attacchi israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza: lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas.
La polizia israeliana ha reso noto che un sospetto armato di coltello è stato ucciso dagli agenti a Gerusalemme, mentre l'esercito ha riferito che alcuni soldati hanno ucciso un aggressore nella Cisgiordania occupata. Un portavoce della polizia ha detto che gli agenti hanno fermato un uomo per interrogarlo nel quartiere musulmano della Città Vecchia di Gerusalemme est. Mentre si avvicinava alla polizia, l'uomo ha cercato di aggredire gli agenti con un coltello, ha affermato il portavoce in una nota, aggiungendo che "gli agenti hanno reagito rapidamente e hanno neutralizzato il terrorista sparando".