Libano, attacchi aerei israeliani sul centro di Beirut: ingenti danni ed edifici distrutti
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Secondo i portavoce della missione delle Nazioni Unite in Libano, 15 peacekeeper sono rimasti intossicati dopo l'irruzione dell'Idf
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 373 e si allarga ai Paesi confinanti. Unifil fa sapere che due carri armati israeliani "sono entrati con la forza" in una postazione Unifil nel sud del Libano. Netanyahu avverte: l'Onu rimuova l'Unifil dalle roccaforti di Hezbollah. Da parte sua, Unifil accusa Tel Aviv chiedendo "spiegazioni" dopo le "scioccanti violazioni" contro i suoi uomini e le sue postazioni. Secondo i portavoce della missione delle Nazioni Unite, 15 peacekeeper sono rimasti intossicati dopo l'irruzione dell'Idf. Intanto gli Usa fanno sapere di star per inviare un sistema anti-missile a Tel Aviv per difendersi dall'Iran. Ed Hezbollah rivendica il lancio del drone che ha colpito Israele facendo 67 feriti.
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Secondo l'agenzia turca Anadolu, che citan fonti mediche, "almeno 18 persone sono morte in un raid israeliano contro gli alloggi scolastici nel campo profughi di Nuseirat a Gaza". Le stesse fonti precisano che tra le vittime si contano "anche donne e bambini".
"Gli attacchi di Israele contro l'Unifil" in Libano "potrebbero essere dei crimini di guerra". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. "Il personale dell'Unifil e le sue strutture non dovrebbero mai essere attaccate - ha sottolineato -. Gli attacchi contro le forze di pace sono una violazione della legge internazionale e del diritto umanitario. Potrebbero essere un crimine di guerra".
Sono 67 le persone rimaste ferite dall'esplosione di un drone che, lanciato dal Libano da Hezbollah, ha colpito un edificio nell'area di Binyamina, nel nord di Israele, nel distretto di Haifa. Lo ha detto il ceo del servizio ambulanze Eli Bin. Quattro dei feriti sono in condizioni critiche.
Hezbollah ha rivendicato il lancio di un drone su una base israeliana a sud di Haifa, precisando di aver voluto tendere un'imboscata a soldati israeliani alla frontiera con il Libano.
Un drone lanciato da Hezbollah è riuscito a superare le difese israeliane e si è schiantato nei pressi di Binyamina nel centro-nord di Israele. Lo riporta Ynet spiegando che ci sarebbero almeno 40 feriti, alcuni gravi.
"Dopo i violenti attacchi dei giorni scorsi alle postazioni Unifil, oggi l'ennesimo sconfinamento di carri armati dell'Idf verso le posizioni delle forze di pace dell'Onu, che in questi anni, con il contributo fondamentale dei militari italiani, hanno svolto un lavoro prezioso nella regione. Netanyahu va fermato, le sue azioni criminali non possono essere più tollerate. Ma gli appelli alla de-escalation restano vani se non proviamo a fare tutto ciò che è nella nostra disponibilità per fermare questa spirale di guerra. Il Governo sostenga la posizione già espressa da altri leader europei per fermare ogni esportazione di armi a Israele. E non solo: chiediamo al governo italiano di riconoscere subito lo Stato di Palestina come già hanno fatto altri paesi europei come Spagna, Norvegia e Irlanda, per iniziare a costruire la soluzione dei due popoli, due Stati". Lo afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein, in una nota.
L'incidente di oggi con 2 carri armati israeliani entrati con la forza in una postazione Unifil "costituisce un atto inaccettabile nei confronti della Forza di pace delle Nazioni Unite, il cui mandato è orientato esclusivamente al mantenimento della stabilità e della sicurezza nell'area". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che aggiunge: "a seguito di questa grave violazione ho chiesto al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, di mettersi in contatto con il suo omologo. Il generale Portolano ha prontamente interloquito con il capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa israeliane, generale Herzi Halevi, ribadendo la necessità di evitare ulteriori azioni ostili. Stessa cosa mi ha assicurato il mio omologo, Gallant".
Il Pentagono ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno il sistema anti-missile Thaad in Israele contro l'Iran.
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che cinque bambini sono rimasti uccisi oggi in un attacco aereo israeliano nel nord di Gaza. I bambini stavano giocando vicino a un bar nella zona di Al-Shati quando sono stati uccisi da un attacco con droni, precisa l'agenzia. Il Guardian ricorda, citando Save the Children, che dallo scorso ottobre, più di 16.400 bambini sono morti a Gaza nei raid.
