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Ultimo aggiornamento: 9 mesi fa

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Gaza, Ue chiede pausa umanitaria immediata | I capi di Mossad e Cia a Doha per trattare | Mar Rosso, abbattuti 3 missili balistici Houthi

Il Consiglio europeo approva le conclusioni sul Medioriente. Il presidente Charles Michel su X: "L'Ue chiede una pausa umanitaria immediata che porti a un cessate il fuoco sostenibile"

21 Mar 2024 - 21:57

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 167. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha deciso "l'invio a Doha di una delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad David Barnea per un incontro con il capo della Cia William Burns, il premier del Qatar Al Thani e il ministro dell'intelligence egiziano Abbas Kamal per portare avanti la liberazione degli ostaggi". Il Consiglio europeo approva le conclusioni sul Medioriente in cui chiede "una pausa umanitaria immediata" a Gaza. Nel Mar Rosso tre missili balistici Houthi abbattuti da una fregata della flotta Ue.


Tre missili balistici provenienti dallo Yemen sono stati intercettati e distrutti da una nave della Marina francese nel sud del Mar Rosso. Lo conferma il profilo X dell'operazione Aspides.


Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha deciso "l'invio domani a Doha di una delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad David Barnea per un incontro con il capo della Cia William Burns, il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani e il ministro dell'intelligence egiziano Abbas Kamal per portare avanti la liberazione degli ostaggi". Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier secondo cui l'incontro "avviene nel contesto delle trattative con l'obiettivo di moltiplicare gli sforzi per il rilascio degli ostaggi israeliani, uomini e donne".


"Dichiarazione forte e unitaria dei leader dell'Ue sul Medioriente al Consiglio Europeo di stasera! L'Ue chiede una pausa umanitaria immediata che porti a un cessate il fuoco sostenibile". Lo scrive su X il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.


"Nelle ultime settimane gli Stati Uniti hanno lavorato seriamente con i membri del Consiglio di Sicurezza su una risoluzione che sosterrà inequivocabilmente gli sforzi diplomatici in corso volti a garantire un cessate il fuoco immediato a Gaza come parte di un accordo sugli ostaggi, che consentirebbe il rilascio degli ostaggi e aiuterebbe a portare a un'impennata degli aiuti umanitari. Dopo numerose consultazioni con il Consiglio, porteremo la bozza al voto venerdì mattina". Così il portavoce Usa all'Onu, Nathan Evans. "Questa risoluzione è un'opportunità per il Consiglio di parlare con una sola voce per sostenere la diplomazia".


"Il Consiglio europeo sollecita il governo israeliano a non intraprendere un'operazione di terra a Rafah". E' quanto si legge nelle conclusioni del vertice Ue approvate questa sera. Una simile operazione, si legge nel testo, "peggiorerebbe la già catastrofica situazione umanitaria non permetterebbe la fornitura urgente di servizi di base e di assistenza umanitaria".


Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, atteso in Israele dopo la tappa in Egitto, ha ribadito la posizione degli Usa che una grande operazione militare israeliana a Rafah sarebbe "un errore".


Il premier Giorgia Meloni, nel pranzo con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, ha auspicato un'immediata pausa umanitaria che porti a un cessate il fuoco sostenibile e ha evidenziato come la Ue possa e debba giocare un ruolo di primo piano nella soluzione della crisi. Si è detta inoltre particolarmente preoccupata per l'annunciata operazione di terra di Israele a Rafah.


Il ritorno degli sfollati nel nord della Striscia e il meccanismo di distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza. Questi, secondo fonti diplomatiche arabe citate da Haaretz, i due punti di dissenso che ostacolano l’intesa tra Israele e Hamas per una tregua "temporanea" nell'enclave palestinese. Israele, spiegano, si oppone al rientro degli sfollati nel nord mentre Hamas lo richiede. Lo stesso avviene per il meccanismo di distribuzione degli aiuti. Hamas, aggiungono le fonti, vuole che sia l'Unrwa ad essere responsabile, mentre Israele contrasta ogni coinvolgimento dell'Agenzia per i profughi dell'Onu così come di ogni altra organizzazione affiliata alla fazione islamica al potere nella Striscia. Secondo le stesse fonti ci sono invece progressi sui temi legati al rilascio degli ostaggi e ad una tregua "temporanea" ma occorre che le due parti trovino prima l'intesa anche sui due punti di contrasto. 


