Caschi blu italiani trovano ordigni incendiari in Libano
© Ansa
© Ansa
Raid israeliano in un villaggio nel nord del Paese: 21 morti. Un ministro di Tel Aviv: "Unifil scudo degli estremisti, ritiratevi". Borrell: "I peacekeeper restano dove sono". Tajani: non scappiamo da Beirut, la decisione spetta all'Onu
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 374. Ordigni esplosivi incendiari sono stati scoperti in Libano da una pattuglia di caschi blu italiani: uno di questi si è innescato, ma non si segnalano danni. Nel sud del Paese l'esercito israeliano ha invece localizzato una grande base sotterranea di Hezbollah con armi e mezzi che sarebbero serviti per invadere la Galilea. Intanto, la Croce Rossa di Beirut ha reso noto che 21 persone sono state uccise in un attacco di Tel Aviv contro il villaggio di Aitou, nel nord del Paese. E' la prima volta che un centro in una regione montuosa a maggioranza cristiana viene preso di mira. Hezbollah ha riferito di "feroci combattimenti" con l'esercito israeliano in un villaggio di confine e l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell ha definito gli attacchi di Israele alle basi Unifil "un atto inammissibile". Guterres ha chiarito che questi attacchi "potrebbero essere considerati crimini di guerra". Immediata la replica di Tel Aviv attraverso le parole del ministro Eli Cohen, che su X si è rivolto direttamente al segretario dell'Onu: "È giunto il momento che lei risponda alla richiesta che le è stata rivolta, che ritiri l'Unifil dalle zone di conflitto e smetta di fare il gioco di Hamas. Queste forze fungono da scudo per Hezbollah". Ma ancora Borrell replica: "L'Unifil non si ritira". Tajani conferma: non scappiamo dal Libano, decisione spetta all'Onu.
© Ansa
© Ansa
© Da video
© Da video
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso "forti preoccupazioni" dopo gli incidenti in cui i peacekeepers delle Nazioni Unite in Libano sono rimasti feriti.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto all'amministrazione Biden che colpirà infrastrutture militari in Iran e non siti nucleari o giacimenti di petrolio. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che "il modo migliore per garantire la sicurezza dei soldati dell'Unifil è ascoltare la richiesta di Israele di allontanarsi temporaneamente dalla zona di pericolo" e che l'accusa secondo cui Israele ha deliberatamente attaccato il personale della missione Onu "è completamente falsa".
"L'esercito israeliano afferma che l'attacco contro le forza Unifil" di ieri in Libano "è stato accidentale e non intenzionale; ma allo stesso tempo ritiene che il modo migliore per evitare questo tipo di incidente sia il ritiro dell'Unifil. Ebbene, l'Unifil non si ritirerà. L'Unifil sta dove deve stare. Almeno finché il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non prenderà un'altra decisione". Lo ha affermato l'Alto Rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Josep Borrell, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri, questa sera a Lussemburgo. Borrell ha dato questa risposta a una giornalista che chiedeva se avesse ricevuto una risposta alla domanda di spiegazioni urgenti che i Ventisette avevano richiesto da Israele, con una dichiarazione comune, o se fossero considerate soddisfacenti le dichiarazioni pubbliche delle autorità israeliane, che parlano, appunto, di "incidente". "Gli attacchi alle forze delle Nazioni Unite devono essere assolutamente evitati. Non possono essere giustificati da nessun tipo di incidente o accidente", ha sottolineato l'Alto Rappresentante.
L'esercito israeliano e lo Shin Bet hanno annunciato in una dichiarazione congiunta che il capo dell'aviazione di Hamas è stato ucciso in un attacco aereo a settembre. Samer Abu-Daqa, questo il suo nome, era tra coloro che hanno pianificato l'infiltrazione in Israele il 7 ottobre con parapendio e droni. Lo riporta il Times of Israel. L'uomo è stato definito "una fonte fondamentale di conoscenza", che ha avuto un ruolo centrale nella creazione delle unità di droni e parapendio di Hamas.
Israele ha localizzato nel sud del Libano un grande base sotterranea delle forze d'élite Radwan di Hezbollah, larga 800 metri. All'interno del complesso, l'esercito israeliano ha trovato missili per elicotteri, proiettili di mortaio, motociclette, alloggi e mezzi per lunghi soggiorni. Hezbollah - ha dichiarato l'esercito - intendeva usare queste armi nel suo piano di invasione "Conquista della Galilea" nascondendo il centro di comando sotto un'area civile. Il portavoce dell'esecito Daniel Hagari in un video ha indicato "le moto con cui Hezbollah stava pianificando di entrare nelle città israeliane di Kiryat Shmona e in altre località per fare un massacro".
Una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano, è stata individuata questa mattina da una pattuglia del contingente italiano di Unifil durante un movimento logistico. Un team di artificieri del contingente nazionale, intervenuto, ha messo in sicurezza l'area ma non ha potuto completare le operazioni di bonifica poiché, per cause in via di accertamento, uno degli ordigni si è innescato provocando un rogo nell'area circostante. Non si registrano danni a persone o mezzi.
