Gaza, raid su una scuola nel campo profughi di Nuseirat
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Le prime esplosioni sono state segnalate durante i funerali di figli dei membri di Hezbollah. Le deflagrazioni avrebbero interessato anche cellulari, radio, auto, moto ed elettrodomestici in tutto il Paese
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 348. Dopo le esplosioni dei cercapersone in dotazione ai membri di Hezbollah, saltano in aria anche altri dispositivi in tutto il Libano. Migliaia di walkie-talkie sono deflagrati durante i funerali di figli dei membri dei miliziani sciiti morti nell'attacco simultaneo di martedì. Nella città di Sidone e in altre località meridionali, sono scoppiati anche sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Si parla di esplosioni anche di cellulari, radio, auto, moto ed elettrodomestici. Secondo il ministero della Salute libanese ci sarebbero almeno 20 morti e oltre 400 feriti. Hezbollah avverte: "Ci sarà una vendetta sanguinosa". Secondo quanto scrive Reuters, i walkie-talkie esplosi sono stati acquistati dal movimento libanese cinque mesi fa, quasi nello stesso periodo in cui sono stati acquistati i cercapersone deflagrati martedì.
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Il ministero della Salute libanese ha annunciato che il numero dei morti per le esplosioni dei walkie talkie di oggi è salito 20. I feriti sono oltre 450. Lo riporta il Guardian.
"Non vogliamo escalation di nessun tipo in Medioriente". Lo ha detto John Kirby in un briefing con la stampa. "Non crediamo che il modo per risolvere la crisi sia un'escalation, ma la diplomazia", ha aggiunto il funzionario.
Hamas accusa Israele per le nuove esplosioni di walkie talkie oggi in Libano, affermando che "minaccia" la stabilità della regione.
Durante una visita al Comando settentrionale, il Capo di Stato Maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), Herzi Halevi, ha avvertito che Israele ha "molte altre capacità" che non sono ancora state utilizzate nella lotta contro Hezbollah. "Siamo molto determinati a creare le condizioni di sicurezza che riporteranno i residenti del nord alle loro case, alle città, con un alto livello di sicurezza, e siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per permettere questo", ha detto Halevi.
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu terrà una riunione di emergenza venerdì alle 15 locali, le 21 italiane sulle esplosioni di cercapersone in Libano. Lo comunica la presidenza di turno del Cds. La riunione è stata chiesta dall'Algeria.
"Il centro di gravità si sta spostando verso nord attraverso il trasferimento di risorse e forze. Siamo all'inizio di una nuova fase del conflitto. Questo richiede da noi coraggio e determinazione". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, alla base dell'aeronautica militare Ramat David.
Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha affermato che l'esplosione di centinaia di cercapersone e walkie talkie potrebbe essere il presagio di un conflitto più ampio in Medioriente. Secondo l'agenzia di stampa nazionale libanese, ripresa da Al Jazeera, il ministro ha messo in guardia sulla gravità dell'incidente "perché arriva dopo le minacce israeliane di ampliare il raggio d'azione della guerra con il Libano, il che farebbe precipitare la regione in un ciclo di violenza piu' ampio e darebbe il segnale di una guerra più ampia".
L'Arabia Saudita chiude la porta ad alcuna "relazione diplomatica con Israele prima della creazione di uno Stato palestinese". Lo ha sottolineato il principe ereditario Mohammad bin Salman, paventando così un danno strategico per lo Stato ebraico.
Israele aveva avvertito gli Usa di un'operazione in Libano martedì senza fornire dettagli. Lo riferiscono fonti ufficiali alla Cnn.
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione che chiede a Israele "mettere fine senza indugio alla sua presenza illegale nel territorio palestinese occupato" entro 12 mesi. La risoluzione ha ottenuto 124 voti a favore mentre 43 Paesi, tra cui l'Italia, si sono astenuti. Israele, Stati Uniti e altri 12 nazioni hanno invece votato contro.
Parlando nel secondo giorno di esplosioni in tutto il Libano Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah ha detto: "Questi attacchi saranno certamente puniti in modo unico. Ci sarà una vendetta sanguinosa e unica". Lo riporta il Times of Israel.
Il governo libanese ha segnalato due raid israeliani nel sud del Paese, a ridosso della linea di confine. L'attacco aereo, simultaneo alle esplosioni di dispositivi di membri di Hezbollah, è avvenuto nelle località di Blida e Kfar Kila.
