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Ultimo aggiornamento: 7 mesi fa

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Gaza, Hamas: "Nessun accordo su ostaggi e cessate il fuoco, i colloqui riprendono domenica" | Cisgiordania, sei palestinesi uccisi negli scontri

Media: ok di Hamas a liberare gli ostaggi senza l'impegno di Israele a fermare le armi. Blinken: "Un attacco a Rafah causerebbe danni inaccettabili". Qatar disponibile a espellere i leader di Hamas

di Redazione online
04 Mag 2024 - 22:08

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 211. Sono ripresi al Cairo i colloqui per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco. Il primo giorno, sabato, si è concluso senza intesa e Hamas riferisce che i colloqui riprendono domenica. Secondo i media egiziani, ci sarebbero "progressi significativi" e sarebbe vicino il rilascio degli ostaggi. Anche se Israele dice che la guerra andrà avanti comunque, sembra che i fondamentalisti palestinesi accetteranno di liberare le persone sequestrate. "Lo stop agli attacchi e il ritiro delle truppe israeliane restano le questioni principali", sottolinea Hamas. Blinken avverte: "Un attacco a Rafah avrebbe conseguenze inaccettabili". Intanto, l'agenzia Wafa riferisce che sei palestinesi sono rimasti uccisi in Cisgiordania


Un funzionario del movimento islamico palestinese Hamas ha riferito che i colloqui odierni al Cairo con i Paesi mediatori (Egitto, Qatar, Stati Uniti) non hanno visto "nessuno sviluppo". Le trattative riprenderanno quindi domenica.


"Stiamo ancora parlando delle questioni principali, che sono il completo cessate il fuoco e il completo ritiro di Israele da Gaza. Speriamo di poter trovare delle risposte positive". Lo ha detto il portavoce di Hamas, Osama Hamdan, in una telefonata con l'emittente Al Jazeera. "Purtroppo, Netanyahu ha dichiarato chiaramente che, indipendentemente dal cessate il fuoco, continuerà ad attaccare Rafah, il che significa che non ci sarà alcun cessate il fuoco. La nostra intenzione di raggiungere un cessate il fuoco - ha spiegato - significa che non ci saranno piu' attacchi in nessuna parte di Gaza, compresa Rafah", ha aggiunto.


"Le nostre informazioni confermano che Netanyahu personalmente sta ostacolando il raggiungimento di un accordo per motivi personali. L'occupazione israeliana ostacola il raggiungimento di un accordo insistendo sulla continuazione della guerra". Lo ha detto ad Al Jazeera una fonte della leadership di Hamas. "L'entità sionista cerca di stabilire un accordo quadro per recuperare i suoi prigionieri, senza collegare ciò alla fine dell'aggressione. Il nostro movimento non accetterà in alcun modo un accordo che non includa esplicitamente la fine della guerra a Gaza. Il nemico insiste per entrare a Rafah, invece di fermare l'aggressione e il ritiro totale".


Secondo quanto riferiscono media di Israele, gli Stati Uniti avrebbero garantito a Hamas, attraverso l'Egitto e il Qatar, che la guerra "finirà dopo la prima fase di 40 giorni dell'accordo sugli ostaggi" che si sta negoziando al Cairo. Citando "una fonte molto autorevole di Hamas", l'analista veterano dell'emittente televisiva Canale 12, Ehud Ya'ari, ha affermato che gli americani si sono impegnati, "sia che Israele dica sì sia che dica no, a fare in modo che il conflitto finisca dopo la prima fase" dell'intesa, durante la quale dovranno essere rilasciati 33 ostaggi vivi. Per Hamas, ha affermato Ya'ari, questa garanzia degli Usa "vale più di qualsiasi commento israeliano".



Per la seconda volta in poche ore, un funzionario diplomatico israeliano ha nuovamente smentito notizie secondo cui Israele potrebbe accettare un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi che includa l'impegno di Israele a porre fine alla guerra a Gaza. Lo riporta il Times of Israel, aggiungendo che secondo la fonte Hamas continua a chiedere che Israele accetti di porre fine alla guerra come condizione per qualsiasi accordo "e così facendo sta ostacolando la possibilitaà di raggiungere un accordo".


Il quotidiano saudita Asharq riferisce - citato da Haaretz - che Israele nell'ambito dell'accordo con Hamas sarebbe disposto a rilasciare Marwan Barghouti, il leader palestinese di Fatah condannato a vari ergastoli per reati di terrorismo. Secondo il giornale, Israele non obietterebbe alla liberazione a patto che Barghouti vada a Gaza e non in Cisgiordania. Ma non c'è nessuna conferma ufficiale dell'indiscrezione del media saudita.


E' salito a 6 il numero dei palestinesi uccisi in pesanti scontri armati vicino Tulkarem, in Cisgiordania. Lo ha riferito l'agenzia Wafa. Sul posto l'Idf e le forze di polizia hanno operato per oltre 13 ore nel villaggio di Deir al-Ghusun vicino a Tulkarem, circondando - hanno detto media israeliani - una casa "dove si nascondevano i terroristi fino ad attaccarla e distruggerla".


