Rappresaglia di Hezbollah, pioggia di missili su Israele
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Netanyahu: "Metà degli ostaggi sono ancora in vita". Media: "Israele indaga se Sinwar sia stato ucciso"
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 352. Il conflitto in Libano "rischia di diventare una nuova Gaza", afferma il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Se Hezbollah non ha capito il messaggio, vi prometto che lo capirà", ha tuonato Benjamin Netanyahu, assicurando che "metà degli ostaggi sono ancora in vita". E sempre Netanyahu: "No a una operazione su vasta scala". Hezbollah ha affermato di aver colpito complessi industriali militari in Israele in risposta alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie. Un portavoce di Hezbollah afferma che il conflitto tra il gruppo e lo Stato ebraico è entrato in una "nuova fase", confermando che gli attacchi continueranno finché non sarà raggiunto un cessate il fuoco a Gaza: "Siamo pronti a ogni scenario". Il presidente israeliano Herzog, da parte sua, respinge le accuse sulla responsabilità delle esplosioni in Libano. Beirut: tre morti nel sul del Paese per i raid di Israele. Media: "Sciame di droni dall'Iraq verso Israele". Secondo alcuni media "Israele sta indagando sulla possibilità che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, sia morto o meno, basandosi su informazioni di intelligence militare".
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"Israele sta indagando sulla possibilità che il leader di Hamas, Yahya Sinwar sia stato o meno ucciso a Gaza, basandosi su informazioni dell'intelligence militare". Lo scrivono i media israeliani, sottolineando tuttavia che lo scenario sembra improbabile. Una fonte vicina al dossier - scrive The Times of Israel - ha affermato che "ci sono state delle volte in passato in cui è scomparso e abbiamo pensato che fosse morto, ma poi è riapparso". Per ora mancano informazioni che confermino o meno la sua morte, scrivono ancora i media.
Uno sciame di droni è stato lanciato dall'Iraq verso la valle del Giordano e il lago di Tiberiade. Lo riportano fonti pro-iraniane in Iraq come riferisce il sito Ynet. Sirene di allerta sono state attivate in decine di comunità nel nord di Israele, vicino al Mar di Galilea.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato di essere preoccupato per le crescenti tensioni in Medio Oriente, alla luce della recente escalation lungo il confine tra Israele e Libano. Parlando ai giornalisti, il presidente Usa ha affermato che "continueremo a fare tutto il possibile per evitare un allargamento del conflitto".
Secondo Channel 12, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in una seduta a porte chiuse alla Commissione Esteri e Sicurezza della Knesset non si è impegnato in un'operazione su larga scala in Libano. Parlando della minaccia di Hezbollah, ha detto che l'operazione in corso punta alla "rimozione delle sue capacita'", sottolineando la necessità di tagliare il legame tra Gaza e i miliziani del gruppo sciita filoiraniani.
Il conflitto in Libano "rischia di diventare una nuova Gaza". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, alla vigilia dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
"Metà degli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza è ancora in vita". Lo ha detto il premier BenJamin Netanyahu, intervenendo a una seduta a porte chiuse in Commissione Esteri e Sicurezza della Knesset. Riferendosi al futuro di Gaza, il premier israeliano ha sottolineato: "Per me il governo militare non è l'obiettivo. Non annettiamo Gaza".
Le scuole nel nord di Israele rimarranno chiuse anche domani. Lo ha comunicato il ministero dell'Istruzione, come riporta il Times of Israel. Le lezioni si terranno a distanza e non si terranno attività in presenza, comprese gite scolastiche e attività extrascolastiche. Le aree colpite dai razzi di Hezbollah includono Haifa e aree a nord, tra cui il Golan, la Galilea, la valle del Giordano e comunità lungo il confine libanese.
"Dobbiamo fare il possibile per gli ostaggi israeliani a Gaza, stiamo lavorando duramente come G7". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
"Un'escalation militare non è nell'interesse di Israele". Lo ha riferito la Casa Bianca a proposito della crisi in Libano.
Al Jazeera ha denunciato l'irruzione "criminale" effettuata da Israele nel suo ufficio in Cisgiordania. Lo si legge in una nota dell'emittente, dopo che i militari dell'esercito israeliano sono entrati nella sede di Ramallah per notificare la chiusura di 45 giorni.