"I cittadini statunitensi in Libano sono fortemente incoraggiati a partire ora". Lo ha ribadito con un post su X l'ambasciata Usa a Beirut. "L'aeroporto rimane aperto e c'è disponibilità sui vettori commerciali", dice ancora la rappresentanza diplomatica di Washington spiegando che i voli aggiuntivi organizzati dall'ambasciata per i cittadini statunitensi in partenza da Beirut "non continueranno a tempo indeterminato".
"Abbiamo ribadito che quello che è accaduto è inaccettabile. I soldati italiani non si toccano. Non lasceremo le postazioni, anche perché è una decisione che spetta soltanto alle Nazioni unite. Noi non scappiamo dai luoghi dove ci sono delle difficoltà". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Berlino, nella sede dell'Ambasciata italiana, dopo il summit sui Balcani. "I nostri soldati hanno sempre fatto il loro dovere, non sono terroristi di Hezbollah", ha aggiunto.
"In virtù delle evoluzioni geopolitiche in Medioriente, a seguito delle raccomandazioni dell'Agenzia dell'Unione europea per la Sicurezza Aerea (Easa) e al fine di preservare la sicurezza dei propri passeggeri ed equipaggi, Ita Airways ha deciso di estendere la sospensione di tutti i voli da e per Tel Aviv fino al 31 ottobre compreso": lo scrive la compagnia aerea sul suo sito. "La situazione - si legge ancora - è in continua evoluzione".
La Croce Rossa libanese ha riferito che diciotto persone sono state uccise in un attacco israeliano contro un villaggio nel nord, Aitou. E' la prima volta che il villaggio in una regione montuosa a maggioranza cristiana, viene preso di mira da quando Hezbollah e Israele sono entrati in guerra aperta il 23 settembre. Il raid ha preso di mira un appartamento, secondo l'agenzia nazionale Ani. Il precedente bilancio era di nove morti.
Hezbollah riferisce di "feroci combattimenti" con l'esercito israeliano in un villaggio di confine.
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto al suo omologo statunitense Lloyd Austin che Israele avrebbe dato una forte risposta a Hezbollah dopo il raid con un drone che ha colpito una base dell'esercito uccidendo quattro soldati e ferendone sessanta. Gallant ha parlato con Austin durante la notte e "ha sottolineato la gravità dell'attacco e la forte risposta che sarebbe stata data a Hezbollah", ha affermato l'ufficio del ministro in una nota.
Un membro dello staff di Medici senza frontiere, Nasser Hamdi Abdelatif Al Shalfouh, è rimasto ucciso dalle ferite da schegge che ha riportato alle gambe e al petto l'8 ottobre a Jabaliya, a nord di Gaza, dopo che l'area è stata attaccata dalle forze israeliane e le persone sono rimaste intrappolate senza poter fuggire. Lo riferisce Msf attraverso un comunicato stampa. Dopo essere stato ferito, Nasser - 31 anni, che ha lavorato come autista per Msf fino all'inizio del conflitto - ha ricevuto le prime cure d'emergenza all'ospedale Al Awda, a Jabaliya, nel nord di Gaza, ed è stato poi trasferito all'ospedale Kamal Adwan. Non ha potuto ricevere l'assistenza necessaria anche per il numero eccessivo di pazienti presenti nella struttura ed è morto per le ferite riportate il 10 ottobre all'ospedale Kamal Adwan.
Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira con missili una caserma militare situata a est della città costiera di Netanya, nel centro di Israele, nell'ambito di una serie di attacchi rivendicati contro basi e movimenti di soldati israeliani, in diverse località. Lo riporta Sky Arabia. I miliziani filoiraniani hanno affermato in un comunicato che i suoi combattenti hanno lanciato missili "contro la caserma di Beit Lid, a est di Netanya", in risposta "agli attacchi e ai massacri commessi dal nemico sionista". Ieri un attacco a un'altra caserma aveva fatto 4 morti e una settantina di feriti.
Il ministro israeliano Eli Cohen ha accusato su X le forze di peacekeeping dell'Unifil nel Libano meridionale di essere una forza "inutile" che non è riuscita a proteggere gli israeliani dagli attacchi di Hezbollah. "Queste forze non hanno contribuito in alcun modo al mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione, non hanno garantito l'applicazione delle risoluzioni Onu e fungono da scudo per Hezbollah". Cohen si rivolge poi al segretario dell'Onu Guterres: 'E' giunto il momento che lei risponda alla richiesta che le è stata rivolta, che ritiri l'Unifil dalle zone di conflitto e smetta di fare il gioco di Hamas'.
L'esercito israeliano ha pubblicato un audio in cui un civile di Gaza racconta che Hamas picchia i civili con bastoni per impedire loro di evacuare e li costringe a restare nell'area umanitaria di Jabaliya nonostante l'esercito abbia chiesto l'evacuazione dei residenti. Nell'area le forze di difesa di Tel Aviv hanno lanciato una nuova operazione di terra dopo che, secondo indicazioni di intelligence, Hamas stava tentando di raggruppare e ricostruire le due forze. L'esercito ha indicato alla popolazione di spostarsi verso l'area umanitaria ampliata di Al-Mawasi. E Hamas nei giorni scorsi ha chiesto ai civili di restare a Jabaliya nonostante i combattimenti in corso.
