Usa: "Lo Stato ebraico ha più o meno accettato l'accordo per una tregua". Intanto dal cielo gli americani hanno lanciato 38mila pasti per la popolazione. Hamas: "Raid israeliano su una tenda a Rafah, almeno dieci morti"
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 148. Israele annuncia che saranno concesse "pause umanitarie" alla popolazione che si trova nel sud della Striscia, mentre fonti della sicurezza dicono che da domenica riprenderanno i negoziati in Egitto per il cessate il fuoco e per lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Gli Usa: "Israele ha più o meno accettato l'accordo per una tregua a Gaza di sei settimane".Gli americani hanno inoltre iniziato il lancio di aiuti dagli aerei: sganciati 38mila pasti. Aiuti che, secondo Joe Biden, sono però "ancora insufficienti". Un portavoce Onu conferma che, tra i feriti arrivati in ospedale dopo la strage per gli aiuti, l'80% avevano ferite da arma da fuoco.
La vicepresidente americana Kamala Harris incontrerà lunedì a Washington il ministro della guerra israeliano Benny Gantz. Il presidente Joe Biden resterà invece a Camp David.
"La quantità di aiuti che arrivano Gaza non è nemmeno lontanamente sufficiente e continueremo a fare ogni sforzo possibile per aumentarla". Lo ha dichiarato il presidente americano Joe Biden.
"L'affermazione secondo cui noi abbiamo attaccato intenzionalmente il convoglio e secondo cui abbiamo colpito intenzionalmente le persone è del tutto infondata": lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari in un incontro con la stampa. Si riferiva alla morte di oltre 100 palestinesi che erano in attesa di aiuti umanitari a Gaza. "Noi eravamo là per proteggere quella operazione umanitaria, un'operazione che noi stessi avevamo intrapreso".
Il primo lancio di aiuti a Gaza da aerei americani è stato "un successo". Lo ha detto un alto funzionario Usa in una telefonata con un ristretto gruppo di giornalisti definendolo "un importante banco di prova per dimostrare che possiamo farlo di nuovo con successo nei prossimi giorni e settimane". Il funzionario ha aggiunto che il Dipartimento della Difesa sta già pianificando un'altra operazione per i prossimi giorni.
"Israele ha più o meno accettato l'accordo per una tregua a Gaza di sei settimane". Lo ha detto un alto funzionario Usa in una telefonata con un ristretto gruppo di giornalisti.
Gli aiuti lanciati dagli aerei a Gaza non possono rimpiazzare quelli via terra". Lo ha detto un funzionario americano.
Per una tregua a Gaza, "la palla è nel campo di Hamas". Lo ha detto un alto funzionario americano.
Gli Stati Uniti hanno iniziato il lancio di aiuti a Gaza da aerei militari. Lo riferisce un funzionario americano. Secondo le fonti sono entrati in azione tre aerei della Air Forces Central, dei cargo C-130, che hanno sganciato 66 pacchi su bancali contenenti circa 38mila pasti. Questo lancio arriva due giorni dopo la strage in cui oltre cento palestinesi sono morti durante la consegna di aiuti a Gaza City e dovrebbe essere il primo di una serie di viveri consegnati dal cielo.
Almeno dieci palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha colpito una tenda a Rafah, ha detto il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Lo scrive Reuters online. L'attacco aereo ha avuto luogo su un'area dove si erano rifugiati palestinesi sfollati, fuori dall'ospedale emiratino nel sobborgo di Tel Al-Sultan a Rafah, nel sud di Gaza. Il ministero della Sanità di Gaza ha detto che tra le vittime c'è anche un medico che lavorava nell'ospedale.