Caos e rabbia della folla per le strade in Libano, in seguito alle centinaia di esplosioni di dispositivi wireless che hanno provocato vittime e feriti. Alcuni cittadini di Tiro hanno attaccato un'auto dell'Unifil, una forza militare di interposizione dell'Onu.
In Libano, nella città di Sidone e in altre località meridionali, si registrano esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Lo riferiscono media locali a Beirut.
È di tre morti il primo bilancio dell'esplosione di apparecchi walkie-talkie in Libano. Lo rende noto l'agenzia ufficiale libanese.
I walkie-talkie esplosi in diverse città del Libano sono stati acquistati da Hezbollah cinque mesi fa, quasi nello stesso periodo in cui sono stati acquistati i cercapersone che sono deflagrati martedì causando la morte di almeno 12 persone.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken, dopo la tappa a Il Cairo, sarà giovedì a Parigi dove volerà anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani per incontri con Usa, Francia e Regno Unito sugli sviluppi in Medioriente. Sul tavolo i rischi dell'allargamento della guerra al Libano, ma anche un punto sul conflitto in Ucraina.
Secondo Haaretz circolano notizie di nuove esplosioni di cercapersone in Libano, a Tiro e a Beirut.
"L'incidente ha mostrato ancora una volta che, nonostante i Paesi occidentali e gli americani affermino di cercare un cessate il fuoco, in pratica sostengono pienamente i crimini, le uccisioni e i barbari omicidi del regime sionista". Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, commentando l'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria.
Il capo del Comando settentrionale delle Forze di difesa israeliane, il generale Ori Gordin, ha dichiarato che l'esercito è determinato a "cambiare la situazione della sicurezza al confine con il Libano il prima possibile", nel contesto di crescenti tensioni con Hezbollah.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato "tutte le parti" in campo in Medio Oriente a evitare "qualsiasi passo che potrebbe far degenerare il conflitto" a Gaza, dopo che il Libano ha incolpato Israele per una serie di esplosioni di cercapersone che hanno preso di mira i membri di Hezbollah e causato la morte di 12 persone, tra cui due bambini. Parlando in conferenza stampa in Egitto, Blinken ha sottolineato che gli Stati Uniti "non erano a conoscenza né erano coinvolti in questi incidenti" e ha spiegato: "Stiamo ancora raccogliendo le informazioni e i fatti. Restiamo molto chiari sull'importanza che tutte le parti evitino qualsiasi passo che potrebbe far degenerare ulteriormente il conflitto a Gaza".
I tentativi da parte di Israele di "allargare i conflitti nella regione sono pericolosi". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante una telefonata con il premier libanese Najib Miqati, in cui ha espresso tristezza per le vittime dell'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ha portato ieri alla morte di una ventina di persone e circa 4mila feriti. I tentativi per fermare lo Stato ebraico continueranno, ha aggiunto il leader turco.
Almeno 41.272 persone sono state uccise e 95.551 sono rimaste ferite dall'inizio delle operazioni di Israele nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore sono state uccise almeno 20 persone e altre 54 sono rimaste ferite. Quelli forniti dai miliziani islamisti sono dati che tuttavia non possono essere verificati in maniera indipendente e che includono sia vittime civili sia membri del movimento palestinese. E' invece di 348 il bilancio dei militari israeliani morti dall'avvio dell'offensiva di terra contro Hamas a Gaza e nelle operazioni militari lungo il confine con la Striscia.
La Comunità ebraica italiana in Israele "annuncia con dolore la perdita del capitano Daniel Maimon Toaff, 23 anni, vice comandante di Compagnia del Corpo Ghivati, caduto in combattimento nella striscia di Gaza". Daniel aveva la cittadinanza italiana, come conferma l'ambasciata italiana in Israele, ed era il pronipote del rabbino Toaff. Il funerale si terrà oggi. Insieme con Toaff, a Tel al-Sultan nell'esplosione di un ordigno sono rimasti uccisi altri tre sergenti maggiori, Agam Naim, 20 anni, Amit Bakri, 21 anni, Dotan Shimon, 21 anni. Agam Naim è la prima soldatessa a essere uccisa nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.