Due israeliani sono stati arrestati con l'accusa di aver condotto una serie di atti di sabotaggio per conto dell'Iran e per aver pianificato di uccidere una figura di alto profilo in Israele. Lo hanno annunciato oggi l'agenzia per la sicurezza interna israeliana, lo Shin Bet, e la polizia in una nota congiunta. Dalle indagini è emerso che un cittadino israeliano, Vladislav Viktorson, 30 anni di Ramat Gan, sarebbe stato contatto da un'iraniana, Mari Hossi. A sua volta, prosegue la nota, Viktorson ha reclutato la sua fidanzata, Anna Bernstein, di 18 anni. Insieme, la coppia avrebbe condotto vari atti di sabotaggio e vandalismo. Il contatto iraniano, si legge nel comunicato, avrebbe chiesto ai due di uccidere una figura importante in Israele - di cui non si conosce l'identità - gettando una granata nella sua casa.
Fonti mediche nella Striscia di Gaza, riprese da Haaretz, affermano che almeno dieci persone sono state uccise e 30 ferite, tra cui donne e bambini, in un attacco aereo israeliano su un centro di distribuzione di aiuti umanitari nel campo profughi di Jabalya, nel nord di Gaza. Un portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha affermato che le squadre di soccorso non sono in grado di raggiungere il sito.
Hezbollah ha rivendicato un attacco contro la base navale israeliana di Stella Maris a ovest di Haifa. Lo riferisce il Partito di Dio in un comunicato. Successivamente, Hezbollah ha rivendicato altri attacchi contro caserme israeliane sul Golan e in Alta Galilea.
Almeno quattro persone sono morte e una quarantina sono rimaste ferite dopo che il raid dell'Idf nell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa nella città centrale di Deir al-Balah ha causato un incendio che ha colpito l'accampamento di tende degli sfollati. Secondo i medici palestinesi, ripresi da Ap, alcuni sono morti per gravi ustioni.
Per l'alto rappresentante Ue Josep Borrell "un'altra linea è stata pericolosamente superata in Libano: i bombardamenti dell'Idf contro le forze di pace dell'Onu di cui si conosce la posizione". "Condanniamo questo atto inammissibile, per il quale non esiste alcuna giustificazione - ha proseguito Borrell -. L'Ue ribadisce il suo pieno sostegno all'Unifil e alle sue truppe nella missione che le è stata affidata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".
Le forze di difesa israeliane hanno affermato che quattro soldati sono stati uccisi e più di 60 altre persone sono rimaste ferite in un attacco con drone che ha preso di mira una base militare nel nord di Israele. L'Idf ha spiegato che sette soldati sono rimasti gravemente feriti nell'attacco a una base "adiacente a Binyamina", una città a circa 20 miglia (33 km) a sud di Haifa. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, aggiungendo di avere preso di mira un campo di addestramento della Brigata Golani dell'Idf, che ha sede tra Tel Aviv e Haifa.
L'Idf afferma che le sirene di allarme sono risuonate ad Haifa, attivate da un singolo razzo sparato dal Libano che è caduto in un'area aperta. Secondo il "Times of Israel", i medici affermano che non ci sono segnalazioni di feriti.
I palestinesi di Gaza riferiscono che diverse persone sono state uccise e decine di altre sono rimaste ferite nell'attacco israeliano che ha colpito le tende dei palestinesi sfollati all'interno dell'ospedale Al-Aqsa nella città centrale di Gaza di Deir Al-Balah. I filmati circolati sui social media, che non hanno potuto essere immediatamente verificati, mostrano diverse tende incendiate mentre alcuni palestinesi cercavano impotenti di spegnere l'incendio.
L'aeronautica militare israeliana ha lanciato nella notte un "attacco mirato" contro terroristi di Hamas che operavano all'interno di un centro di comando e controllo situato nell'ospedale Shuhada al-Aqsa, nella zona di Deir al Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Lo rende noto su Telegram l'esercito, aggiungendo che "il centro di comando e controllo veniva utilizzato dai terroristi di Hamas per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro le truppe e lo Stato di Israele".
"L'Unione Europea esprime grave preoccupazione per la recente escalation lungo la Linea Blu". L'Ue condanna tutti gli attacchi contro le missioni Onu ed esprime particolare preoccupazione per gli attacchi israeliani contro la Forza delle Nazioni Unite in Libano che hanno causato il ferimento di diversi peacekeeper. Questi attacchi contro le forze di pace delle Nazioni Unite costituiscono "una grave violazione del diritto internazionale e sono totalmente inaccettabili. Questi attacchi devono cessare immediatamente". Lo dichiara l'Alto rappresentante Ue a nome dei 27.