Centinaia di famiglie in fuga dal Libano meridionale
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Le forze di difesa israeliane avvertono la popolazione: "Dovete evacuare". Hezbollah: "Colpite basi israeliane in risposta agli attacchi". Premier libanese: "L'aggressione di Israele è una guerra di sterminio".
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 353. Le avvisaglie di escalation nella regione hanno spinto gli Usa ad annunciare l'invio di nuove truppe. L'esercito israeliano ha lanciato decine di attacchi aerei, provocando oltre 500 morti, tra cui decine di bambini, e migliaia di feriti. A causa dell'intensificarsi dei raid, si sono create lunghe code lungo le strade che collegano il sud del Libano a Beirut. Le forze di difesa israeliane hanno esortato la popolazione civile a evacuare e dichiarato di aver colpito 1.100 obiettivi di Hezbollah, affermando di aver ucciso "numerosi miliziani". L'intenzione dell'esercito è estendere i raid, con attacchi "su larga scala" nella valle della Bekaa. "Se Hezbollah non ha capito il messaggio, vi prometto che lo capirà", ha tuonato Netanyahu, assicurando che "metà degli ostaggi sono ancora in vita". Il "Partito di dio" ha affermato di aver colpito basi israeliane "con decine di razzi" in risposta ai raid. Il premier libanese Mikati: "L'aggressione israeliana al nostro Paese è una guerra di sterminio".
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Il Capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano, il tenente generale Herzi Halevi, ha scelto come nome per l'operazione offensiva dell'esercito contro Hezbollah in Libano "Frecce del Nord". Lo riporta il Times of Israel. Secondo quanto reso noto dall'esercito, nell'arco di una giornata le Idf hanno effettuato massicci attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah in Libano, colpendo oltre 1.300 siti.
Il Pentagono ha annunciato che invierà altri militari americani in Medio Oriente. "Alla luce dell'aumento della tensione e per estrema cautela, stiamo dispiegando un piccolo numero di soldati aggiuntivo per aumentare le nostre forze già presenti nella regione", ha affermato il portavoce del Dipartimento della Difesa, il generale Pat Ryder, senza specificare il numero. Sono circa 40mila i militari statunitensi presenti nella regione con basi in Iraq, Siria e nei paesi del Golfo Persico. Inoltre è presente la portaerei Abraham Lincoln nel Golfo di Oman e la Harry S. Truman è salpata dalla Virginia alla volta del Mediterraneo.
Il bilancio delle vittime dei nuovi raid israeliani in Libano sale a 356 persone, di cui 24 bambini. Altre 1.246 sono rimaste ferite.
Il comandante di Hezbollah Ali Karaki sarebbe rimasto "ferito nel raid israeliano a Beirut, non ucciso". Lo scrive Haaretz, citando fonti saudite.
L'Egitto sollecita l'intervento del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dopo la "pericolosa escalation israeliana" in Libano.
L'Iraq vuole una "riunione urgente" dei Paesi arabi a margine dell'Assemblea generale dell'Onu per "fermare" l'operazione di Israele in Libano. Lo afferma il primo ministro iracheno.
Da questa mattina, l'aeronautica militare israeliana ha colpito più di 1.100 obiettivi di Hezbollah in Libano che "rappresentavano una minaccia e che erano destinati a essere utilizzati contro Israele". Lo afferma l'Idf.
Il comandante di Hezbollah, Ali Karaki, capo del comando meridionale dell'organizzazione sciita, è stato ucciso in un raid effettuato da Israele a Beirut. Lo riporta Sky Arabia citando fonti libanesi. L'uomo era membro del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare di Hezbollah, e di fatto era il numero tre dell'organizzazione.
Gli Stati Uniti stanno inviando ulteriori truppe in Medioriente mentre aumenta l'intensità dello scontro fra Israele ed Hezbollah e cresce il rischio di una guerra regionale più ampia. Lo ha annunciato il Pentagono. Il portavoce Pat Ryder non ha fornito dettagli sul numero di truppe aggiuntive né su quali sarebbero i loro compiti. Gli Stati Uniti hanno già 40mila soldati nella regione. Il dipartimento di Stato americano ha, intanto, invitato i cittadini statunitensi a lasciare il Libano di fronte al pericolo di una ulteriore escalation. "A causa della natura imprevedibile del conflitto in corso tra Hezbollah e Israele e delle recenti esplosioni in tutto il Libano, compresa Beirut, l'ambasciata americana esorta i cittadini statunitensi a lasciare il Libano finché le opzioni commerciali rimangono ancora disponibili", ha avvertito domenica il dipartimento.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un videomessaggio ha esortato i civili libanesi ad ascoltare gli appelli di Israele a lasciare le loro case, dicendo di "prendere sul serio questo avvertimento". Le parole di Netanyahu giungono mentre gli aerei da guerra israeliani continuano a colpire presunti obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale e orientale. Oggi Israele ha ordinato evacuazioni ai residenti delle aree prese di mira prima degli attacchi aerei. Le autorità israeliane accusano Hezbollah di usare le aree civili per nascondere le armi. "Per favore, allontanatevi subito dal pericolo", ha detto Netanyahu. "Una volta terminata la nostra operazione, potrete tornare in sicurezza nelle vostre case - ha aggiunto -. La guerra non è con voi ma con Hezbollah".