L'esercito israeliano ha annunciato una serie di "pause umanitarie" di quattro ore ciascuna per consentire alla popolazione di due località situate nel sud della Striscia di Gaza, Rafah e Dir el-Balah, di provvedere ai rifornimenti necessari. Lo ha reso noto su X il portavoce militare Avichay Adraee. A Rafah quelle pause saranno osservate sabato, domenica e giovedì nei rioni Jneia, Salam e Sultan. A Dir el-Balah la sospensione delle attività militari avrà luogo lunedì, martedì e mercoledì nei rioni Jaffa, Sheikh Uamani e Salam. A RAfah, riferiscono fonti locali, permane una situazione di emergenza costante dopo che, su pressione dell'esercito israeliano, vi sono sfollati oltre un milione di palestinesi originari di altre zone della Striscia. A Dir el-Balah, aggiungono le fonti locali, la situazione resta sotto controllo anche perché ancora non vi sono penetrate le forze di terra israeliane, che pure sono impegnate nella vicina Khan Yunis.
Una nave attaccata dai ribelli Houthi dello Yemen il 18 febbraio, la Rubymar, è affondata nel Mar Rosso dopo aver imbarcato acqua per diversi giorni. Lo riferiscono alcuni funzionari, dicendo che si tratta della prima nave affondata dagli Houthi nei loro attacchi contro le imbarcazioni lungo la frequentata rotta commerciale. Dopo l'assalto di febbraio la Rubymar era andata alla deriva. L'affondamento è stato confermato dal governo yemenita e da un funzionario militare regionale.
Fonti della sicurezza egiziana annunciano ad Al Arabiya che domenica riprenderanno al Cairo i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. "Si ragiona su una lunga tregua a Gaza e sullo scambio - spiega una fonte -, ma per raggiungere l'accordo occorre stabilire il ritiro di Israele dal nord della Striscia e il rientro degli sfollati".
Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che il numero dei palestinesi uccisi dagli attacchi del 7 ottobre è salito a 30.320. Tra questi, 92 sono morti nelle ultime 24 ore. Dall'inizio del conflitto sono rimaste ferite 71.533 persone. L'Onu nelle ultime ore ha lanciato un allarme sottolineando che a Gaza sono state uccise almeno 9mila donne palestinesi.
Il Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas afferma che sono stati trovati altri tre cadaveri relativi alla strage avvenuta durante la calca per gli aiuti umanitari vicino la città di Gaza, portando a 115 il totale delle vittime dell'accaduto. I feriti sono circa 760.
Ache il portavoce del segretario generale delle Nazioni unite Stephane Dujarric ha detto che durante una visita all'ospedale al-Shifa un team dell'Onu "ha potuto confermare che molte delle persone in cura li'", vittime dell'attacco di giovedì vicino Gaza, "avevano ferite da arma da fuoco". Hamas afferma che almeno 112 palestinesi sono morti e altri 760 rimasti feriti quando l'esercito israeliano ha aperto il fuoco contro una folla di persone accalcata intorno a un convoglio di aiuti umanitari.
Il direttore ad interim dell'ospedale al-Awda di Jabalia, Mohammed Salha, afferma che circa l'80% dei feriti nella strage durante la fila per gli aiuti umanitari a Gaza portati nella sua struttura sanitaria presentavano lesioni d'arma da fuoco. Lo riporta l'emittente araba Al Jazeera.
L'Ente dell'Onu per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile (Un Women) definisce il conflitto nella Striscia di Gaza "anche una guerra contro le donne", stimando che circa 9.000 siano state uccise nell'enclave palestinese dal 7 ottobre.
Joe Biden spera in "in un cessate il fuoco a Gaza entro il Ramadan". Il mese del digiuno per i musulmani inizia la sera del 10 o dell'11 marzo. "Stiamo ancora lavorando molto sulla tregua, ma non ci siamo ancora", ha sottolineato il presidente americano.
"Stiamo valutando la possibilità di un corridoio marittimo" per consegnare una "grande quantità di aiuti umanitari" a Gaza. Lo ha detto Joe Biden, dopo aver annunciato l'invio di assistenza umanitaria lanciandola da jet militari.