Resta elevata la tensione in Cisgiordania dopo i prolungati scontri notturni a Tulkarem tra l'esercito israeliano e i miliziani locali. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa il bilancio di quegli scontri a fuoco è salito nelle ultime ore da due a quattro palestinesi uccisi. La Wafa aggiunge che ad un posto di blocco israeliano  nella zona di Betlemme è rimasto ucciso un uomo di 63 anni, Samer Zaytun, durante ispezioni. La radio militare israeliana ha confermato l'episodio precisando che l'uomo "aveva cercao di sottrarsi a un controllo e aveva con sè una borsa con dentro un coltello". 


È salito a 140 "il bilancio dei terroristi uccisi nel complesso dell'ospedale Al Shifa" a Gaza City, nel centro della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare israeliano aggiungendo che le operazioni sul posto, iniziate alcuni giorni fa, sono ancora in corso. "Solo ieri - ha spiegato - ne sono stati uccisi 50".


"A Jeddah ho incontrato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il ministro degli Esteri per discutere della crisi umanitaria a Gaza e degli sforzi per aumentare immediatamente gli aiuti ai palestinesi". Lo ha scritto su Twitter il segretario di Stato americano, Antony Blinken. "Ho riaffermato il nostro impegno per una pace e una sicurezza durature nella regione", ha aggiunto.


Il segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato al Cairo per i colloqui sulla situazione in Medio Oriente. Lo scrive Haaretz. Mercoledì era stato in Arabia Saudita e venerdì è atteso in Israele. 


Il ministro della Difesa Lloyd J. Austin in una telefonata con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha sollevato la necessità di considerare alternative a una grande operazione di terra a Rafah, ribadendo l'obiettivo condiviso di sconfiggere Hamas. I due, si legge in una nota, hanno discusso della necessità di fare di più per proteggere i civili e aumentare urgentemente il flusso di aiuti a Gaza attraverso i valichi di terra. Austin ha aggiunto di attendere "con ansia" di ospitare il ministro Gallant al Pentagono la prossima settimana per un incontro bilaterale dove continuare queste conversazioni. 


L'esercito israeliano avrebbe avvertito gli sfollati che si trovano all'interno dell'ospedale Al Shifa a Gaza City di evacuare immediatamente la struttura. Lo rende noto Al Jazeera citando il suo corrispondente sul posto. Secondo quanto riportato le forze israeliane sarebbero intenzionate a bombardare la struttura ospedaliera e distruggerla.


Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che gli Stati Uniti hanno presentato un progetto di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu chiedendo un "cessate il fuoco immediato legato al rilascio degli ostaggi" nella Striscia di Gaza.


Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver sequestrato contanti per un valore di 3 milioni di dollari - in valuta statunitense e dinari giordani -, presso l'ospedale Shifa a Gaza, soldi apparentemente destinati a essere utilizzati da Hamas e da altri gruppi terroristici.


Il Canada fermerà tutte le spedizioni di armi verso Israele: lo ha confermato l'ufficio del ministro degli Esteri, Melanie Joly. "Dall'8 gennaio il governo non ha approvato nuovi permessi di esportazione di armi verso Israele e ciò continuerà finché non saremo in grado di garantire il pieno rispetto del nostro regime di esportazione", si legge in una dichiarazione citata dai media internazionali. "Non esistono permessi aperti per l'esportazione di beni letali in Israele", viene aggiunto nella nota che specifica come i permessi approvati prima dell'8 gennaio "rimarranno in vigore" poiché la loro cancellazione rischierebbe "importanti implicazioni sia per il Canada che per i suoi alleati".

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