Alti funzionari israeliani hanno riferito che ci sono prime indicazioni secondo le quali Hamas accetterà di portare a termine la prima fase dell'accordo - il rilascio umanitario degli ostaggi - senza un impegno ufficiale da parte di Israele di porre fine alla guerra. Lo riporta Barak Ravid di Axios su X.



Sono almeno due i palestinesi uccisi in scontri armati durante un'operazione dell'Idf a Tulkarem in Cisgiordania, dove l'esercito ha assediato una casa. Lo ha riferito l'agenzia palestinese Wafa aggiungendo che "la casa in questione è stata demolita" e che video sui social mostrano i militare sparare ai due mentre uscivano dalle macerie. Media israeliani hanno aggiunto che "i terroristi palestinesi si erano barricati in una casa nella città di Deir Al-Rosun vicino a Tulkarem". Secondo la stessa fonte, "le forze israeliane stanno ora lasciando la città dopo più di 12 ore". 


"Stiamo aspettando con ansia di vedere la posizione finale di Hamas. Le informazioni non sono ancora arrivate". Lo ha detto una fonte israeliana citata da Haaretz aggiungendo che "alla luce delle esperienze passate, anche se Hamas dice che sta seguendo lo schema, i piccoli dettagli e le riserve che presenterà potrebbero far dissolvere l'accordo". 


Israele non porrà fine alla guerra a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Lo scrive il Times of Israel citando un funzionario di Tel Aviv vicino ai negoziati, che smentisce le notizie, riportate da alcuni media arabi, secondo cui gli Stati Uniti avrebbero garantito che Israele ritirerà le sue truppe da Gaza nella terza e ultima fase dell'accordo. "Contrariamente a quanto riportato, Israele non accetterà in nessun caso la fine della guerra come parte di un accordo per il rilascio dei nostri ostaggi - ha affermato il funzionario -. Come deciso dai vertici politici, l'Idf entrerà a Rafah e distruggerà i rimanenti battaglioni di Hamas presenti lì, con o senza una tregua temporanea per consentire il rilascio dei nostri ostaggi". 


Hamas intende annunciare nelle prossime ore che accetterà la proposta del cessate il fuoco avanzata da Israele e dai Paesi negoziatori. Lo scrive Al-Sharq. Si dice anche che Hamas fornirà presto maggiori informazioni sulla situazione degli ostaggi israeliani. Ne ha parlato anche l'israeliano Haaretz citando il quotidiano qatarino. Secondo Al-Sharq, Hamas è al Cairo "per raggiungere un accordo" e intende annunciare il rilascio degli ostaggi israeliani. 


"Ci sono progressi significativi nei negoziati" tra Hamas e Israele sulla proposta di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi a Gaza: lo ha reso noto l'emittente egiziana Al-Qahera News, legata ai servizi segreti del Paese, che cita una fonte anonima. I mediatori egiziani hanno "raggiunto una formula concordata sulla maggior parte dei punti controversi", ha aggiunto.


I rappresentanti di Hamas sono arrivati in Egitto per i colloqui sul cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta la tv egiziana. 


"Un attacco israeliano a Rafah, la città nel sud della Striscia di Gaza dove sono ammassati più di un milione di palestinesi sfollati a causa della guerra, causerebbe danni oltre l'accettabile", ha avvertito il Segretario di Stato americano Antony Blinken. Secondo Blinken, Israele non ha presentato alcun piano per proteggere i civili durante questo possibile attacco. "In assenza di un tale piano, non possiamo sostenere un'operazione militare su larga scala a Rafah".


Il Qatar è pronto ad accettare la richiesta degli Usa di espellere da Doha la leadership di Hamas, tra cui Ismail Haniyeh. Lo ha detto al Times of Israel una fonte a conoscenza del dossier.


La Columbia University sta ripensando alle cerimonie di laurea dopo settimane di proteste pro-palestinesi. Lo hanno detto alla Nbc fonti dell'ateneo e membri del comitato governativo degli studenti. Non è escluso che la cerimonia principale sul campus di Morningside Heights il 15 maggio sia cancellata per motivi di sicurezza e che vengano organizzate solo sessioni di consegna dei diplomi scuola per scuola.


"Hamas è l'unico ostacolo al cessate il fuoco a Gaza": lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, mentre i militanti si preparano a inviare una delegazione al Cairo per i colloqui. "Aspettiamo di vedere se, in effetti, accetteranno un sì per una risposta al cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi", ha sottolineato Blinken. "La realtà in questo momento - ha concluso - è che l'unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas".


Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno sferrato un attacco sulla parte centrale della Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Mayadeen. Secondo il canale televisivo, alcune persone sono rimaste ferite in seguito all'attacco a Nuseirat


Hamas ha confermato, in comunicato diffuso sul suo sito web, la presenza della sua delegazione a Il Cairo. "Alla luce dei recenti contatti con i fratelli mediatori in Egitto e Qatar, la delegazione di Hamas si recherà domani, sabato, a Il Cairo per completare le discussioni" si legge nella nota che specifica: "Mentre sottolineiamo lo spirito positivo con cui la direzione del movimento ha risposto quando ha studiato la proposta di cessate il fuoco recentemente ricevuta, con lo stesso spirito andremo a Il Cairo per raggiungere un accordo".