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Gaza, raid israeliano sull'ambasciata iraniana a Damasco: ucciso un alto comandante dei pasdaran | Teheran: "La risposta sarà dura"

Qualche progresso nelle trattative al Cairo. Decine di morti nell'ospedale di al Shifa dopo un attacco. Grande manifestazione contro il governo Netanyahu: decine di migliaia davanti alla Knesset

01 Apr 2024 - 23:30

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 178. Raid israeliani vicino all'ambasciata iraniana a Damasco: ucciso un alto comandante pasdaran. Teheran replica: "La risposta sarà dura". Una fonte di Israele ha detto che si segnala qualche progresso nelle trattative al Cairo sul rilascio degli ostaggi. Le famiglie delle persone sequestrate hanno detto ai negoziatori di "non tornare senza un accordo sulla liberazione". Intanto, l'esercito israeliano ha iniziato la ritirata dall'ospedale al Shifa, dove i veicoli miliari dell'Idf erano entrati due settimane prima. Secondo il ministero della Sanità l'attacco ha provocato decine di morti. Intanto migliaia di israeliani si sono riuniti davanti alla Knesset, il palazzo del Parlamento israeliano a Gerusalemme, nella più grande manifestazione antigovernativa dall'entrata in guerra del Paese in ottobre. Sale a 600 il bilancio dei soldati israeliani rimasti uccisi dal 7 ottobre nella Striscia.


Nel sito di Damasco colpito da Israele "probabilmente c'erano anche dei militanti di Hamas, c'era una riunione: è una voce che gira". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di Quarta repubblica su Rete4, spiegando che "l'Iran è il protettore di tutti quelli che attaccano Israele, basti pensare agli Houthi, che hanno attaccato anche una nostra nave e sono stati respinti".


L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha affermato che il bilancio delle vittime dell'attacco aereo contro l'edificio annesso dell'ambasciata iraniana a Damasco attribuito a Israele è salito a 11. Secondo la Ong si tratta di 8 iraniani, due siriani e un libanese, "tutti combattenti, nessun civile".


La tv del Qatar Al Jazeera ha definito "menzogne gravi e ridicole" le ragioni menzionate dal premier israeliano Benyamin Netanyahu per mettere al bando l'emittente in Israele. Netanyahu aveva affermato che "Al Jazeera ha danneggiato la sicurezza di Israele, ha partecipato attivamente al massacro del 7 ottobre e ha incitato contro i soldati dell'Idf", definendola "canale terrorista".


"Crediamo nella libertà di stampa. È di fondamentale importanza. Gli Stati Uniti sostengono il lavoro di fondamentale importanza svolto dai giornalisti di tutto il mondo, e questo include coloro che riferiscono sul conflitto a Gaza. Se queste notizie sono vere, ciò ci preoccupa". Così la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre in merito alla legge, approvata dalla Knesset, che consentirà di interrompere in Israele l'attività delle emittenti, tra cui Al Jazeera, ritenute dannose per la sicurezza nazionale.


Gli Usa chiederanno "più informazioni" a Israele sui corpi ritrovati nell'ospedale di Al-Shifa, dopo il ritiro dell'esercito israeliano: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre rispondendo ad una domanda.


"Il canale terroristico Al Jazeera non trasmetterà più da Israele. Intendo agire immediatamente in conformità con la nuova legge per fermare l'attività del canale". Lo scrive su X il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo che la Knesset ha approvato la legge che consente di interrompere le trasmissioni in Israele delle emittenti ritenute dannose per la sicurezza nazionale. "Al Jazeera ha danneggiato la sicurezza di Israele, ha partecipato attivamente al massacro del 7 ottobre e ha incitato contro i soldati delle forze israeliane di difesa", accusa Netanyahu, aggiugendo che è venuto il momento di rimuoverla "dal nostro Paese".


L'ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari, ha affermato che "la risposta all'attacco attribuito a Israele - dove sono rimaste uccise otto persone fra cui Mohammad Reza Zahed, alto comandante dei pasdaran - sarà dura". Lo riportano i media iraniani. Il diplomatico ha poi aggiunto che "dopo aver rimosso le macerie del palazzo distrutto dal raid sarà reso noto il numero esatto delle vittime".


Media internazionali, tra cui il canale saudita al Hadth, hanno riferito che nel raid su Damasco è stato ucciso, tra gli altri, un alto comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Mohammad Reza Zahedi, esponente di spicco delle Forze Quds in Siria e Libano. Lo riportano anche i media israeliani.


Sono diversi i morti e i feriti nell'attacco israeliano avvenuto nei pressi dell'ambasciata iraniana a Damasco, in Siria. Secondo al Jazeera, che cita media siriani, l'edificio bombardato è la residenza dell'ambasciatore iraniano, che si trova vicino all'ambasciata dell'Iran. Sempre per Al Jazeera, che cita media iraniani, l'ambasciatore iraniano e la sua famiglia non sono rimasti feriti a seguito dell'attacco.


Il primo ministro Benyamin Netanyahu "su consiglio dei medici" sarà dimesso martedì a mezzogiorno (le 11 in Italia) dall'ospedale dove è stato sottoposto a un intervento all'ernia. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier secondo cui "Netanyahu si sente molto bene e continua a svolgere la sua routine quotidiana dall'ospedale, comprese consultazioni e conversazioni". 