L'obiettivo del raid israeliano sulla periferia sud di Beirut era Ali Karaki, comandante del fronte meridionale di Hezbollah e numero 3 dell'organizzazione. Lo riferisce Haaretz. (ANSA).
Il ministro della Sanità del Libano, Firas Abiad, riferisce che è salito a 274 morti e 1.024 feriti il bilancio degli attacchi israeliani nel Paese, che hanno colpito il sud e la Valle della Bekaa. Lo riporta L'Orient-Le Jour.
Un funzionario israeliano sostiene che l'amministrazione Biden ha recentemente inviato a Israele la bozza del testo di una nuova proposta di rilascio degli ostaggi e di cessate il fuoco a Gaza. Lo sostiene il Times of Israel confermando un rapporto di Channel 12. Il funzionario afferma che Israele sta ancora esaminando la proposta e non ha ancora risposto. A differenza della proposta avanzata dall'amministrazione Biden fin da maggio, questa non è divisa in tre fasi, afferma il funzionario israeliano.
Le forze israeliane di difesa (Idf) oggi hanno attaccato 800 obiettivi di Hezbollah in Libano. Lo ha riferito il portavoce della stessa Idf. Lo riporta la Bbc. I raid, secondo il portavoce, hanno interessato il sud del Libano e la Valle di Bekaa.
Hezbollah ha affermato di aver colpito due basi israeliane "con decine di razzi" in risposta ai raid di oggi nel sud e nell'est del Libano.
Dopo che l'Idf ha avvertito i civili nella valle libanese della Bekaa di fuggire dagli edifici dove Hezbollah ha immagazzinato armi, i media libanesi riferiscono di attacchi nella zona. Gli attacchi sono segnalati a Nabi Chit e Saraaine.
"Non aspettiamo la minaccia, la preveniamo e continueremo a farlo. Ho promesso che avremmo cambiato l'equilibrio della sicurezza nel nord ed è esattamente ciò che stiamo facendo". Lo ha detto Benyamin Netanyahu sugli sviluppi al confine con il Libano, in un video dal bunker del quartier generale della Difesa a Tel Aviv ripreso dai media locali. "Non toglieremo il piede dall'acceleratore", ha aggiunto, affermando che Israele sta eliminando alti esponenti di Hezbollah e distruggendo i loro depositi di missili.
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato in una consultazione sulla sicurezza e sugli attacchi in Libano: "Non togliere il piede dal gas". Lo riporta Ynet. Martedì alle 12, le 11 in Italia, il premier dovrebbe incontrare il leader dell'opposizione Yair Lapid per un aggiornamento sulla sicurezza. L'ultimo incontro fra i due risale al 27 agosto.
Un funzionario militare israeliano ha affermato che Israele si sta concentrando sulle operazioni aeree e non ha piani immediati per un'operazione via terra. Lo riporta Haaretez. Il funzionario ha affermato che gli attacchi mirano a limitare la capacità di Hezbollah di lanciare ulteriori attacchi contro Israele.
L'Iran lancia un monito contro Israele dopo i raid in Libano contro Hezbollah. Il portavoce del ministero degli esteri Nasser Kanani ha definito gli attacchi israeliani "folli" e ha messo in guardia dalle "conseguenze pericolose della nuova avventura dei sionisti".
Il ministro della Sanità libanese fa sapere che oltre 180 persone sono rimaste uccise nei raid israeliani sul Paese.
Israele si sta preparando ad "attaccare obiettivi terroristici nella valle della Bekaa, in Libano, nel prossimo futuro". Lo annuncia il portavoce delle Forse di difesa israeliane Daniel Hagari, che ha avvertito i residenti di stare lontani dalle case dove sono depositati i missili.
I media libanesi hanno riferito di lunghe code lungo le strade che collegano il sud del Libano a Beirut, a causa dell`intensificarsi degli attacchi aerei israeliani, che hanno causato almeno 100 morti e oltre 400 feriti.
Il Libano dichiara che sono 100 i morti negli attacchi israeliani al sud.
Il Libano ha deciso di chiudere per due giorni, oggi e domani, le scuole nelle aree bersagliate dagli attacchi israeliani.
Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che 50 persone sono morte negli attacchi israeliani nel sud del Paese.
Da questa mattina l'Aeronautica israeliana ha colpito oltre 300 obiettivi del movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah in Libano. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) su X. In precedenza, le Idf hanno esortato la popolazione civile a lasciare le abitazioni dove Hezbollah nasconde i propri armamenti, razzi e missili pronti a essere lanciati verso Israele.
