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Ultimo aggiornamento: 7 mesi fa

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Netanyahu: "Accuse Cpi oltre lo scandaloso" | Gaza, scorte finite: Onu sospende distribuzione di cibo a Rafah

Un portavoce del governo israeliano chiede di non applicare quanto richiesto da tribunale dell'Aja

di Redazione online
21 Mag 2024 - 23:26

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 228. Le Nazioni Unite hanno sospeso la distribuzione di cibo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a causa della mancanza di rifornimenti e della situazione instabile. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha definito "le accuse della Cpi oltre lo scandaloso". Il procuratore capo della Corte penale internazionale aveva, infatti, chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità" nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre 2023. Lo stesso mandato d'arresto è stato chiesto anche nei confronti dei leader di Hamas.


Il governo irlandese si appresta al riconoscimento di uno Stato palestinese e l'annuncio dovrebbe arrivare mercoledì 22. Lo riferisce una fonte citata dalla Reuters. L'Irlanda, la Spagna, la Slovenia e Malta, membri dell'Unione europea, avevano dichiarato nelle scorse settimane di avere intenzione di effettuare il riconoscimento, sostenendo che la soluzione dei due Stati è essenziale per una pace duratura nella regione.


Lo speaker della Camera Usa, Mike Johnson, ha detto di essere vicino a invitare il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu per parlare a Capitol Hill, anche se il leader democratico del Senato Chuck Schumer non è d'accordo. Johnson ha riferito ai giornalisti di aver dato tempo a Schumer fino a domani per firmare una lettera che invita Netanyahu a parlare a una riunione congiunta, all'indomani della richiesta della procura della corte penale internazionale di arrestare il capo del governo israeliano per crimini di guerra a Gaza. "In caso contrario, procederemo invitando Netanyahu solo alla Camera", ha detto Johnson. 


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha duramente accusato la Corte penale internazionale per le richieste di arresto nei suoi confronti e del ministro della Difesa Yoav Gallant. Le accuse di crimini di guerra sono "oltre lo scandaloso", ha detto il premier intervenendo sulla Cnn. Netanyahu ha quindi definito il procuratore della Cpi Karim Khan come un "procuratore canaglia che ha presentato false accuse, pericolose e false".


Le Nazioni Unite hanno sospeso la distribuzione di cibo nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a causa della mancanza di rifornimenti e della situazione instabile. Abeer Etefa, portavoce del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam), ha detto che anche la distribuzione di cibo a Rafah è stata sospesa dopo che le scorte si sono esaurite. Inoltre, negli ultimi due giorni, nessun camion di aiuti è entrato dal molo allestito dagli Stati Uniti per le consegne via mare. Le Nazioni Unite non hanno specificato quante persone siano rimaste a Rafah dopo che l'esercito israeliano ha lanciato un assalto il 6 maggio, ma sembra che siano diverse centinaia di migliaia.


"Le nazioni civili del mondo" si devono opporre alla Corte penale dell'Aja e ai suoi possibili mandati di arresto nei confronti della leadership israeliana. Lo ha detto, citato dai media, un portavoce del governo israeliano secondo cui quelle nazioni dovrebbero dichiarare che non onoreranno i mandati di arresto. "Facciamo appello alle nazioni - ha spiegato il portavoce - di non applicare i mandati contro i leader di Israele". E non ha escluso che Netanyahu e il ministro della Difesa non si rechino presto in quei Paesi anche nell'eventualità che i mandati di arresto siano emessi. 


La Casa Bianca ritiene "preoccupante" che Israele abbia chiuso la diretta video dell'agenzia Ap su Gaza. "E' ovviamente preoccupante. Esamineremo la questione", ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. E il leader dell'opposizione Yair Lapid attacca il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi definendo il sequestro dell'attrezzatura di Ap "un atto di follia". 


Funzionari israeliani hanno interrotto le riprese in diretta dell'Associated Press nel sud di Israele, sequestrando le apparecchiature dall'agenzia di stampa americana, accusata di violare il nuovo divieto su Al Jazeera, che figura tra le migliaia di clienti che ricevono feed video in diretta da Ap. "L'Ap denuncia le azioni del governo israeliano volte a chiudere il nostro servizio che mostra Gaza e a sequestrare apparecchiature Ap - ha detto Lauren Easton, vicepresidente delle comunicazioni aziendali -. La chiusura non è stata determinata dal contenuto del feed, ma da un uso improprio da parte del governo israeliano della nuova legge sulle emittenti straniere del Paese. Chiediamo alle autorità israeliane di restituire le nostre attrezzature e di consentirci di ripristinare immediatamente il nostro feed live in modo da poter continuare a fornire questo importante giornalismo visivo a migliaia di media in tutto il mondo". 


"Stiamo avendo discussioni con Capitol Hill sui prossimi passi". Così la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha risposto a una domanda sugli sforzi dei repubblicani alla Camera per sanzionare la Corte penale internazionale dopo la richiesta di arresto nei confronti dei dirigenti israeliani per crimini di guerra a Gaza. 


Gaza sta affrontando una "acuta crisi umanitaria" con una grave carenza di acqua, cibo e medicine. Lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken, ribadendo che gli Stati Uniti non sosterranno una grande operazione militare a Rafah. "I civili a Rafah vanno protetti", ha aggiunto. 


Il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, in missione in Medio Oriente da alcuni giorni, ha avuto discussioni "costruttive, dettagliate" su Rafah. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. 