Un portavoce di Hezbollah, Hassan Fadlallah, ha affermato che il conflitto tra il gruppo militante e Israele è ora entrato in una "nuova fase" e ha confermato che continueranno gli attacchi fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza. Parlando al funerale di un membro di Hezbollah ucciso nell'attacco di venerdì, Fadlallah ha aggiunto: "Abbiamo una resistenza forte e capace. Tutte le opzioni sono sul tavolo, siamo pronti per qualsiasi scenario".
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha detto alla stampa internazionale che il suo Paese "non è interessato a essere in guerra con il Libano" e ha accusato Hezbollah di essere responsabile dell'escalation militare. "Non vogliamo entrare in guerra con il Libano, ma il Libano è stato preso in ostaggio da un gruppo terrorista che è anche un partito politico e si chiama Hezbollah", ha affermato.
"Le nostre azioni contro Hezbollah continueranno finché non faremo tornare sani e salvi gli abitanti del nord alle loro case". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, secondo quanto riferisce Haaretz. "Faremo tutto il necessario per raggiungere questo obiettivo", ha aggiunto Gallant, secondo il quale "Hezbollah ha la forte sensazione di essere perseguitato e ne stiamo vedendo i risultati".
Il ministero della Sanità libanese afferma che gli attacchi israeliani hanno ucciso tre persone nel sud del Paese.
"Abbiamo inferto a Hezbollah una serie di colpi che non immaginava. Se non ha capito il messaggio, vi assicuro che ora capirà. Siamo determinati a riportare i nostri residenti nel nord sani e salvi alle loro case. Faremo tutto il necessario per ripristinare la sicurezza", ha dichiarato Benyamin Netanyahu commentando l'escalation al nord delle ultime ore.
L'Idf afferma che da sabato sera sono stati lanciati circa 150 tra razzi, missili da crociera e droni verso Israele. Gli attacchi con i razzi provenivano dal Libano ed erano diretti al nord di Israele, mentre i droni e i missili da crociera sono stati lanciati dall'Iraq. L'esercito afferma che la difesa aerea israeliana ha avuto un alto tasso di intercettazione con solo una manciata di casi di impatti diretti e schegge cadute che hanno causato feriti e danni.
Il presidente israeliano Isaac Herzog, intervistato da Sky News britannica, alla richiesta di un commento sulle accuse rivolte a Israele riguardo alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie in Libano la scorsa settimana, ha respingo ogni legame con tali operazioni, affermando: "Rifiuto categoricamente qualsiasi connessione con questa o quella operazione". Il presidente ha invece parlato dell'attacco, attribuito da Israele a Hezbollah, che a luglio ha colpito Majdal Shams, sul Golan. In quell'attacco almeno 12 persone, inclusi bambini, sono state uccise. Herzog ha sottolineato che Israele "ha il diritto di difendersi".
Le forze di difesa israeliane hanno reso noto di aver attaccato poco fa "un gruppo di terroristi" che stava operando nel nord di Gaza in un complesso che prima della guerra veniva usato daslla scuola Kafr Qasem. "Prima di lanciare il raid insieme con l'Aeronautica militare e il comando dell'intelligence, sono state prese tutte le precauzioni a protezione dei civili", scrive l'ufficio stampa dell'Idf.
Il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano ha avvertito di una "catastrofe imminente" in Medioriente, mentre aumenta la violenza tra Israele e Hezbollah. "Con la regione sull'orlo di una catastrofe imminente, non si può dirlo abbastanza: non esiste una soluzione militare che renderà più sicure entrambe le parti", ha affermato il coordinatore speciale Jeanine Hennis-Plasschaert in una dichiarazione su X.
I massicci lanci di razzi di questa mattina verso l'area di Haifa e la valle di Jezreel hanno costretto più di mezzo milione di persone a rifugiarsi nei bunker in aree che finora non erano state toccate dagli allarmi. Lo riferisce il sito Ynet. A Kiryat Bialik, cittadina situata vicino a Haifa, quattro persone sono rimaste lievemente ferite da schegge. Uno dei feriti ha raccontato: "L'esplosione è stata così violenta che la finestra di ferro è stata divelta. Il vetro è schizzato via e ha ferito mia nipote. Quando sono uscito, ho visto che non c'erano più né la casa né le auto".
Il ministero della Salute ha comunicato di aver disposto che tutti gli ospedali nel nord di Israele operino esclusivamente nei loro rifugi protetti, in conformità con le istruzioni della difesa civile.
