Migliaia in strada a Tel Aviv: "Netanyahu finalizzi l'accordo sugli ostaggi"
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A Il Cairo riprendono i colloqui per la tregua, ma c'è pessimismo
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 321. Dopo Doha, i negoziati ripartono da Il Cairo ma l'accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco, riferiscono media americani, è sull'orlo del fallimento. L'Idf annuncia: "Trovati proiettili nei corpi degli ostaggi recuperati a Gaza e borse dell'Unrwa piene di esplosivo a Rafah". Intanto l'Iran avverte: la risposta all'uccisione a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, "sarà una grande sorpresa".
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Hamas starebbe prendendo in considerazione un compromesso che preveda la presenza di forze internazionali lungo i corridoi Filadelfia e Netzarim, che Israele vuole tenere fuori daIle trattative e dove vuole mantenere proprie truppe. Lo affermano fonti egiziane citate dall'emittente israeliana Channel 12.
Al Cairo sono in corso colloqui tra funzionari Usa, egiziani e israeliani, mentre la Casa Bianca spinge Israele e Hamas a trovare un accordo su una proposta ponte che porti a un cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce un funzionario Usa coperto dall'anonimato, aggiungendo che Brett McGurk, coordinatore della Casa Bianca per il Medioriente e il Nord Africa, è tra i funzionari che guidano la delegazione degli Stati Uniti.
Il leader del gruppo yemenita Houthi, Sayyed Abdulmalik Al-Houthi, ha ribadito che "arriverà presto dai fronti dell'Asse della resistenza" una "risposta dolorosa e dura" agli attacchi compiuti da Israele, aggiungendo che "la sua meticolosa pianificazione è una delle ragioni del ritardo". Nel discorso riportato dall'agenzia di stampa Saba, Sayyed Abdulmalik ha rimarcato che Israele "sta attendendo con ansia un attacco di rappresaglia da parte di Hezbollah, in risposta all'assassinio del leader Fouad Shukr" e "si sta preparando per una risposta dall'Iran per l'uccisione di Ismail Haniyeh".
La squadra negoziale israeliana è partita per Il Cairo per i colloqui sull'accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito una fonte al Times of Israel. Il team è guidato dal capo del Mossad David Barnea, con lui il generale Eliezer Toledano, capo della strategia dello Stato maggiore dell'Idf.
Le truppe dell'Idf hanno trovato esplosivi, armi, giubbotti antiproiettile, e documenti dell'intelligence di Hamas in borse con il simbolo Unrwa a Rafah, nel sud di Gaza. Lo rende noto l'esercito israeliano, aggiungendo che il materiale è stato individuato durante la perquisizione di una struttura situata vicino ad alcune scuole.
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Proiettili sono stati trovati sui resti di alcuni ostaggi recuperati due giorni fa dall'Idf nella Striscia di Gaza, circostanza che induce i militari a ritenere che siano stati probabilmente assassinati da Hamas durante la prigionia, come riferiscono i media israeliani. Non è stato specificato chi tra gli ostaggi sarebbe stato assassinato. Tuttavia, la madre di Yagev Buchshtav, 35 anni, ha confermato alla radio Kan che nel cadavere del figlio sono stati trovati proietti.
Più di 40.265 palestinesi sono rimasti uccisi per gli attacchi israeliani a Gaza dall'inizio del conflitto il 7 ottobre. Lo ha riferito il ministero della Sanità della Striscia governata da Hamas. I feriti censiti sono 93.244. Secondo il ministero, 42 persone sono stati uccise e 165 ferite nelle ultime 24 ore.
"I tempi della risposta dell'Iran saranno meticolosamente orchestrati per garantire che avvenga in un momento di massima sorpresa". Lo ha affermato la missione permanente della Repubblica islamica presso le Nazioni Unite, come riferisce Irna, in riferimento all'attacco promesso dall'Iran contro Israele dopo l'uccisione a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh. "La risposta dell'Iran deve punire l'aggressore per il suo atto di terrorismo e le violazioni della sovranità nazionale dell'Iran", ha affermato la missione, aggiungendo che la risposta dovrà servire anche come un deterrente.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe mostrato la volontà di accettare alcuni compromessi nei negoziati con Hamas nella sua chiamata con il presidente Joe Biden mercoledì, secondo l'analista del Washington Post David Ignatius. Fonti nell'amministrazione Biden hanno detto che Netanyahu ha menzionato una mappa e avrebbe indicato i luoghi in cui le forze israeliane rimarranno lungo il corridoio Filadelfia e vicino al confine tra Gaza ed Egitto. I funzionari a Washington sono "irritati" dal fatto che Netanyahu stia tergiversando sui negoziati. Dopo la pubblicazione dell'articolo sul Wp, una fonte diplomatica anonima del governo israeliano ha dichiarato che Netanyahu "non ha cambiato la sua posizione sulla necessità del controllo e della presenza israeliana nel corridoio di Filadelfia".
L'esercito israeliano ha dichiarato che un drone ha colpito un gruppo di uomini armati che rappresentavano una minaccia per le sua forze e quelle dello Shin Bet che stavano operando a Tulkarem, in Cisgiordania, uccidendo due palestinesi. Come ha ricordato l'Onu, più di 600 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas del 7 ottobre.
"Il lavoro incessante del Segretario di Stato Usa Antony Blinken e dei mediatori egiziani e qatarini ci lascia sperare che presto sia Israele che Hamas possano dare il loro assenso a un accordo per il cessate il fuoco che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, il pieno accesso degli aiuti alimentari e sanitari a Gaza e un'assistenza molto veloce e massiccia per una popolazione stremata da una guerra ormai insostenibile". Lo sostiene il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono morte e altre quattro sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa nel campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza. Vittime vengono segnalate dalla Wafa anche in quello di Jabalia e a Khan Yunis. Sarebbero intanto saliti a 11 i morti nel raid delle ultime ore su Beit Lahia, nel nord dell'enclave palestinese.
Jon Polin e Rachel Goldberg, i genitori di Hersh Goldberg-Polin, rapito da Hamas il 7 ottobre durante il festival Nova, sono intervenuti alla convention democratica a Chicago. "La liberazione degli ostaggi non è politica, è una questione umanitaria", ha detto il padre dell'ostaggio ringraziando Joe Biden e Kamala Harris per il lavoro sulla tregua a Gaza. "Serve un cessate il fuoco per liberare gli ostaggi e mettere fine alle sofferenze dei palestinesi", ha aggiunto. La folla presente allo United Center ha iniziato a urlare "free them all!", "liberati tutti", e la madre del 23enne si è accasciata sul leggio.
Il presidente americano Biden ha messo in evidenza nel corso del suo colloquio con il premier israeliano Netanyahu "l'urgenza" di chiudere l'accordo per un cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi. Lo comunica la Casa Bianca.