Ucciso un altro capo di Hamas. La Turchia limita le esportazioni verso Israele. Gli Houthi lanciano un razzo verso un cargo operato dall'Italia
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 186. Gli Usa fanno sapere che la risposta di Hamas al cessate il fuoco finora è stata "meno che incoraggiante". Il capo dell'Ufficio emergenze di Hamas, Hatem Alramery, è stato ucciso dalle forze di difesa israeliane mentre il governo acquistata 40mila tende per preparare l'evacuazione di centinaia di migliaia di palestinesi da Rafah. Netanyahu: "La vittoria sui fondamentalisti richiede l'ingresso nella città nel sud di Gaza. Accadrà, c'è già una data". Intanto la Turchia limita le esportazioni verso Israele. Gli Houthi lanciano un razzo verso un cargo operato dall'Italia.
"Non abbiamo ancora visto un piano credibile e fattibile per portare i civili fuori da Rafah". Lo ha detto il Consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan in un briefing alla Casa Bianca, sottolineando che Israele non ha presentato un piano "dettagliato su come ospitare, nutrire e fornire medicine ai civili".
Non ci sono prove che Israele abbia commesso un genocidio contro i palestinesi. Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, nel corso di un'audizione al Congresso. "Non abbiamo alcuna prova che sia stato commesso un genocidio", ha detto il capo del Pentagono, mentre la sua audizione davanti alla commissione Forze armate del Senato veniva più volte interrotta dai manifestanti pro palestinesi.
L'unico modo per combattere i sionisti è formare una coalizione di eserciti islamici". Lo ha detto il comandante della Marina delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Alireza Tangsiri. "I sionisti hanno fallito nella battaglia di Gaza perché non sono riusciti a sconfiggere Hamas o a liberare gli ostaggi israeliani", ha aggiunto, citato dalla Tv di Stato.
"Israele completerà la distruzione delle brigate di Hamas nella città di Rafah, e niente potrà evitarlo". Lo ha ribadito il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando ai soldati e alle reclute nella base di Tel Hashomer. "Nessuna forza al mondo potrà fermarci. Vi sono molte forze che stanno cercando di farlo, ma non succederà: questo nemico non potrà mai più fare quello che ha fatto", ha concluso Netanyahu, le cui dichiarazioni sono state riportate dall'agenzia di stampa Reuters.
I bambini di Gaza stanno morendo per complicazioni collegate alla fame da quando il governo israeliano ha iniziato a usare la fame come arma di guerra, un crimine di guerra": è quanto afferma oggi Human Rights Watch, citando testimonianze raccolte tra medici e genitori e verifiche fatte su immagini e video. Secondo l'organizzazione umanitaria i governi "dovrebbero imporre sanzioni mirate e sospendere i trasferimenti di armi per fare pressione sul governo israeliano affinché garantisca l'accesso agli aiuti umanitari e ai servizi di base a Gaza". "L'uso della fame come arma di guerra da parte del governo israeliano si è rivelato mortale per i bambini di Gaza - ha detto Omar Shakir, direttore per Israele e Palestina di Human Rights Watch - Israele deve porre fine a questo crimine di guerra, mettere fine a questa sofferenza e consentire agli aiuti umanitari di raggiungere tutta Gaza senza ostacoli".
Israele ha completato "una estesa esercitazione" al confine nord con il Libano che ha visto coinvolte la 146/esima divisione, forze della marina, dall'aeronautica, della polizia e dei servizi di pronto soccorso. Secondo il portavoce militare - citato dai media - sono stati messi in atto "vari scenari dalla difesa dell'area, all'evacuazione dei feriti sotto il fuoco e quelli di assalto e attacco". "L'Idf - ha detto - continua la sua preparazione per essere pronto a tutte le minacce nemiche di colpire i cittadini di Israele e il suo territorio".
La nuova proposta "non include un ritiro totale e un cessate il fuoco. Non possiamo accettare una proposta del genere, che non parla di un cessate il fuoco totale e permanente". Lo ha detto Sami Abu-Zohri, alto funzionario di Hamas, come riporta Ynet. "La nuova proposta ignora le richieste del nostro popolo e si concentra solo sul ritorno dei rapiti", ha aggiunto. Le sue parole arrivano dopo che Hamas aveva fatto sapere in una nota di star studiando la proposta presentata durante i colloqui che si sono tenuti al Cairo nel weekend.
Israele sta acquistando 40.000 tende per preparare l'evacuazione di centinaia di migliaia di palestinesi dalla citta' di Rafah, nel sud di Gaza: lo afferma un funzionario israeliano all'Associated Press, ripresa dal Guardian.
L'Iran non attaccherà direttamente Israele, ma colpirà attraverso forze iraniane nella regione. Lo hanno rivelato alla Cnn due fonti vicine all'intelligence americana sulla questione, secondo cui Teheran ha esortato molti dei suoi gruppi di miliziani a lanciare simultaneamente un attacco su larga scala contro lo Stato ebraico, usando droni e missili. L'attacco potrebbe arrivare già questa settimana. L'Iran teme una drammatica escalation dei combattimenti e non vuole dare agli Stati Uniti o ai suoi alleati l'occasione per un attacco diretto.
La Turchia ha imposto limiti alle esportazioni di numerosi beni verso Israele, compresi prodotti in acciaio, ferro e alluminio. Lo ha annunciato il ministero del Commercio turco, sottolineando che la decisione "rimarrà in vigore fino a quando lo Stato ebraico non dichiarerà un cessate il fuoco immediato e consentirà l'accesso continuo degli aiuti umanitari a Gaza".
Siamo pronti a ogni scenario. E Hamas non si illuda che il ritiro delle truppe da Gaza Sud significhi la fine della guerra". Lo spiega Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano e fedelissimo di Netanyahu, in un'intervista a Repubblica. "Se troviamo un accordo" sul rilascio degli ostaggi "ci sara' un temporaneo cessate il fuoco quindi l'Idf non entrerà a Rafah. Ma lo farà in futuro, a tempo debito. Hamas pensa che non lo faremo? Si sbaglia".
Nella notte è stato ucciso il capo dell'Ufficio emergenze di Hamas, Hatem Alramery, nella parte centrale della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito le Idf, le Forze di difesa israeliane.
Un missile balistico antinave è stato lanciato ieri da un'area dello Yemen controllata dagli Houthi verso il Golfo di Aden, dove una nave della coalizione occidentale stava scortando un mercantile operato dall'Italia. Lo afferma il Comando centrale degli Stati Uniti, specificando che non sono stati segnalati danni o feriti. La nave cargo in questione è la M/V Hope Island, battente bandiera delle Isole Marshall e di proprietà del Regno Unito. Si tratta del quinto lancio missilistico rilevato dal Centcom contro l'imbarcazione.
I leader di Francia, Egitto e Giordania chiedono un cessate il fuoco immediato a Gaza e un percorso verso una soluzione a due Stati in un editoriale sul Washington Post. I tre chiedono "il rilascio immediato di tutti gli ostaggi".