Il bilancio dei raid israeliani su Beirut, in cui sono stati uccisi diversi comandanti e combattenti di Hezbollah, è salito a 45 morti. Lo ha reso noto il governo libanese.
Con un comunicato, gruppi armati filo-iraniani in Iraq hanno rivendicato un lancio di droni su Israele.
La difesa civile israeliana ha ordinato la chiusura di tutte le scuole nel nord del Paese, vicino al confine con il Libano.
L'esercito israeliano ha dichiarato che oltre 100 razzi sono stati lanciati nel Paese dal Libano, alcuni dei quali sono atterrati vicino alla città settentrionale di Haifa. I primi soccorritori israeliani affermano che la raffica di domenica mattina presto ha ferito almeno tre persone nei pressi di Haifa, danneggiando edifici e incendiando automobili.
Hezbollah afferma di aver colpito complessi industriali militari in Israele in risposta alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie dei giorni scorsi, che hanno provocato decine di morti e migliaia di feriti. "In una prima risposta" alle esplosioni, Hezbollah "ha bombardato i complessi industriali militari di Rafael" nel nord di Israele con "decine" di razzi, afferma il partito di Dio in un comunicato.
Massiccia ondata di missili lanciati da Hezbollah verso la bassa Galilea e le cittadine a nord di Haifa. Alcuni feriti da schegge a Kiriat Bialik. Lancio di razzi anche verso l'area di Tiberiade. Lo riferiscono i media israeliani
Le difese aeree hanno abbattuto questa mattina un drone sospetto che si stava dirigendo verso Israele da est. Le sirene sono state attivate a Be'er Ora, nel deserto del Nagev, vicino a Eilat. Lo riferisce il portavoce dell'Idf, affermando che il velivolo è stato intercettato prima di entrare nello spazio aereo israeliano. Sono stati intercettati dalle difese aeree anche due droni lanciati dall'Iraq verso il territorio israeliano. Lo riferisce il Times of Israel.
Hezbollah ha annunciato di aver lanciato un attacco missilistico contro la base aerea israeliana di Ramat David, come risposta ai raid dello Stato ebraico in numerose regioni del Libano. "La resistenza islamica - si legge su Telegram - ha colpito la base aere di Ramat David con decine di missili Fadi-1 e Fadi-2 come risposta ai ripetuti attacchi che hanno colpito varie regioni del Libano e che hanno causato la morte di molti civili". L'Idf, sul proprio canale Telegram, ha spiegato di aver identificato circa 10 missili che hanno attraversato il confine dal Libano. "Molti di questi sono stati intercettati - spiegano le forze armate israeliane - e uno è caduto". Al momento non risultano vittime.
Militari dell'esercito israeliano hanno fatto irruzione nella sede di Ramallah di Al Jazeera per notificare la chiusura per 45 giorni. L'ingresso dei militari negli uffici della Cisgiordania è stato testimoniato in diretta dalla stessa emittente qatariota.
La chiusura dello spazio aereo a partire da Hadera, cittadina a nord di Tel Aviv, verso nord è stata prorogata fino a martedì, a causa dei preparativi per la sicurezza al confine settentrionale. Lo scrive Ynet, precisando che la misura è mirata a liberare lo spazio aereo esclusivamente per le attività dell'aeronautica militare, a eccezione di alcune attività come l'evacuazione aerea, le operazioni di polizia aerea e antincendio.
L'esercito israeliano ha riferito che nelle ultime 24 ore i caccia hanno colpito circa 290 obiettivi nel Libano meridionale, tra cui lanciatori di missili e siti militari di Hezbollah.
L'Ambasciata statunitense in Libano ha portato al massimo il livello d'allerta sul Paese, consigliando a tutti i cittadini americani di non viaggiare in Libano per motivi di sicurezza.
"Decine" di aerei da guerra stanno colpendo "ampiamente" il sud del Libano contro postazioni di Hezbollah. Lo hanno reso noto le forze armate israeliane. "Stiamo attaccando ampiamente nel sud del Libano dopo aver individuato i preparativi di Hezbollah per colpire in territorio israeliano", ha dichiarato il portavoce militare, contrammiraglio Daniel Hagari, in una dichiarazione televisiva, aggiungendo che "decine di aerei dell'aeronautica" sono coinvolti nell'operazione.