Gaza, raid su una scuola nel campo profughi di Nuseirat
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Il leader Nasrallah dopo le esplosioni di cercapersone e walkie talkie che hanno causato almeno 37 vittime: "E' terrorismo, volevano uccidere 5mila persone. Noi ci fermiamo solo se Israele si ferma a Gaza"
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 349. Un'intensa serie di attacchi aerei israeliani si è registrata nel sud del Libano prima dell'inizio del discorso televisivo del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Secondo il ministero della Salute libanese, sono almeno 37 i morti e migliaia i feriti dopo le esplosioni dei cercapersone in dotazione ai membri di Hezbollah, saltati in aria così come migliaia di altri dispositivi wireless (pannelli solari, cellulari, radio, automobili ed elettrodomestici) in tutto il Libano. Su questi attacchi Nasrallah ha detto: "Quello che ha fatto Israele è una dichiarazione di guerra contro la sovranità del Libano, volevano uccidere 5mila persone, questo è terrorismo". Poi ha aggiunto: "È stata superata la linea rossa, noi fermiamo la guerra se Israele si ferma a Gaza". Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant: "Hezbollah pagherà un prezzo sempre più alto".
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I dispositivi esplosi in Libano nei giorni scorsi sono stati manomessi con l'esplosivo "in modo professionale prima di entrare nel Paese e sono stati fatti esplodere inviando loro un'email". Lo riferisce la missione libanese all'Onu, secondo un'indagine preliminare condotta dalle autorità di Beirut, in una lettera al Consiglio di sicurezza alla vigilia di una riunione sull'accaduto.
"È stata una riunione proficua: c'è grande preoccupazione, ma anche la convinzione che ci siano spazi per il lavoro diplomatico, a partire dai piccoli passi verso il cessate il fuco a Gaza". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ai giornalisti al termine della riunione del Quint (con Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania) a Parigi, dedicata al Medioriente, compreso il rischio di escalation tra Israele e Hezbollah.
"Siamo preoccupati delle tensioni e della potenziale escalation in Medioriente che non vogliamo vedere". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, secondo la quale il presidente Joe Biden ritiene che una "soluzione diplomatica" fra Israele e Hezbollah è "raggiungibile".
Alti funzionari israeliani hanno commentato la situazione della sicurezza nel nord, a seguito delle esplosioni dei cercapersone e degli apparecchi radio, affermando di prevedere una risposta da parte di Hezbollah. "Ci stiamo preparando a uno scontro di una portata che non abbiamo mai visto dall'inizio della guerra", hanno dichiarato.
Gli Stati Uniti esortano Hezbollah a cessare gli "attacchi terroristici" contro Israele. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.
Hezbollah "pagherà un prezzo sempre più alto". Lo ha detto il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant. "Il nostro obiettivo è garantire il ritorno sicuro delle comunità del nord di Israele alle loro case. Col passare del tempo, Hezbollah pagherà un prezzo sempre più alto", ha dichiarato Gallant. "La sequenza delle nostre azioni militari continuerà", ha aggiunto.
Lloyd Austin posticipa il suo viaggio in Israele in programma agli inizi della prossima settimana in seguito all'escalation delle tensioni al confine fra Israele e Libano. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali il ministro della difesa americana sarebbe dovuto arrivare domenica e incontrare il premier Israeliano Benjamin Netanyahu e il suo omologo Yoav Gallant.
Il governo britannico è "profondamente preoccupato per l'escalation delle tensioni e per le vittime civili in Libano". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, David Lammy, sul suo profilo X dando notizia di aver sentito il collega libanese Najib Mikati dopo i recenti attacchi attribuiti a Israele e di aver discusso con lui della "necessità di una soluzione negoziata per ripristinare la stabilità e la sicurezza lungo la Linea Blu", al confine israelo-libanese. Lammy ha poi sollecitato i cittadini britannici a lasciare il Libano finché vi sono voli disponibili paventando "un rapido peggioramento della situazione".
Le vittime causate dalle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie in Libano "hanno gravemente danneggiato il fragile settore sanitario" del Paese. Lo ha detto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. L'Organizzazione mondiale della sanità ha citato il bilancio delle autorità sanitarie libanesi secondo cui 37 persone sono rimaste uccise e più di 3.000 ferite nelle esplosioni avvenute in aree considerate roccaforti di Hezbollah.