Gli attacchi con le esplosioni di cercapersone in Libano portano a una "escalation delle tensioni nella regione" e potrebbero scatenare una "situazione fuori controllo". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
La 98ma divisione dell'esercito israeliano si sta spostando da Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, verso la frontiera nord nell'ambito delle tensioni con Hezbollah in Libano. La decisione è stata presa in seguito all'esplosione di centinaia di cercapersone in dotazione a migliaia di miliziani islamisti. La divisione passerà dalla responsabilità del Comando Sud al Comando Nord.
Il governo libanese ha diffuso poco fa le generalità dei tre civili uccisi, di cui due minori e una donna, nell'attacco hacker contro miliziani di Hezbollah e attribuito a Israele. Secondo il ministero della Salute libanese si tratta di Fatima Abdallah, 10 anni, della regione di Baalbeck, e di Muhammad Bilal, della periferia sud di Beirut. L'infermiera Atta Dirani è stata colpita mentre lavorava in ospedale. In tutto si registrano migliaia di feriti, centinaia dei quali in condizioni gravi.
Secondo fonti della tv saudita al Hadath, circa 500 miliziani di Hezbollah sono rimasti accecati in seguito all'esplosione dei loro cercapersone ieri in Libano e a Damasco
L'Iran ha condannato Israele dopo l'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ha portato alla morte una ventina di persone e circa 4mila feriti, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani. Il rappresentante della Repubblica islamica all'Onu, Saeed Iravani, ha definito la detonazione coordinata dei cercapersone un "cyber attacco terroristico" durante una sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, aggiungendo che "il regime di Israele deve essere ritenuto responsabile di tale aggressione e di tale crimine efferato".
Il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, terrà un discorso dopo che centinaia di cercapersone utilizzati dai membri del suo movimento sono esplosi in tutto il Libano. Lo ha annunciato lo stesso gruppo sostenuto dall'Iran. Nasrallah parlerà giovedì alle 17 locali (le 16 in Italia) in un discorso che affronterà "gli ultimi sviluppi", ha affermato Hezbollah.
Israele ha informato gli Stati Uniti sull'operazione in cui sono stati fatti esplodere i cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah in Libano e Siria, dopo la sua conclusione. Lo scrive l'Associated Press sul suo sito citando un funzionario statunitense che ha parlato a condizione di anonimato. Hezbollah ha incolpato Israele per le esplosioni, mentre l'esercito israeliano ha rifiutato di commentare.
Secondo il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani l'attacco di Israele di martedì in Libano è una prova di "genocidio". "Israele mette di nuovo a rischio la pace e la sicurezza della regione e ciò richiede un'azione internazionale urgente", ha affermato il portavoce della diplomazia di Teheran.
"Continueremo come in tutti i giorni passati con le nostre benedette operazioni a sostegno" della Striscia di Gaza. A dirlo sono i miliziani libanesi di Hezbollah dopo la mortale raffica di esplosioni di cercapersone che il gruppo sciita sostenuto dall'Iran ha attribuito a Israele. "Questo percorso è in atto e separato dalla dura resa dei conti che il nemico criminale deve attendere per il suo massacro" di martedì, ha affermato Hezbollah in una dichiarazione rilasciata su Telegram.
La vicepresidente degli Stati Uniti e candidata del Partito democratico Usa alla Casa Bianca, Kamala Harris, è tornata a sollecitare la fine del conflitto a Gaza e ha detto che Israele non devo tornare a occupare l'enclave palestinese al termine del conflitto che si protrae ormai da oltre un anno. Parlando a Philadelphia durante un evento organizzato dall'Associazione nazionale dei giornalisti afroamericani, la vicepresidente ha chiesto un cessate il fuoco immediato tra Israele e l'organizzazione islamista palestinese Hamas e l'attuazione di una soluzione a due Stati alla questione israelo-palestinese secondo modalità che non avvantaggino l'Iran.
Quattro soldati israeliani sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti durante i combattimenti di martedì a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato le Forze di difesa israeliane (Idf). Tra le vittime risulta anche la 20enne Agam Naim, sergente paramedico. Le Idf specificano che si stratta della prima soldatessa a morire nell'offensiva di terra contro Hamas, il cui bilancio sale a 348 vittime.
"Israele ha messo l'esplosivo nei cercapersone venduti a Hezbollah". Lo riporta il New York Times, citando alcune fonti americane. L'esplosivo sarebbe stato posizionato vicino alla batteria di ogni dispositivo e attivato tramite un messaggino.