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Biden: "Israele non deve più colpire Unifil" | Italia, Francia e Spagna uniti contro "attacchi inaccettabili" | Attacco con droni dal Libano, danni a nord di Tel Aviv

L'esercito israeliano dichiara di aver ucciso il comandante della jihad palestinese in un raid in Cisgiordania. Salta il voto del governo di Tel Aviv sulla ritorsione contro l'Iran

11 Ott 2024 - 23:12

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 371. Una fonte Onu ha affermato che Israele ha nuovamente aperto il fuoco contro postazioni Unifil nel Libano meridionale, ferendo altri due caschi blu, di origine cingalese. In una di queste basi è dispiegato il contingente italiano, che afferma: "Non abbandoniamo le basi". L'esercito israeliano: "E' stato un errore". Al summit del Med9 di Pafo Giorgia Meloni ha fatto asse con Emmanuel Macron e Pedro Sanchez per condannare gli attacchi dell'esercito israeliano alle truppe Unifil in Libano. "È inaccettabile e non deve più ripetersi", l'avvertimento lanciato all'unisono dai leader di Italia, Francia e Spagna, e scritto nero su bianco in una dichiarazione congiunta. Duro anche il presidente Usa Joe Biden che ha detto che "Israele non deve più colpire le forze Unifil". Sul ritiro della missione, Crosetto ha spiegato che "se ne parlerà all'Onu la settimana prossima". Già giovedì Israele aveva colpito tre basi della missione Unifil, di cui due italiane, causando due feriti. In serata un attacco con droni dal Libano ha provocato danni in una città a nord di Tel Aviv.

Libano, attacchi aerei israeliani sul centro di Beirut: ingenti danni ed edifici distrutti

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Il gruppo militante libanese Hezbollah ha avvertito gli israeliani di stare lontani dai siti dell'esercito israeliano nelle aree residenziali nel nord del Paese, accusandolo di usare le case dei coloni. "L'esercito nemico israeliano usa le case dei coloni in alcuni insediamenti" nel nord di Israele e ha basi militari "all'interno dei quartieri degli insediamenti nelle principali città occupate come Haifa, Tiberiade, Acri", ha affermato il gruppo in una dichiarazione in arabo ed ebraico. "Mettiamo in guardia i coloni dal trovarsi vicino a questi raduni militari per preservare le loro vite".


Centocinque Paesi hanno firmato una lettera di sostegno al Segretario generale dell'Onu, António Guterres, dopo che Israele lo ha dichiarato "persona non grata". L'iniziativa è stata lanciata dalla missione presso le Nazioni Unite del Cile e dal presidente Gabriel Boric e ha avuto il sostegno immediato, tra gli altri Paesi, di Brasile, Colombia, Spagna e Messico. La lettera condanna la decisione del ministero degli Esteri di Israele di dichiarare "persona non grata" Guterres, sottolineando che "il ruolo del Segretario Generale è essenziale per promuovere il dialogo, la pace e la comprensione tra le parti in conflitto".


Il segretario di Stato americano Antony Blinken, durante telefonate con il primo ministro ad interim libanese Najib Mikati e il presidente del parlamento Nabih Berri, ha sottolineato la necessità di occupare la carica presidenziale libanese come parte di uno sforzo per stabilizzare il Medio Oriente. Lo ha dichiarato il Dipartimento di Stato. "Hanno discusso della carica presidenziale vacante in Libano e della necessità di dare potere a una leadership che rifletta la volontà del popolo per un Libano stabile, prospero e indipendente", ha dichiarato il Dipartimento in un resoconto della telefonata di Blinken con Mikati.


L'Idf ha riferito con un post su X che "in seguito agli allarmi attivati poco tempo fa nel centro del Paese, sono stati rilevati due velivoli senza pilota mentre attraversavano il territorio libanese. I velivoli erano sotto sorveglianza dal momento in cui hanno attraversato il confine dal Libano". "L'aeronautica ha intercettato con successo un velivolo" e "ci sono danni a un edificio a Herzliya", città a nord di Tel Aviv. "Al momento non si conoscono vittime". Channel 12 riferisce che l'impatto ha innescato un incendio e che alcune parti della città sono senza elettricità.



L'Idf ha reso noto che le esplosioni sentite a Tel Aviv e nel centro di Israele sono dovute alle intercettazioni del sistema di difesa dopo che un drone è entrato in territorio israeliano. 


Alcuni boati si sono sentiti intorno alle 22 (le 21 in Italia) a Tel Aviv. Poco prima le sirene d'allarme erano suonate a nord della città con l'esercito israeliano che sospetta "un velivolo nemico". Secondo "The Times of Israel" si tratterebbe di un'infiltrazione di droni. L'allerta è scattata a Herzliya e Ramat Hasharon, a nord di Tel Aviv, e in diverse comunità circostanti. 


Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro il settore petrolifero iraniano in risposta agli attacchi contro Israele. Le sanzioni colpiscono l'intero settore ma anche una ventina di navi e compagnie con sede all'estero, tutte accusate di essere coinvolte nel trasporto di petrolio e materiali petrolchimici iraniani.


Israele non deve più colpire del forze dell'Onu in Libano: lo ha chiesto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.


"Torno a condannare quanto accaduto" contro il contingente Unifil da parte dell'esercito israeliano, non è accettabile, viola la risoluzione 1701 dell'Onu. Il governo ha protestato con decisione. Con Macron e Sanchez abbiamo deciso di stilare una dichiarazione comune". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni dei leader al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro.


"È inaccettabile vedere le truppe dell'Unifil prese nel mirino dall'esercito israeliano, non lo tolleriamo e non vogliamo che ciò si ripeta". Lo ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nelle dichiarazioni al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro. "Ne abbiamo parlato insieme al primo ministro italiano e spagnolo. Siamo i Paesi che contribuiscono storicamente a Unifil - ha aggiunto -. I nostri soldati rappresentano il segno di un sostegno incrollabile a Unifil e del sostegno a Libano".


Il governo spagnolo ha espresso una nuova "ferma condanna" agli attacchi israeliani al quartiere generale di Unifil a Naqura, in cui sono rimasti feriti altri due caschi blu della missione di peacekeeping. "Il governo esige a Israele di porre fine subito a questi attacchi, e che osservi i suoi doveri derivati dal Diritto Internazionale Umanitario e dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza", segnala un comunicato del ministero degli Esteri. Madrid ha convocato l'incaricato di affari dell'ambasciata di Israele in Spagna per una protesta ufficiale dopo che le truppe dell'esercito israeliani hanno attaccato per la seconda volta le forze di pace dell'Onu in Libano, seguendo i passi compiuti ieri dal governo italiano e oggi da quello francese, che hanno convocato gli ambasciatori israeliani per protestare contro l'aggressione, Il ministero degli Esteri ha chiamato l'incaricato di affari perché il nuovo ambasciatore israeliano, Zvi Vapni, ancora non ha assunto l'incarico a capo dell'ambasciata di Israele a Madrid, vacante dallo scorso maggio, dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha richiamato a consultazione la precedente ambasciatrice, Rodica Radian-Gordon, in segno di protesta per il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte della Spagna.


All'Idf è stato notificato che due peacekeeper dell'Unifil sono stati "inavvertitamente feriti durante i combattimenti dell'esercito contro Hezbollah" nel sud del Libano. Lo riferisce l'esercito israeliano esprimendo "profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo". "L'Idf prende ogni precauzione per ridurre al minimo i danni ai civili e alle forze di pace. Dato il complesso e difficile ambiente operativo in cui Hezbollah usa strutture civili e Unifil come scudi, l'Idf continuerà a fare sforzi per mitigare il rischio che tali sfortunati incidenti si ripetano", aggiunge.


L'esercito libanese ha comunicato che gli israeliani hanno colpito una sua postazione uccidendo due militari. 


L'esercito israeliano ha detto di "condurre un esame approfondito al più alto livello" sugli attacchi alle basi dell'Unifil.


La questione dell'attacco alle forze Onu dell'Unifil da parte d'Israele sarà sul tavolo dei 27 ministri degli Esteri Ue riuniti lunedì al Consiglio del Lussemburgo. Al momento, dice un alto funzionario europeo, è allo studio una dichiarazione di condanna a 27 sull'accaduto. L'alto rappresentante Josep Borrell ha già definito inaccettabile il bombardamento. "Aspettiamo di vedere cosa diranno gli Stati membri, se verrà giudicato un passo troppo azzardato da parte di Israele", ha aggiunto. "Ci sono migliaia di caschi blu dislocati nel mondo, basta pensare a quali potrebbero essere le conseguenze di questa escalation".


"Oggi diversi muri a T nella nostra posizione Onu "1-31", vicino alla linea blu a Labbouneh, sono caduti quando un caterpillar delle Idf ha colpito il perimetro e i carri armati dell'Idf si sono mossi in prossimità della posizione Onu". Lo scrive l'Unifil su X aggiungendo che "le nostre forze di peacekeeping sono rimaste sul posto e una forza di reazione rapida dell'Unifil è stata inviata per assistere e rinforzare la posizione". 