Il fronte libanese rimarrà aperto finché non finirà l'aggressione di Israele contro Gaza: lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hassan Nasrallah.
"Ciò che è accaduto martedì e mercoledì incontrerà la giusta punizione e una resa dei conti difficile, e non parlerò di tempo o luogo". Lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, ribadendo di fatto che il Partito di Dio non intende per il momento annunciare un'escalation militare con Israele.
"Il nemico israeliano ha preso di mira migliaia di cercapersone e ha così violato tutte le leggi. Ha superato tutte le linee rosse". Lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hassan Nasrallah, nel suo discorso televisivo.
"Israele voleva uccidere 5mila persone in due minuti. Ma visto che molti dispositivi erano spenti, non funzionanti o non distribuiti, il bilancio è stato più basso": lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hassan Nasrallah.
Le forze di difesa israeliane hanno annunciato che è in corso un'ondata di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale, con l'obiettivo di indebolire il gruppo terroristiche che ha lanciato continui raid sulla Galilea. "L'organizzazione terroristica Hezbollah ha trasformato il Libano meridionale in una zona di guerra - afferma l'Idf - e per decenni ha armato le case dei cittadini, scavato tunnel sotto di esse e li ha usati come scudi umani". I media libanesi intanto riferiscono di massicci attacchi aerei israeliani nei pressi di Deir Qanoun Al-Nahr, nel distretto di Tiro.
"Quello che ha fatto in Israele" facendo esplodere cercapersone e walkie talkie colpendo i civili "è una dichiarazione di guerra contro la sovranità del Libano, è un atto di guerra". Lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hassan Nasrallah, nel suo discorso televisivo.
Jet militari israeliani volano a bassa quota sopra Beirut durante la trasmissione del discorso di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah. Lo riferiscono testimoni oculari nella capitale libanese.
Air France proroga la sospensione dei voli per Tel Aviv e Beirut fino a venerdì. Lo stesso provvedimento era stato preso da Lufthansa.
Lufthansa prolunga la sospensione dei voli verso il Medioriente. "I voli per Tel Aviv e Teheran saranno cancellati fino al 24 settembre", ha comunicato la compagnia tedesca. "I voli per Beirut saranno sospesi fino al 26 ottobre", ha aggiunto.
Il ministero della Sanità libanese ha affermato che 25 persone sono state uccise e più di 600 ferite nelle esplosioni di walkie-talkie avvenute mercoledì in tutto il Paese. Firass Abiad ha detto ai giornalisti che le ferite sono state più gravi nell'attacco di mercoledì rispetto a quelle di martedì, poiché i walkie-talkie erano più grandi dei cercapersone esplosi il giorno prima. Tra le 608 persone ferite, 51 rimangono in terapia intensiva, ha detto Abiad, aggiungendo che sono stati effettuati 141 interventi chirurgici. Il bilancio complessivo dei sabotaggi dei dispositivi di comunicazione è quindi di 37 morti, tra cui 2 bambini, e oltre 3mila feriti. La maggior parte erano militanti di Hezbollah. Il numero di morti nel primo giorno di attacchi è rimasto di 12, mentre più di 1.300 persone hanno avuto ferite da medie a gravi.
Il bilancio delle esplosioni, tra quelle dei cercapersone di martedì e quelle dei walkie talkie di ieri, è salito a 37 morti. Lo ha reso noto il ministero della Sanità libanese.
"Stiamo spingendo in Iran" per "evitare una escalation" e "ovviamente anche a Israele mandiamo messaggi di prudenza". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
"Siamo molto preoccupati dal crescendo della situazione. Io stasera sarò a Parigi per fare il punto. Il quintetto si riunisce e vediamo se si possono adottare iniziative, noi continuiamo a lavorare insieme per la pace, il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi". Così il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani sulla situazione in Medio Oriente a margine di un incontro nella sede di Forza Italia.