I raid delle forze israeliane a Jenin, in Cisgiordania, hanno provocato la morte di almeno otto persone, tra cui il dottor Osayd Jabarin, un chirurgo dell'ospedale Khalil Suleiman sostenuto da Medici senza frontiere, "che è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco mentre andava al lavoro". Lo ha riferito su X l'organizzazione umanitaria, aggiungendo che "i raid sono ancora in corso e hanno provocato una ventina di feriti". Msf lancia quindi il suo appello: "Invitiamo le forze israeliane a non danneggiare o ostacolare il personale sanitario e a garantire che possa avere accesso sia ai pazienti feriti sia alle strutture mediche". 



Membri delle forze di sicurezza israeliane informano gli attivisti di estrema destra e i coloni sulla posizione dei camion di aiuti umanitari che consegnano forniture vitali a Gaza, consentendo ai gruppi di bloccare e vandalizzare i convogli. Lo scrive il Guardian in un articolo in esclusiva, citando diverse fonti. I coloni che intercettano le forniture umanitarie vitali nella Striscia ricevono informazioni sulla posizione dei camion da membri della  polizia e dell'esercito israeliano, ha detto al quotidiano britannico un portavoce del principale gruppo di attivisti israeliani responsabile dei blocchi. La presunta collusione da parte di membri delle forze di sicurezza è supportata da messaggi provenienti da gruppi di chat interni esaminati dal Guardian, scrive il giornale, come anche dai racconti di diversi testimoni e attivisti per i diritti umani. Quelli che bloccano i veicoli affermano che gli aiuti che trasportano vengono dirottati da Hamas invece di essere consegnati ai civili bisognosi, un'affermazione che le agenzie di soccorso respingono. 


"L'Ue segue la procedura in corso alla Corte Penale Internazionale, dove tocca ora alla camera dei giudici confermare o meno le richieste di arresto avanzate dal procuratore". Lo ha detto un portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea. "Nelle conclusioni del Consiglio Europeo del giugno del 2023 i 27 concordano nel rispettare l'indipendenza della Corte e chi ha firmato lo Statuto di Roma ha l'obbligo di rispettare le decisioni", nota ancora. "Anche se gli arresti verranno confermati dalla camera pre-processo non significa un verdetto di condanna", ha aggiunto.


I ministri Yoav Gallant e Benny Gantz hanno chiesto a Benyamin Netanyahu di convocare questa sera stessa il Gabinetto di guerra per discutere lo stallo sulla trattativa per il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce Ynet secondo cui, nell'ultima riunione del Gabinetto, sabato, il premier avrebbe respinto le proposte del team negoziale rimproverandolo di non sapere condurre le trattative. 


Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha dichiarato che la richiesta del procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan di chiedere mandati di arresto per i leader israeliani e di Hamas è "profondamente inutile" e non cambierà nulla per garantire una "pausa" nei combattimenti o il rilascio degli ostaggi. Lo riporta la Bbc. 


L'Italia è contraria a un'operazione militare israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha ribadito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante il suo intervento a un evento Alis a Roma. "E' un errore attaccare Rafah, significa non fare un'operazione chirurgica, ma avviare uno scontro militare durissimo che si concluderà con la vittoria di Israele, con un prezzo alto per la popolazione civile", ha commentato Tajani, sottolineando che "non bisogna dare ad Hamas alcun pretesto".
 


"Non siamo d'accordo con la scelta del procuratore della Corte dell'Aia che ha proposto un mandato d'arresto" per il primo ministro Benjamin Netanyahu, "parificando Israele ad Hamas". E' quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo a un evento Alis a Roma. "Non si può equiparare un Paese democratico, con un governo democraticamente eletto, con un'organizzaione terroristica", ha aggiunto Tajani.
 


"Un parallelo disgustoso" tra Israele e Hamas. Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant riferendosi alla decisione del Procuratore del Tribunale penale dell'Aja di emettere mandati di cattura sia per la leadership israeliana sia per quella di Hamas. "Israele - ha aggiunto - non riconosce l'autorità della Corte".


Sei palestinesi sono stati uccisi in scontri con l'esercito israeliano a Jenin in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere l'agenzia Wafa, secondo cui ci sono anche 10 feriti, tra cui alcuni gravi. L'Idf, citato dai media, ha fatto sapere di aver lanciato un'operazione anti terrorismo nel campo profughi della città palestinese.


L'esercito israelano ha annunciato di aver ucciso in un raid a Tiro, in Libano, "il terrorista Qassem Saqlawi, comandante del sistema razzi e missili nel settore costiero centrale di Hezbollah". Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui Saqlawi era "responsabile della programmazione ed esecuzione di numerosi attacchi con i razzi contro Israele". La stessa fonte ha detto che nella notte "una sere di razzi lanciati da Hezbollah lanciati vero la Galilea occidentale sono caduti in una zona aperta". In risposta, l'esercito ha colpito una postazione di lancio nella zona di Ramyeh, nel sud del Libano.


Le Forze di Difesa israeliane hanno lanciato un'operazione militare nella città di Jenin, nel nord della Cisgiordania. Secondo lo Stato ebraico, i soldati hanno colpito diversi uomini armati. Fonti palestinesi parlano di alcune vittime e di pesanti scontri a fuoco.


L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che quattro persone sono morte in un bombardamento israeliano che ha colpito un'abitazione nel sud della città di Gaza, nel quartiere di Sabra. Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre  è di almeno 35.562 morti e 79.652 feriti, secondo i dati del ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.


"Vogliamo che i macellai di Hamas siano sconfitti e siamo a fianco di Israele. Rigettiamo la Cpi: non c'è equivalenza fra Israele e Hamas. Quello che sta accadendo" a Gaza "non è genocidio". Lo afferma il presidente americano Joe Biden.