In merito alle notizie circolate nella giornata odierna, riguardanti un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil nel sud del Libano, il ministero della Difesa smentisce categoricamente tali affermazioni. Le verifiche condotte sul campo confermano che non vi è stato alcun ulteriore attacco. Sono attualmente in corso le attività relative a lavori di ripristino dei manufatti precedentemente danneggiati, eseguiti in pieno coordinamento e accordo tra le unità italiane di Unifil, le Forze Armate libanesi e le Forze di Difesa Israeliane. L'intervento di riparazione si è reso necessario a causa dei danni riscontrato nei giorni scorsi e hanno lo scopo di garantire la sicurezza e l'operatività delle strutture della missione. Le operazioni sono state pianificate e sono in corso di svolgimento con il consenso di tutte le parti interessate, assicurando il pieno rispetto degli accordi e dei protocolli internazionali in vigore.


"Non si parla di ritiro delle truppe italiane, parliamo sempre di missione Unifil. Qualunque decisione viene presa dalle Nazioni Unite e penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questa cosa". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo, rispondendo alle domande dei giornalisti.


"Valutiamo con attenzione la missione militare in Cisgiordania, non manderemo mai una sola persona senza valutare prima le condizioni di sicurezza. La missione deve essere voluta da tutte le parti in campo, tutti gli attori devono sapere che i carabinieri vanno per fare qualcosa che serve, per formare il tessuto per costruire il futuro che sono due popoli e due Stati". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo.


"Pretendo rispetto da Israele. Il rispetto dovuto a una nazione amica impegnata in una missione di pace". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo.


"Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci. Noi siamo lì e ci rimaniamo, con la forza del mandato delle Nazioni Unite". Lo ha ribadito il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo gli attacchi israeliani alle basi italiane delle missione Unifil in Libano. "Ieri - ha aggiunto Crosetto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani - ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l'Italia non prende ordini da nessuno".


"I militari italiani non abbandoneranno la base", come richiesto da Israele. É quanto ribadito dal contingente italiano dell'Unifil all'Idf dopo l'attacco israeliano che ha preso di mira la base 1-31 nel sud del Libano. Secondo quanto appreso da qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier, la posizione è stata ribadita in un incontro nella notte - autorizzato dai vertici Unifil - tra gli italiani, che gestiscono le basi del settore Ovest fuori dal quartier generale della missione, e gli israeliani proprio nella base che è stata colpita.


Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato che chiederà alla comunità internazionale di cessare l'esportazione di armi verso Israele per "violazione del diritto internazionale" dopo "l'invasione" del Libano. "Il governo spagnolo dallo scorso 7 ottobre non fa esportare qualsiasi tipo di arma o materiale militare in Israele, niente", ha detto in una conferenza stampa presso l'Accademia di Spagna a Roma dopo l'incontro con Papa Francesco, con il quale ha discusso di questo tema. Lo riferisce la Efe.


"Negli attacchi contro le basi Unfil non ci sono soldati italiani feriti". Lo ha confermato il vicepremier Antonio Tajani oggi a Torino, dove è arrivato per un incontro con il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. "I soldati italiani - ha sottolineato - sono in sicurezza, ma non vogliamo che la situazione peggiori. I nostri sono quelli che hanno sempre garantito con grande rispetto delle regole, lavorando per la pace, una situazione che permettesse anche alla popolazione civile israeliana di essere tutelata. Hanno fatto il loro dovere - ha rimarcato- siamo loro vicini, stiamo seguendo minuto per minuto ciò che sta accadendo".


"I soldati italiani non si toccano, non sono militanti di Hezbollah". Lo ha detto il vicepremier, Antonio Tajani, dopo che l'esercito israeliano ha colpito basi italiane Unifil in Libano, entrando a Torino nel Grattacielo della Regione Piemonte, dov'è in programma un incontro con il presidente della Regione, Alberto Cirio, con le associazioni di categoria sull'impatto economico della frana del Frejus e della chiusura del tunnel del Monte Bianco.


Il ministero libanese conferma il fuoco israeliano su Unifil e il ferimento di due peacekeepers.


I due caschi blu feriti nel nuovo attacco ad una torretta di osservazione dell'Unifil a Naqoura, secondo quanto si apprende da fonti militari d'intelligence libanesi, sono di nazionalità cingalese. Uno sarebbe in gravi condizioni.


Una delegazione di uomini del Comando operativo di vertice interforze della Difesa italiana è stata inviata a Gerico, in Cisgiordania, per un sopralluogo a scopo di ricognizione - nell'ambito dell'operazione Miadit sospesa un anno fa - affinché siano verificate le condizioni logistiche per una riapertura della missione. In prospettiva, come era stato richiesto dal segretario di Stato Usa Anthony Blynken al governo italiano, 200 militari dell'Arma dei Carabinieri potrebbero tornare a Gerico e, solo dopo una positiva valutazione delle condizioni di sicurezza (ancora non verificate) da entrambe le parti, allargare la loro missione nel territorio di Gaza. Della delegazione, inviata una settimana fa e composta da 8 persone, fanno parte carabinieri, medici e addetti al settore logistico.


