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Ultimo aggiornamento: 8 mesi fa

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Accordo su tregua e ostaggi, Hamas: "La nostra posizione sulla proposta di Israele è negativa"

La Turchia blocca l'import-export con Israele che replica: comportamento da dittatore. Usa: "Completata la costruzione del molo temporaneo a Gaza"

di Redazione online
02 Mag 2024 - 18:06

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 209. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al segretario di Stato amerciano Antony Blinken che non accetterà un accordo con Hamas che includa la fine della guerra. Hamas invece analizza il piano preparato dall'Egitto e risponderà giovedì. Il leader Sinwar teme però si tratti di una trappola e un funzionario definisce "negativa" la posizione dei fondamentalisti sulla proposta israeliana. Lo Stato ebraico, nel frattempo, ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia dopo circa sette mesi dalla sua distruzione per l'attacco del 7 ottobre, una mossa sollecitata dagli Usa per portare più aiuti all'enclave palestinese. Gli Usa: "Completata la costruzione del molo temporaneo a Gaza". La Turchia ha deciso di bloccare esportazioni e importazioni da e verso Israele, che replica: "Da Erdogan comportamento da dittatore". 



Quello "di Erdogan è un comportamento da dittatore" che ignora "gli accordi internazionali". Lo ha denunciato il ministro degli esteri Israel Katz dopo la decisione di Ankara di bandire ogni scambio commerciale con Israele a causa della guerra a Gaza. Al tempo steso Katz ha incaricato il ministero di "impegnarsi immediatamente con tutte le parti interessate nel governo per creare alternative al commercio con la Turchia, concentrandosi sulla produzione locale e sulle importazioni da altri paesi". "Israele - ha aggiunto - emergerà con un'economia forte e audace. Loro perdono noi vinciamo".


La Turchia ha interrotto tutte le esportazioni e importazioni da e verso Israele a partire da oggi. Lo scrive Bloomberg sul suo sito web citando due funzionari turchi a conoscenza della questione. Ankara - scrive l'agenzia - non ha annunciato formalmente la decisione. 


"Faremo ciò che è necessario per vincere e sconfiggere il nostro nemico, anche a Rafah". Lo ha detto, secondo una nota del suo ufficio, il premier Benyamin Netanyahu intervenendo a una cerimonia in onore dei soldati caduti. "C'erano e ci sono differenze di opinione dentro di noi - ha aggiunto riferendosi alla diversità di posizioni nel governo - riguardo alle azioni in arene lontane e vicine. Ma alla fine della discussione la decisione è stata presa. Abbiamo agito lì e - ha concluso - agiremo anche qui".


"La costruzione del molo temporaneo a Gaza è stata completata". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti


Israele stima che la risposta di Hamas alla proposta egiziana su un accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco non arriverà oggi, ma potrebbe essere ritardata di qualche giorno. E' quanto riporta Ynet. Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, aveva in precedenza fatto sapere che una delegazione del gruppo palestinese visiterà presto l'Egitto per ulteriori colloqui.


Il capo di Hamas Ismail Haniyeh ha parlato di "spirito positivo del movimento nello studiare la proposta di cessate il fuoco". In una telefonata al capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal, Haniyeh - secondo quanto diffuso dalla fazione su Telegram - ha detto che "la delegazione negoziale del movimento verrà in Egitto il prima possibile per completare le discussioni in corso con l'obiettivo di maturare un accordo che soddisfi le richieste del nostro popolo e fermi l'aggressione". 


L'obiettivo di arrivare alla "soluzione politica di due Stati per due popoli", il superamento della crisi in Medioriente e la stabilità dell'area sono stati i temi al centro dell'incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il re di Giordania Abdullah II al Quirinale.


Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi Re Abdullah II di Giordania. Il presidente e il sovrano - fa sapere una nota di Palazzo Chigi - hanno discusso della situazione in Medio Oriente, auspicando che gli sforzi diplomatici in corso per un cessate il fuoco sostenibile e il rilascio dei prigionieri, in linea con la Risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza Onu, abbiano presto successo.


L'Iran ha annunciato sanzioni contro individui, istituzioni e aziende del settore della Difesa degli Stati Uniti e della Gran Bretagna "in relazione al loro sostegno e finanziamento per le azioni terroristiche del regime sionista di Israele, per la glorificazione e il sostegno del terrorismo e gravi violazioni dei diritti umani contro il popolo palestinese e particolarmente la Striscia di Gaza". Lo si apprende da un comunicato del ministero degli Esteri di Teheran, pubblicato dall'agenzia Irna. 


Sei persone sono state uccise in un bombardamento israeliano sulla città di Al-Zahraa, a nord del campo di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Lo riporta Wafa. Un altro raid ha provocato una vittima e diversi feriti anche a Khan Yunis.


Le bandiere palestinesi non potranno entrare nella Malmö Arena, dove tra meno di una settimana si svolgeranno le semi-finali e la finalissima dell'Eurovision Song Contest. L'Unione europea di radiodiffusione (Ebu), che organizza l'evento, ha specificato che qualsiasi oggetto che "possa disturbare il successo dell'evento" non sarà permesso, riferisce il quotidiano svedese Goteborgs Posten. Saranno ammesse solo le bandiere dei Paesi partecipanti all'evento, dunque anche quella d'Israele. Durante la settimana dell'Eurovision sono previste proteste a Malmö contro la guerra a Gaza.


Un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, ha dichiarato che "la posizione dell'organizzazione sull'attuale documento negoziale" con Israele "è negativa". Se lo Stato ebraico lancerà un'operazione di terra aggressiva a Rafah, "i negoziati verranno interrotti perché la resistenza non negozia sotto il fuoco nemico", ha avvertito.


I leader di Hamas stanno studiando la proposta di cessate il fuoco avanzata dai mediatori egiziani e sperano di rispondere entro giovedì. È quanto riferisce Hamas in una dichiarazione inviata ad Associated Press. L'attuale round di colloqui per una tregua fra Israele e Hamas sembra essere serio, ma le parti rimangono distanti su una questione chiave: se la guerra debba terminare o meno nell'ambito dell'accordo. Ribadendo le loro posizioni di fondo, i vertici di Hamas hanno detto che stanno lavorando a una risposta alla proposta che porti alla fine delle operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza, alla consegna degli aiuti umanitari tanto necessari e all'inizio della ricostruzione del territorio devastato, nonché alla liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas in cambio di prigionieri palestinesi. 


Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, considera la proposta di intesa per una tregua come "una trappola". Lo riferisce la tv israeliana Channel 12 che cita una fonte vicina a Sinwar, secondo quanto riferisce il Times of Israel. Secondo Sinwar, "la proposta sul tavolo non è una proposta egiziana, ma una proposta israeliana sotto mentite spoglie". La fonte ha riferito a Channel 12 che Sinwar sarebbe riluttante in quanto l'accordo non garantisce la fine della guerra e afferma anche che i recenti commenti a favore dell'intesa da parte dei leader di Hamas in esilio sono privi di significato in quanto non parlano a nome del gruppo.