"Vediamo che, passo dopo passo, Israele ha iniziato ad aumentare i suoi attacchi contro il Libano". Lo afferma il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, commentando le esplosioni di walkie-talkie e radio che hanno provocato 20 morti e centinaia di feriti in Libano, il giorno dopo la deflagrazione dei cercapersone. "Il progetto di (Benyamin) Netanyahu di rubare tutte le terre dei Palestinesi nella regione continua con il sostegno dell'Occidente", ha aggiunto Fidan, in un'intervista con Anadolu.
Dopo le due serie di esplosioni di dispositivi di comunicazione, che in Libano hanno provocato 32 morti e oltre 3mila feriti, alcune compagnie aeree hanno deciso di cancellare i loro voli da o per l'aeroporto internazionale di Beirut. Lo riferiscono media libanesi. Secondo diverse fonti aeroportuali, le compagnie aeree low cost Turkish Pegasus Airlines, Iraqi Airways e Algerian SalamAir, hanno cancellato i loro voli. Mantenuti invece i collecamente da EgyptAir, Emirates, Etihad Airways, Qatar Airways e Turkish Airlines.
Secondo fonti ospedalieri, almeno otto persone sono rimaste ferite in un attacco missilistico anticarro lanciato dal Libano sul nord di Israele. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. Il Rambam Hospital di Haifa e lo Ziv Hospital di Safed affermano che i centri medici hanno ricoverato otto persone, tra cui due in condizioni da moderate a gravi. Gli altri sono rimasti feriti in modo lieve, secondo gli ospedali. L'attacco ha colpito l'area di Ramim Ridge.
Secondo fonti del New York Times la Bac Consulting, che avrebbe fornito migliaia di cercapersone esplosi martedì in Libano, è una società di facciata israeliana.Tre funzionari dei servizi segreti informati sull'operazione hanno dichiarato che sono state create almeno altre due compagnie fittizie, per nascondere il fatto che i produttori dei cercapersone erano ufficiali dell'intelligence dello Stato ebraico.
L'azienda giapponese Icom, produttrice del modello di walkie-talkie esplosi in Libano, ha dichiarato in una nota di aver interrotto la loro produzione circa 10 anni fa. "L'IC-V82 è una radio portatile che è stata prodotta ed esportata, anche in Medioriente, dal 2004 a ottobre 2014. La sua produzione è stata interrotta circa 10 anni fa e da allora non è stata più spedita dalla nostra azienda", ha affermato la società giapponese in una nota, come riporta Al Jazeera. "Anche la produzione delle batterie necessarie al funzionamento dell'unità principale è stata interrotta e non è stato apposto alcun sigillo olografico per distinguere i prodotti contraffatti, quindi non è possibile confermare se il prodotto è stato spedito dalla nostra azienda", ha aggiunto Icom.
Nella notte aerei militari israeliani hanno colpito strutture militari di Hezbollah nel sud del Libano. Lo ha dichiarato il portavoce delle Idf, riferendo anche di intensi attacchi di artiglieria in diverse aree del sud del Paese.
"Dio è invincibile e si vendica e i criminali saranno sicuramente puniti in modo giusto". Lo ha affermato il presidente dell'Iran, Masoud Pezeshkian, dopo le esplosioni di walkie-talkie e radio che hanno provocato almeno 20 morti e migliaia di feriti in Libano, in un'azione attribuita a Israele. Senza nominare esplicitamente lo Stato ebraico, Pezeshkian ha espresso vicinanza al Libano, dopo il "terrore di massa perpetrato dal regime terroristico facendo esplodere dispositivi di comunicazione senza fare distinzioni tra civili e altri".
Alti funzionari del Pentagono temono che le recenti esplosioni di massa di dispositivi di comunicazione in Libano siano il preludio a un'offensiva di terra da parte di Israele. Lo riporta il Wall Street Journal, spiegando che già prima dell'ondata di deflagrazioni il capo del Pentagono, Lloyd Austin, aveva espresso "il timore che lo Stato ebraico potesse lanciare presto un'offensiva di terra, dopo mesi di attacchi reciproci, dall'aria e con razzi, con Hezbollah".
Il ministero della Salute libanese ha annunciato che il numero dei morti per le esplosioni dei walkie talkie di è salito 20. I feriti sono oltre 450. Lo riporta il Guardian.