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Ultimo aggiornamento: 7 mesi fa

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Accordo su tregua e ostaggi, entro giovedì la risposta di Hamas

Israele riapre il valico di Erez con il nord di Gaza. Media: Netanyahu dice no all'accordo che include la fine della guerra. Turchia: "Denunceremo Tel Aviv all'Aia come ha fatto il Sudafrica"

di Redazione online
01 Mag 2024 - 22:34

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 208. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al segretario di stato Usa Antony Blinken che non accetterà un accordo con Hamas che includa la fine della guerra. Lo ha riferito il giornalista Barak Ravid su Axios che cita fonti Usa e israeliane. Hamas invece analizza il piano preparato dall'Egitto e risponderà giovedì. Israele, nel frattempo, ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia dopo circa 7 mesi dalla sua distruzione per l'attacco del 7 ottobre, una mossa sollecitata dagli Usa per portare più aiuti all'enclave palestinese. Intanto, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha reso noto: "Come Turchia, abbiamo deciso di prendere parte nel caso (per genocidio) presentato dal Sudafrica contro Israele alla Corte di Giustizia internazionale" dell'Aia.  


La costruzione da parte dell'esercito americano del molo artificiale e temporaneo per consentire la consegna di ulteriori aiuti umanitari alla Striscia di Gaza è completata per oltre la metà: lo ha annunciato il Pentagono. Di fronte ai blocchi israeliani sulla fornitura di aiuti via terra nel territorio palestinese assediato e in preda a un disastro umanitario, il presidente americano Joe Biden ha annunciato all'inizio di marzo la creazione di questa installazione. "Ad oggi, abbiamo completato più del 50% del porto", ha detto ai giornalisti Sabrina Singh, vice portavoce del Pentagono.



La Colombia rompe le relazioni diplomatiche con Israele. Lo annuncia il presidente Petro.


Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi.


"Israele assumerà ogni iniziativa per il ritorno degli ostaggi ma si sta preparando per l'operazione a Rafah". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant accompagnandolo nella visita al valico di Kerem Shalom da dove poi partono gli aiuti umanitari per Gaza. Quella di Blinken è la prima visita di un esponente dell'amministrazione di Joe Biden a Kerem Shalom che si trova, in territorio israeliano, a poca distanza da Rafah.


Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia dopo circa 7 mesi dalla sua distruzione per l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Una mossa sollecitata dagli Usa per portare più aiuti all'enclave palestinese e concretizzatasi nel giorno della visita in Israele del segretario di stato Antony Blinken. La riapertura era stata sollecitata anche dalle agenzie internazionali. Israele aveva annunciato la ripresa delle attività del valico lo scorso mese.


"A Gerusalemme ho incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu sugli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con il rilascio degli ostaggi e sull'imperativo di sostenere l'aumento degli aiuti ai civili in tutta Gaza". Lo ha fatto sapere su X il sgretario di stato Usa Antony Blinken.


"L'operazione a Rafah non dipende da nulla". Lo ha reso noto, in riferimento all'incontro con il segretario di stato Usa Antony Blinken, l'ufficio di Benyamin Netanyahu al Times of Israel confermando che l'azione "avverrà". "Il premier lo ha detto chiaramente al segretario di stato Usa Antony Blinken", ha aggiunto. Un'altra fonte israeliana, riferita sempre da Times of Israel, ha fatto sapere che Netanyahu ha chiarito a Blinken che Israele "è interessato a un accordo e al tempo stesso a rovesciare Hamas".


"Come Turchia, abbiamo deciso di prendere parte nel caso (per genocidio) presentato dal Sudafrica contro Israele alla Corte di Giustizia internazionale". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l'omologa indonesiana, Retno Marsudi, ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt.


Il premier Benyamin Netanyahu ha detto al segretario di stato Usa Antony Blinken che non accetterà un accordo con Hamas che includa la fine della guerra. Lo ha riferito il giornalista Barak Ravid su Axios che cita fonti Usa e israeliane. Secondo Netanyahu - ha continuato - se Hamas non abbassa le sue richieste non ci sarà accordo e Israele entrerà a Gaza.



"Sono momenti difficili ma anche di speranza perché nel negoziato in corso forse qualcosa si muove, speriamo, non bisogna mai demordere. Comunque la situazione resta in ogni caso molto drammatica, pesante, difficile. Al di là delle questioni militari che comunque esistono e sono gravi, c'è la questione umanitaria a Gaza". Lo ha detto il cardinale di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa al termine della cerimonia per la presa di possesso a Sant'Onofrio a Roma.


"Non ci fermeremo finché non vi riunirete ai vostri cari, quindi per favore siate forti, mantenete la fede, saremo con voi ogni singolo giorno finché non avremo portato a termine tutto questo". Lo ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken incontrando fuori dal suo albergo a Tel Aviv le decine di persone che stavano manifestando a suo favore per il rilascio degli ostaggi.


Gli Stati Uniti sono "determinati" a ottenere "ora" un accordo tra Israele e Hamas. Lo ha detto il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, da Tel Aviv, poco prima di iniziare i colloqui con la leadership di Israele. "Anche in questi tempi molto difficili siamo determinati a ottenere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi - e a ottenerlo ora. E l'unica ragione per cui un accordo potrebbe non essere raggiunto è Hamas", ha detto Blinken.


Un'operazione di terra a Rarah sarebbe una "tragedia senza nome". Lo ha detto il responsabile degli Affari umanitari dell'Onu Martin Griffiths .


La Casa Bianca sta considerando di portare negli Stati Uniti alcuni palestinesi da Gaza come rifugiati. Lo riporta la Cbs. Diversi funzionari dell'amministrazione Biden stanno valutando praticamente quali potrebbero essere le opzioni per far arrivare palestinesi che hanno familiari che sono cittadini americani.