Una fonte delle Nazioni Unite afferma che Israele ha nuovamente aperto il fuoco contro un posto di osservazione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, ferendo due persone. Lo riporta Haaretz.


Durante la riunione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo gli attacchi israeliani alle basi Unifil, il capo delle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite Jean Pierre Lacroix ha detto che Unifil ha deciso di trasferire temporaneamente 300 caschi blu degli oltre 10 mila schierati in Libano in basi più grandi per la loro sicurezza.


Dopo una riunione fiume durata 4 ore, il consiglio di sicurezza israeliano non ha votato per approvare il raid di ritorsione per l'attacco iraniano con missili balistici. Lo riferiscono i media israeliani. Il ministro della Difesa Yoav Gallant non potrà quindi partire per Washington, dove era previsto un incontro con l'omologo Lloyd Austin poiché il premier Benyamin Netanyahu ha posto il veto finché il governo non voterà il piano di ritorsione.


Gli attacchi dell'esercito israeliano contro le unità di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano sudoccidentale sono "in violazione delle leggi di guerra", e L'Onu "dovrebbe stabilire urgentemente, e i Paesi membri dell'Onu dovrebbero sostenere, un'indagine internazionale sulle ostilità in Libano e Israele con il mandato di denunciare pubblicamente le violazioni". Lo afferma Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto.


Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver ucciso il comandante supremo della jihad islamica palestinese Mohammad Abdullah nel raid aereo che ieri ha colpito il campo profughi di Nur Shams a Tulkarem, in Cisgiordania.


Il ministero della Salute libanese ha riferito che almeno 22 persone sono rimaste uccise e 117 ferite in attacchi aerei israeliani che hanno colpito due diverse aree nel centro di Beirut. L'obiettivo del bombardamento, secondo il canale saudita Al-Hadth, era Wafik Safa, era il capo negoziatore del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah.


Le Forze di difesa israeliane affermano stamattina di aver abbattuto un drone che aveva sorvolato Israele, dopo che nella notte gli allarmi antiaerei erano risuonati ad Ashkelon e in altre città non lontane dal confine con il nord della Striscia di Gaza.


Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha condannato gli attacchi alle operazioni di pace delle Nazioni Unite, dopo che i peacekeeper dell'Unifil hanno dichiarato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sul loro quartier generale nel Libano meridionale. "Un attacco contro una missione di pace delle Nazioni Unite è irresponsabile e non è accettabile, ed è per questo che invitiamo Israele e tutte le parti a rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale", ha detto Michel a margine del vertice dell'Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) in Laos.


La vicepresidente degli Stati Uniti e candidata democratica alla presidenza Kamala Harris ha affermato che è necessaria una de-escalation in Medio Oriente. Harris ha rilasciato queste dichiarazioni ai giornalisti a Las Vegas. 


L'obiettivo delle forze israeliane in Libano è respingere i combattenti di Hezbollah a Nord del fiume Leonte, ma servono certezze in merito alla possibilità di mantenere una situazione del genere in futuro. Lo ha detto il rappresentante permanente di Israele alle Nazioni Unite, Danny Danon, intervenendo alla riunione odierna del Consiglio di sicurezza dell'Onu. "Come possiamo esserne certi? La risposta è nelle mani delle Forze armate libanesi e della missione Unifil: devono farsi avanti e fare il loro dovere in base alla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza", ha detto, sottolineando la necessità di "modificare e rafforzare" il meccanismo della risoluzione, in modo da "non tornare a una situazione simile tra qualche anno".


Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando gli spari all'indirizzo delle basi Unifil, dice di aspettarsi "le scuse e le spiegazioni da parte del governo israeliano". "La situazione certamente è di grande pericolo, è inaccettabile quello che è accaduto nei giorni scorsi e quello che è accaduto anche stamani dove sono rimasti feriti due soldati indonesiani - ha detto parlando al Tg2 Post -. E qualche giorno fa è stato sparato un colpo da un cannone contro un muro di cinta della base dove ci sono gli italiani. Il dato positivo, come dice l'ambasciata israeliana a Roma, è che è stata aperta un'inchiesta".


"Israele ritiri le sue forze di terra dal Libano". Lo ha detto la sottosegretaria generale dell'Onu, Rosemary DiCarlo durante il Consiglio di sicurezza. "La soluzione diplomatica deve prevalere", ha sottolineato.

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