Il portavoce dell'Idf: "Siamo altamente preparati per vari scenari e valutiamo costantemente la situazione". Gli Usa limitano i movimenti dei loro diplomatici in Israele
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 188. Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, ha dichiarato che Israele rimane in stato di massima allerta per un potenziale attacco da parte dell'Iran: "Siamo altamente preparati per vari scenari e valutiamo costantemente la situazione". Funzionari americani hanno riferito al Wall Street Journal di temere che gran parte degli ostaggi israeliani a Gaza siano morti. L'inviato speciale degli Stati Uniti per gli sforzi umanitari a Gaza, David Satterfield, avverte che "c'è un rischio imminente di carestia a Gaza". Gallant smentisce Netanyahu. "Il governo israeliano - afferma il ministro della Difesa - non ha ancora stabilito una data per un'operazione militare su larga scala" nella città.
Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che Israele rimane in stato di massima allerta per un potenziale attacco da parte dell'Iran. "Siamo in allerta e altamente preparati per vari scenari e valutiamo costantemente la situazione. Siamo pronti per l'attacco e la difesa utilizzando una varietà di capacità di cui dispone l'Idf, e siamo pronti anche con i nostri partner strategici", ha spiegato Hagari.
I membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu in una dichiarazione adottata all'unanimità hanno ribadito la loro "profonda preoccupazione per il bilancio umano del conflitto a Gaza, la catastrofica situazione umanitaria e la minaccia di un'imminente carestia nella Striscia, e hanno chiesto l'immediata rimozione di tutte le barriere alla fornitura di aiuti umanitari su larga scala alla popolazione civile". sottolineando che Israele "dovrebbe fare di più per portare il sollievo richiesto data l'entità dei bisogni nella Striscia".
Funzionari americani hanno riferito al Wall Street Journal di temere che gran parte degli ostaggi israeliani tenuti ancora prigionieri da Hamas a Gaza siano morti. Il report arriva nel mezzo dei colloqui per un accordo sulla tregua, con alcune fonti di Hamas che nei giorni scorsi hanno indicato di non essere in grado di rintracciare 40 ostaggi che Israele chiede nelle trattative. Si ritiene che a Gaza siano rimasti 129 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. L'Idf ha confermato la morte di 34 di questi ma, scrive il Wsj, "funzionari israeliani e americani stimano in privato che il numero di morti potrebbe essere molto più alto".
L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il terrorista Nasser Yakob Jabber Nasser. "Nell'ambito delle sue attività nell'ala militare di Hamas, è stato responsabile del finanziamento di una parte significativa delle attività militari di Hamas a Rafah", afferma il portavoce militare, secondo cui Nasser "a dicembre ha trasferito centinaia di migliaia di dollari ad Hamas per le sue attività militari". La stessa fonte ha ricordato che sono stati "eliminati terroristi nell'area di Suyaia nel nord della Striscia".
"Un veicolo dell'Unicef che aspettava di entrare nel nord di Gaza è stato colpito da proiettili veri". Lo fa sapere l'agenzia Onu per l'infanzia in un post su X, aggiungendo che "l'episodio è già stato sollevato presso le autorità israeliane competenti". "Purtroppo, gli operatori umanitari continuano ad affrontare rischi per consegnare aiuti salvavita. Se i lavoratori addetti agli aiuti umanitari non saranno protetti, in linea con le leggi umanitarie internazionali - aggiunge il post - gli aiuti umanitari non possono raggiungere le persone in stato di necessità".
Almeno otto persone sono morte in seguito a un raid israeliano nel distretto meridionale di Rafah, riferisce l'agenzia di stampa Wafa, citando fonti mediche. Cinque delle vittime sono state uccise quando aerei da guerra israeliani hanno colpito un gruppo di persone vicino a un cimitero nella parte orientale di Rafah, mentre tre sono state uccise da attacchi che hanno colpito il quartiere Geneina di Rafah, sempre a est, dice il notiziario.
Il capo del Comando centrale degli Usa, Michael Kurilla, è arrivato in Israele. Lo hanno riferito i media. Kurilla vedrà il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, e altri esponenti dell'apparato di Difesa per discutere le minacce dell'Iran di un possibile attacco diretto o indiretto contro Israele.
Secondo l'agenzia di stampa Wafa, cinque persone sono state uccise dai raid aerei israeliani sul campo di Nuseirat, nel centro di Gaza. Si contano anche numerosi feriti. L'esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato un'operazione nel centro di Gaza con una missione "precisa, basata sulle informazioni di intelligence" per uccidere combattenti e distruggere le infrastrutture militari di Hamas nell'area.
L'inviato americano per il Medioriente Brett McGurk avrebbe chiamato i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Iraq, chiedendo di consegnare un messaggio a Teheran per allentare le tensioni con Israele. Lo riferisce Reuters sul suo sito. Secondo una fonte che ha chiesto l'anonimato, McGurk ha chiesto ai funzionari di contattare il ministro degli Esteri iraniano e di trasmettere il messaggio. La richiesta sarebbe stata trasmessa. Le telefonate di McGurk sono state riportate per la prima volta da Axios, ma la Casa Bianca ha rifiutato di commentare.
L'inviato speciale degli Stati Uniti per gli sforzi umanitari a Gaza, David Satterfield, ha avvertito che "c'è un rischio imminente di carestia per la maggioranza, se non per tutti, i 2,2 milioni di abitanti di Gaza". "Questo non è un punto in discussione. È un fatto accertato, che gli Stati Uniti, i suoi esperti, la comunità internazionale, i suoi esperti valutano e credono sia reale", ha detto.
Il Segretario di Stato Usa Antony J. Blinken ha parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Lo rende noto il dipartimento americano. "Il segretario Blinken ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti alla sicurezza di Israele e ha chiarito che gli Stati Uniti staranno al fianco di Israele contro qualsiasi minaccia da parte dell'Iran e dei suoi delegati", ha detto il portavoce Matthew Miller.
La compagnia di bandiera tedesca Lufthansa ha annunciato la sospensione dei voli da e per Teheran.