Almeno 32.845 palestinesi sono stati uccisi e altri 75.392 feriti negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre ad oggi. Lo afferma in una nota il ministero della Sanità della Striscia, gestito da Hamas. Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 63 palestinesi e 94 sono rimasti feriti, ha aggiunto il ministero. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini, ha chiarito ancora il ministero della Sanità, e migliaia di altri corpi probabilmente rimarranno non conteggiati sotto le macerie in tutta Gaza. 


 C'è stato "qualche progresso" nei negoziati indiretti in corso a Il Cairo tra le parti sul rilascio degli ostaggi. Lo ha detto una fonte israeliana al Times of Israel aggiungendo che i colloqui "si intensificheranno notevolmente nei prossimi giorni. Il Cairo - secondo il sito - sta assumendo un ruolo sempre maggiore vista la crescente insoddisfazione israeliana sulla efficacia mediatrice del Qatar e sulla reale volonta' di mettere pressione nei confronti di Hamas. La stessa fonte ha sottolineato che i negoziati si rifletteranno sull'annunciata operazione a Rafah, nel sud di Israele. "I due temi - ha detto - sono strettamente connessi".


La squadra negoziale israeliana non torni dalle trattative "senza un accordo". Lo sostiene il Forum delle famiglie degli ostaggi, che ha rivolto un appello a Netanyahu sottolineando di "essere con lui". "Signor primo ministro - si legge nel documento - noi famiglie degli ostaggi parliamo a nome di tutti i cittadini israeliani e del popolo ebraico, che comprendono che il riscatto dei prigionieri è sacro. Ti chiediamo: istruisci la squadra negoziale a non tornare senza un accordo. Concedete agli ostaggi assassinati l'onore di una degna sepoltura sul suolo israeliano. Noi siamo con te!". 



I caccia delle forze di difesa israeliane hanno colpito "simultaneamente circa dieci obiettivi" del partito sciita filo-iraniano Hezbollah nella zona di Rachaya Al Foukhar, nel sud del Libano. Lo hanno fatto sapere le stesse Idf con una nota sul loro canale Telegram, in cui affermano di aver colpito "un deposito di armi, postazioni di lancio e infrastrutture terroristiche". 


Con la morte ieri del sergente maggiore Nadav Cohen in combattimento a Gaza è salito a 600 il bilancio dei soldati rimasti uccisi dal 7 ottobre nella Striscia, in Israele e nei territori palestinesi. Il numero di quelli morti dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza è di 256, hanno reso noto le Forze di difesa israeliane (Idf). I palestinesi morti nella Striscia dal 7 ottobre sono finora circa 32.800, secondo il ministero della Sanità locale gestito da Hamas.


Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza gestito da Hamas ha dichiarato di aver scoperto decine di cadaveri nell'ospedale di al Shifa, dopo il ritiro oggi di carri armati e altri veicoli dell'esercito israeliano. "Decine di corpi di martiri, alcuni in stato di decomposizione, sono stati rinvenuti nel complesso e attorno all'ospedale", afferma il dicastero in un comunicato stampa precisando che ci sono danni materiali sono "molto significativi" su tutti gli edifici.


L'esercito israeliano ha rimosso i carri armati dall'ospedale al Shifa. I veicoli dell'esercito hanno lasciato il complesso ospedaliero, dove erano entrati due settimane prima. Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno sparato proiettili per coprire la ritirata dei carri armati e hanno lasciato il quartiere di al-Rimal per dirigersi a sudovest della città di Gaza, verso il distretto di Tel al-Hawa. Le Idf non hanno al momento confermato ufficialmente il ritiro.


Stati Uniti e Israele terranno oggi un incontro virtuale per discutere le proposte alternative dell'amministrazione Biden all'invasione militare di Rafah. Lo hanno detto ad Axios funzionari israeliani e statunitensi. Il meeting si svolgerà tramite una videoconferenza sicura, secondo le fonti del sito web di notizie americano. I funzionari israeliani citati da Axios hanno affermato che tenere un incontro virtuale è un modo per il premier Netanyahu di "salvare la faccia" e discutere con la Casa Bianca su Rafah senza inviare una delegazione a Washington, come avevano chiesto invece gli Stati Uniti.


Benjamin Netanyahu è stato operato "con successo" all'ernia. Lo comunica l'ufficio del primo ministro israeliano.


Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, afferma che "21 pazienti sono morti" dall'inizio dell'assedio israeliano all'ospedale Shifa di Gaza il 18 marzo.


Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) afferma di aver condotto domenica "un lancio aereo di assistenza umanitaria nel nord della Striscia di Gaza per fornire aiuti essenziali ai civili colpiti dal conflitto in corso". In un post pubblicato sul suo account X, il Centcom spiega che l'operazione è stata effettuata con "quattro aerei C-130 dell'aeronautica americana" che hanno sganciato l'equivalente di "oltre 50mila pasti pronti".


Decine di migliaia di israeliani si sono riuniti davanti alla Knesset, il palazzo del Parlamento israeliano a Gerusalemme, nella più grande manifestazione antigovernativa dall'entrata in guerra del Paese in ottobre. I manifestanti chiedono al governo di raggiungere un accordo per liberare decine di ostaggi detenuti da Hamas a Gaza e di indire elezioni anticipate. Quasi sei mesi di guerra hanno messo in luce nuove divisioni nella società israeliana. Hamas ha subito pesanti perdite, ma rimane intatto, e le famiglie degli ostaggi ritengono che il tempo stia per scadere. Netanyahu sostiene che indire nuove elezioni prima della vittoria a Gaza paralizzerebbe Israele per sei-otto mesi e ostacolerebbe i colloqui.

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