"Nonostante indossassero maschere protettive, quindici peacekeeper hanno subito effetti, tra cui irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è entrato nel campo. I peacekeeper stanno ricevendo cure". Lo ha riferito Unifil in una nota dopo il blitz israeliano di stamane alla postazione a Ramyah, con l'irruzione di due tank. I 15 peacekeeper sono rimasti intossicati dal fumo entrato nel campo emesso da alcuni colpi sparati dall'Idf a cento metri a nord dalla postazione Unifil, si aggiunge.
Nella riunione di governo che si è tenuta questa mattina, i funzionari della sicurezza israeliana hanno riferito ai ministri che Hezbollah ha ancora un arsenale composto dal 20-30% di razzi a medio raggio. Lo riporta la Tv pubblica Kan.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha assicurato che impedirà a Hezbollah di tornare a combattere lungo il confine, anche dopo il ritiro dell'esercito israeliano dalla zona. "Anche dopo che le truppe dell'Idf si saranno ritirate, non permetteremo ai terroristi di Hezbollah di tornare in queste aree", ha dichiarato Gallant durante una visita a un posto di osservazione che sorveglia il Libano meridionale.
L'Unifil ha accusato l'esercito israeliano di aver bloccato uno dei suoi movimenti, chiedendo "spiegazioni" dopo queste "scioccanti violazioni". "Ieri i soldati dell'esercito israeliano hanno bloccato un movimento logistico cruciale dell'Unifil vicino a Meiss el-Jabal, impedendone il passaggio. Questo movimento cruciale non ha potuto essere effettuato", ha affermato la missione di peacekeeping nel sud del Libano.
Due carri armati israeliani "sono entrati con la forza" in una postazione dell'Unifil nel sud del Libano. Lo ha riferito la missione di peacekeeping Onu.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "ha avuto una conversazione telefonica con il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Meloni ha ribadito l'inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale". Lo comunica Palazzo Chigi spiegando che la premier "ha sottolineato l'assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita". Meloni, riferisce la nota, "ha rinnovato l'impegno dell'Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati".
"La reazione dei nostri soldati in Libano, che io sento giornalmente attraverso i comandanti del contingente è estremamente professionale: sono a conoscenza dei rischi e delle regole d'ingaggio e vivono con una certa frustrazione il fatto che le loro attività operative sono limitate dalla presenza degli israeliani in un'area sotto la responsabilità dell'Onu". Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano.
Nella mattinata i miliziani di Hezbollah hanno lanciato 115 razzi su Israele, come riferisce l'Idf.
La milizia Hezbollah ha riferito di "continui combattimenti" e scambi di "armi automatiche" usate tra i suoi combattenti e i soldati israeliani in un villaggio nel sud del Libano, al confine con Israele. In precedenza, la formazione filo-iraniana aveva dichiarato di essere impegnata in un combattimento ravvicinato in un altro villaggio più a ovest.
"Sfortunatamente, alcuni leader europei stanno esercitando pressioni nel posto sbagliato. Invece di criticare Israele, dovrebbero rivolgere le loro critiche a Hezbollah, che usa l'Unifil come scudo umano proprio come Hamas a Gaza usa l'Unrwa". E' quanto ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un discorso registrato.
"È giunto il momento di rimuovere l'Unifil dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah", ha affermato Benyamin Netanyahu in una dichiarazione registrata, in cui si è rivolto al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. "L'df lo ha chiesto ripetutamente, e ha avuto ripetuti rifiuti, tutti volti a fornire uno scudo umano ai Hezbollah - ha dichiarato il premier israeliano -. Il vostro rifiuto di evacuare i soldati li rende ostaggi di Hezbollah. Questo mette in pericolo la loro vita e quella dei nostri soldati. Ci rammarichiamo per l'infortunio subito dai soldati Unifil, facciamo di tutto per prevenire questi incidenti".
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che non ci saranno "linee rosse" per il Paese nel difendere il suo popolo e i suoi interessi, in vista della prevista rappresaglia di Israele dopo il recente attacco missilistico iraniano. "Mentre abbiamo compiuto sforzi enormi negli ultimi giorni per contenere una guerra totale nella nostra regione, dico chiaramente che non abbiamo linee rosse nel difendere il nostro popolo e i nostri interessi", ha scritto Araghchi in un post su X.
