LIVE
Ultimo aggiornamento: 7 mesi fa
Speciale Il conflitto in Medioriente

Le notizie in tempo reale

Israele, Gallant: "Hamas accetti l'accordo di Biden o subirà le conseguenze"

Germania e Olanda hanno chiesto ai propri cittadini di lasciare il Libano

di Redazione online
26 Giu 2024 - 18:55

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 264. "Sosteniamo fermamente l'accordo del presidente Biden, che Israele ha accettato, e ora Hamas deve accettare, o subirne le conseguenze". Lo ha detto il ministro della Difesa, Yoav Gallant, prima di lasciare gli Usa dove è stato in visita di Stato. L'esercito israeliano: "Siamo vicini a una vittoria militare decisiva nella Striscia di Gaza e siamo preparati per una battaglia nel nord". Intanto Germania e Olanda hanno chiesto ai propri cittadini di lasciare il Libano.

Bombe su Rafah e sfollati in fuga nel sud della Striscia

1 di 8
© Afp
© Afp
© Afp

© Afp

© Afp


Germania e Olanda hanno chiesto ai propri cittadini di lasciare il Libano. "Il ministero degli Esteri ribadisce l'appello urgente a non recarsi in Libano. Sei già là? Lascia il Paese finché ci sono voli commerciali", si legge in un post su X del ministero degli Esteri olandese, secondo cui "la situazione sta diventando sempre più instabile con il rischio di un ulteriore inasprimento del conflitto tra Israele ed Hezbollah". In un analogo messaggio, il ministero degli Esteri tedesco ha scritto su X che "ai tedeschi in Libano viene chiesto urgentemente di lasciare il Paese. La situazione al confine tra Israele e Libano è molto tesa".


"Sosteniamo fermamente l'accordo del presidente Biden, che Israele ha accettato, e ora Hamas deve accettare, o subirne le conseguenze". Lo ha detto il ministro della Difesa, Yoav Gallant, prima di lasciare gli Usa dove è stato in visita di Stato. "Siamo impegnati a riportare a casa gli ostaggi. Senza eccezione. Ci impegniamo a difendere la nostra gente. Ma sia chiaro - ha aggiunto - che la nostra guerra non è contro il popolo di Gaza. La nostra guerra non è contro il popolo libanese. La nostra guerra è contro Hamas, Hezbollah e il loro sostenitore: il regime iraniano".



"Siamo vicini a una vittoria militare decisiva nella Striscia di Gaza e siamo preparati per una battaglia nel Nord. Siamo già in un confronto su più fronti con forze mutevoli e, almeno nei luoghi in cui mi trovo, l'Idf è pronto per una battaglia nel Nord". Lo ha dichiarato il colonnello Dvir Edri, comandante della 460esima Brigata dell'esercito israeliano, in un'intervista al giornale israeliano Maariv. "Non sarà facile o semplice, ma alla luce dei combattimenti nel Sud, abbiamo una generazione di comandanti e soldati esperti", ha aggiunto.


L'esercito israeliano ha intercettato al largo della costa di Eilat, punta estrema del sud del Mar Rosso, un "velivolo ostile" che tentava di infiltrarsi nel Paese. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che il velivolo non "è mai entrato in territorio israeliano". 


L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono morte e altre 12 sono rimaste ferite in in bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa a Beit Lahia, nel nord della Striscia. Raid sono stati segnalati nelle stesse ore nelle zone sudoccidentali della citta' di Gaza e a Rafah, nel sud dell'enclave palestinese.


Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso in un raid di droni sulla città di Gaza un membro della Jihad islamica, che Medici senza frontiere ha invece identificato come membro del suo staff. Le Idf assicurano che Fadi Jihad Muhammad al-Wadiya era in particolare coinvolto nello sviluppo dei sistemi missilistici dei miliziani islamisti. Msf afferma invece dal canto suo che il 33enne era un fisioterapista che lavorava con l'organizzazione umanitaria dal 2018. In un post sul suo account X, Msf ha postato una foto in camice di al-Wadiya specificando che l'uomo è stato ucciso insieme ad altre cinque persone tra cui tre bambini mentre andava in bicicletta alla clinica dove lavorava. 


Le tensioni lungo il confine israelo-libanese, l'aumento degli aiuti umanitari a Gaza, l'Iran e le milizie sostenute da Teheran. Questi gli argomenti di discussione nell'incontro al Pentagono tra il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Come riferisce il Pentagono, Austin ha ribadito il "ferreo impegno" degli Stati Uniti nei confronti di Israele e sottolineato che "le provocazioni degli Hezbollah libanesi minacciano di trascinare il popolo israeliano e quello libanese in una guerra che nessuno dei due vuole". Un conflitto di questo tipo, ha detto il capo del Pentagono, "sarebbe catastrofico per il Libano e devastante per gli innocenti civili israeliani e libanesi".