"L'aggressione israeliana contro il Libano è una guerra di sterminio e un piano volto a distruggere i villaggi e le città libanesi". Lo ha dichiarato il premier libanese Najib Mikati, secondo quanto riferisce il sito online del quotidiano locale An-Nahar. Mikati ha esortato "le Nazioni Unite e l'Assemblea generale e i Paesi influenti... a scoraggiare l'aggressione (israeliana)".
Rispondendo alle domande sull'ultima volta in cui le forze di difesa israeliane hanno ricevuto un segno di vita dal capo di Hamas Yahya Sinwar, il portavoce dell'esercito, l'ammiraglio R. Hagari, ha affermato di non poter né confermare né smentire la morte del leader. In una dichiarazione trasmessa in tv, Hagari ha affermato: "Per quel che riguarda quanto emerso negli ultimi giorni sulla situazione di Sinwar, non posso né confermarlo né smentirlo". Lo riporta il Jerusalem Post.
L'agenzia ufficiale libanese (Ani) ha annunciato che i libanesi hanno ricevuto messaggi sui loro telefoni fissi da Israele che chiedevano loro di evacuare i luoghi in cui si trovavano. L'ufficio del ministro dell'Informazione ha dichiarato all'Afp di aver ricevuto tale avviso. "I residenti a Beirut e in diverse regioni hanno ricevuto messaggi sulla rete telefonica fissa, la cui fonte è il nemico israeliano, che chiedono loro di evacuare rapidamente i luoghi in cui si trovano", ha dichiarato l'Ani.
L'esercito israeliano ha suggerito che potrebbe essere necessaria un'incursione di terra in Libano per proteggere i suoi obiettivi di guerra. Lo scrive il Guardian, secondo cui a una domanda su una possibile incursione di terra in Libano, il portavoce militare Daniel Hagari ha risposto che Israele "farà tutto il necessario" per riportare i residenti evacuati dal nord di Israele alle loro case in sicurezza, una priorità di guerra per il governo di Netanyahu. Hagari ha spiegato che l'esercito ha iniziato a colpire in modo massiccio Hezbollah in Libano dopo aver identificato l'intenzione da parte dei miliziani di sparare su Israele.
L'Aeronautica militare israeliana ha colpito oltre 150 obiettivi del movimento sciita libanese Hezbollah in Libano da questa mattina. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf), secondo cui decine di caccia da combattimento di tutti gli squadroni dell'Aeronautica hanno partecipato agli attacchi. I bombardamenti sono stati lanciati dopo che le Idf hanno identificato i preparativi di Hezbollah per effettuare importanti attacchi missilistici su Israele.
Una persona è stata uccisa e sei sono rimaste ferite in un attacco israeliano a Buday nel distretto di Baalbek, oltre cento chilometri a nord del confine tra Israele e Libano. Lo scrive il quotidiano libanese Al-Mayadeen, che riferisce inoltre di civili feriti ad Aytaroun, nel sud del Libano.
La Cina ha esortato i suoi cittadini in Israele a lasciare il Paese "il prima possibile" mentre aumentano le tensioni tra lo Stato ebraico ed Hezbollah. "La situazione lungo il confine tra Israele e Libano è estremamente tesa", scrive l'ambasciata cinese in Israele in una nota. "La situazione della sicurezza in Israele rimane grave e imprevedibile". L'ambasciata ha esortato i cinesi in Israele a "tornare nel proprio Paese il prima possibile o a spostarsi in un'area sicura".
I media ufficiali libanesi riferiscono di decine di raid aerei israeliani nel sud e nell'est del Paese, dopo l'annuncio dell'Idf di voler sferrare attacchi "più estesi e precisi" in Libano. L'agenzia di stampa nazionale ufficiale del Libano ha affermato che "gli aerei da guerra nemici hanno lanciato... più di 80 attacchi aerei in mezz'ora", prendendo di mira aree nel Libano meridionale, insieme a "intensi raid nella valle della Bekaa" nell'area orientale del Libano.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver lanciato attacchi massici e "diffusi" contro obiettivi di Hezbollah in Libano. I media locali parlano da parte loro di grandi attacchi aerei in corso nel sud del Paese e a nordest, nella Valle della Beqà.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno bombardato nella notte un complesso scolastico del campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che nel raid almeno tre persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite, e che la scuola "Khaled bin Al-Walid" bersagliata era stata riconvertita in un centro per sfollati. Da parte loro le Idf affermano che elicotteri israeliani hanno colpito terroristi di Hamas in un centro di comando del movimento islamista che era stato incorporato nell'ex scuola, "utilizza per pianificare e portare a termine attacchi" contro lo Stato ebraico.
Uno sciame di droni è stato lanciato dall'Iraq verso la valle del Giordano e il lago di Tiberiade. Lo riportano fonti pro-iraniane in Iraq come riferisce il sito Ynet. Sirene di allerta sono state attivate in decine di comunità nel nord di Israele, vicino al Mar di Galilea.