Papa Francesco lancia il suo ennesimo appello per la pace e, all'Angelus, afferma: "Continuo a seguire con preoccupazione quanto sta avvenendo in Medioriente e chiedo ancora una volta un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti. Si percorrano le vie della diplomazia e del dialogo per ottenere la pace. Sono vicino a tutte le popolazioni coinvolte, Palestina, Israele, Libano, dove chiedo che siano rispettate le forze di pace delle Nazioni Unite".
I funzionari degli Stati Uniti ritengono che Israele abbia ristretto gli obiettivi nella sua potenziale risposta all'attacco dell'Iran di questo mese alle infrastrutture militari ed energetiche, ha riferito la Nbc. Non ci sono indicazioni che Israele prenderà di mira le strutture nucleari o eseguirà omicidi, ha affermato il network Usa, citando funzionari statunitensi anonimi e aggiungendo che Israele non ha preso decisioni definitive su come e quando agire. I funzionari statunitensi e israeliani hanno affermato che una risposta potrebbe arrivare durante l'attuale festività dello Yom Kippur.
Il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant ha detto al suo omologo statunitense Lloyd Austin che Israele continuerà ad adottare misure per evitare danni alle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite dispiegate nel Libano meridionale. Lo ha affermato il ministero israeliano della Difesa. "Il ministro Gallant ha sottolineato che l'Idf continuerà ad adottare misure per evitare danni alle truppe Unifil e alle posizioni di peacekeeping" nel Libano meridionale.
"Le nuove sanzioni degli Stati Uniti contro l'industria petrolifera iraniana, con il pretesto dei recenti attacchi di rappresaglia dell'Iran contro Israele, sono illegali e ingiustificate". Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei.
La Croce Rossa afferma che alcuni paramedici sono rimasti feriti durante raid nel sud del Libano dove erano impegnati in operazioni di soccorso.
L'esercito israeliano ha trovato in alcuni nascondigli del movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah proiettili di mortaio, alcuni provenienti da Israele, mine, fucili Kalashnikov, caricatori e giubbotti antiproiettile. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane su X, dove sono state pubblicate le immagini del materiale rinvenuto, tra cui anche missili anticarro Kornet.
Il ministero della Salute del Libano ha dichiarato che almeno 15 persone sono state uccise negli ultimi attacchi effettuati israeliani su due aree nel nord del Paese e una a sud della capitale.
Funzionari statunitensi, rimasti anonimi, ritengono che Israele abbia ristretto gli obiettivi della sua risposta al recente attacco missilistico dell'Iran alle infrastrutture militari ed energetiche. Lo riferisce Nbc aggiungendo che non ci sono indicazioni che Israele prenderà di mira le strutture nucleari o porterà a termine omicidi. Stando a quanto riferito dalle fonti, Israele non ha preso decisioni definitive su come e quando agire.
Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha espresso "profonda preoccupazione" in una conversazione con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant per le notizie secondo cui Israele ha sparato contro i Caschi Blu delle Nazioni Unite in Libano. Lo riferisce il Pentagono. Austin "ha sottolineato con forza l'importanza di garantire la sicurezza e la protezione delle forze dell'Unifiil e ha esortato Israele a passare dalle operazioni militari in Libano a un percorso diplomatico non appena possibile".
Agenzie dell'Onu e alcune ong hanno espresso la loro "grave preoccupazione" per un gran numero di loro dipendenti "detenuti arbitrariamente" dagli Houthi nello Yemen e hanno chiesto il loro immediato rilascio. Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, hanno in custodia decine di dipendenti delle Nazioni Unite e di diverse organizzazioni umanitarie, la maggior parte dei quali dallo scorso giugno. "Siamo estremamente preoccupati per le notizie secondo cui il governo de facto degli Houthi avrebbe avviato procedimenti penali contro un numero significativo di colleghi che sono stati detenuti arbitrariamente", si legge nella dichiarazione firmata dai responsabili delle agenzie Onu e delle ong coinvolte
Anni prima dell'assalto del 7 ottobre 2023, i leader di Hamas avevano pianificato un'ondata molto più aggressiva di attacchi terroristici contro Israele che prevedevano anche l'abbattimento di due grattacieli di Tel Aviv in stile 11 settembre. Secondo documenti del gruppo sequestrati dall'esercito israeliano di cui il Washington Post ha preso visione, Hamas intendeva attaccare utilizzando treni, navi e persino carri trainati da cavalli coinvolgendo i suoi alleati - Hezbollah e l'Iran -per un assalto coordinato contro Israele da nord, sud ed est.