Caschi blu italiani trovano ordigni incendiari in Libano
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L'esercito israeliano annuncia di aver distrutto la "fossa di Hezbollah". Secondo la Cnn, "il piano di Israele per l'attacco all'Iran è pronto"
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 376. L'Unifil denuncia che un carro armato israeliano ha sparato contro una sua postazione nel sud del Libano. L'attacco del tank è avvenuto nel settore in un cui opera il contingente spagnolo dei caschi blu. Il premier israeliano Netanyahu: "Non abbiamo assolutamente nulla contro l'Unifil". Il ministro della Difesa Crosetto: "Israele fermi il suo esercito e l'Onu cambierà approccio". L'esercito israeliano annuncia: "Distrutta la 'fossa di Hezbollah', il centro di gestione dei combattimenti", nel sud del Libano. Intanto, secondo la Cnn, il piano di Israele per rispondere all'attacco dell'Iran del primo ottobre è pronto.
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Il primo ministro israeliano Netanyahu ha approvato una serie di obiettivi per la risposta di Israele all'attacco missilistico dell'Iran del 1° ottobre. Lo ha riferito una fonte israeliana ad Abc News. La fonte non ha voluto fornire ulteriori dettagli sugli obiettivi specifici e non ha voluto commentare se si tratti o meno di obiettivi militari strettamente iraniani. Non è stata fornita una tempistica per l'attuazione dell'attacco.
L'esercito israeliano ribadisce che i caschi blu dell'Unifil in Libano "non sono un obiettivo". Poco prima, la missione Onu aveva denunciato un nuovo attacco a una sua postazione da parte di un carro armato israeliano.
L'emittente televisiva pubblica israeliana Kan riferisce che il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, sara' in visita in Israele lunedì 21 ottobre. La visita, secondo il canale televisivo, si inserisce in un contesto di tensioni crescenti legate alla guerra in Libano e mira a esprimere una protesta formale da parte del governo italiano per il ferimento di alcuni caschi blu della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf).
Un eventuale uso di civili di Gaza come scudi umani da parte dell'esercito israeliano sarebbe "completamente inaccettabile": quanto riportato dal New York Times è "incredibilmente inquietante". Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Secondo un'indagine del New York Times, l'Idf ha usato civili palestinesi come scudi umani a Gaza. I soldati di Israele, secondo l'inchiesta, costringono regolarmente gli abitanti della Striscia a svolgere il ruolo di "esca" anche all'interno dei tunnel di Hamas o ammanettati tra le rovine di una città semi distrutta alla ricerca di bombe lasciate dai terroristi.
I media libanesi riferiscono che sono in corso attacchi aerei israeliani nella valle della Bekaa e nelle regioni di Baalbek, nel Libano orientale. Lo scrive The Times of Israel precisando che queste zone sono note come roccaforti di Hezbollah. Non ci sono commenti immediati da parte dei militari israeliani.
"Non abbiamo assolutamente nulla contro l'Unifil". Lo ha detto il premier israeliano Netanyahu in un'intervista a Le Figaro. "E' vero che Hezbollah si nasconde spesso dietro postazioni Unifil per lanciare dei missili contro di noi", ribadisce, rammaricandosi che dal 2006 la risoluzione 1701 non sia stata implementata. La milizia libanese "ha scavato centinaia di tunnel e di nascondigli, dove abbiamo appena trovato una quantità di armamenti russi di ultima generazione. In quasi vent'anni, quanti missili di Hezbollah ha fermato l'Unifil? Zero!", conclude il premier.
L'attacco da parte di un tank israeliano contro una postazione Unifil è avvenuto nel settore in un cui opera il contingente spagnolo dei caschi blu. L'episodio è avvenuto vicino a Kafer Kela. Al momento non si ha notizia di feriti.
L'Unifil ha denunciato che un carro armato israeliano ha sparato contro una sua postazione nel sud del Libano.
Sale a 16 morti e 52 feriti il bilancio degli attacchi israeliani sulla città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese.
"Da prima della guerra dico che le regole d'ingaggio di Unifil non consentono di arrivare a una soluzione che non avrebbe fatto partire il conflitto attuale. Il messaggio che noi mandiamo ad Israele è: se voi fermate il vostro esercito l'Onu può cambiare l'approccio in quella parte di Libano per arrivare in modo pacifico a quello che state cercando di ottenere in modo militare attaccando le basi di Hezbollah". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Un aumento del contingente Unifil? "Se può salvare dalla guerra, perché no? Ora ci sono diecimila persone e l'Italia è uno dei maggiori contributori con mille militari, ma ci sono una quarantina di Paesi. Io penso che ci sarebbe la disponibilità internazionale ad un aumento del contingente se ci fosse in cambio la pace ed il ritiro delle truppe israeliane". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione 'Cinque minuti' su Rai 1.
E' necessario "rilanciare il processo di pace in Medioriente per rispondere alle aspirazioni del popolo palestinese di creare un loro Stato indipendente con Gerusalemme Est" come capitale "sulla linea del 1967: questa continua a essere l'unica possibilità per la sicurezza e la stabilità nella regione". Lo ha detto il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo Nayef Falah Mubarak Al Hajraf, al vertice Ue-Golfo. "Da tempo abbiamo indicato l'importanza della de-escalation, con soluzioni politiche e dialogo diplomatico per evitare alla regione e al mondo una maggiore instabilità e distruzione", ha sottolineato.
Israele denuncia come una "vergogna" il divieto imposto dalla Francia alle aziende di partecipare alla fiera della difesa Euronaval, prevista per inizio novembre a nord di Parigi. La decisione è stata presa dagli organizzatori del Salone su richiesta del governo francese.
Durante una videoconferenza tra i ministri della Difesa dei 16 paesi dell'Unione europea che partecipano alla missione Unifil, "tutti hanno espresso unanime preoccupazione per la situazione nella regione, condannando con forza gli attacchi che hanno colpito le basi di Unifil, mettendo a rischio la sicurezza del personale militare impegnato nella missione delle Nazioni Unite". Inoltre "è stata espressa con forza la necessità di rivedere le regole d'ingaggio, in modo da permettere a Unifil di operare in maniera più efficace e sicura". Alla conferenza hanno partecipato i ministri della Difesa, o loro delegati, di Francia, Italia, Spagna, Austria, Croazia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Estonia, Ungheria, Malta e Cipro.
Il portavoce dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, Behrouz Kamalvandi, ha affermato che un attacco israeliano ai siti nucleari iraniani è "improbabile" e che anche in caso di attacchi, ci sarebbero danni minimi alle strutture. "In ogni caso, l'Iran è pronto per qualsiasi scenario", ha aggiunto, citato dalla Tv di stato.
Almeno 42.409 persone sono state uccise e 99.153 sono rimaste ferite dall'inizio degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza, gestita da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore sono state uccise 65 persone. Quelli forniti da Hamas sono dati che tuttavia non possono essere verificati in maniera indipendente e che includono sia vittime civili che membri del movimento palestinese.
Dopo dieci giorni di intensi scontri, l'esercito israeliano ha fatto saltare in aria con tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta "fossa di Hezbollah", il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano. Secondo quanto riportato dall'esercito israeliano, in tutte le case sono stati trovati depositi di munizioni e dispositivi avanzati, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili a spalla e bombe. Dentro le abitazioni c'erano gli ingressi ai tunnel. L'esercito ha quindi comunicato che decine di terroristi sono state eliminate.
"Ci sono consegne di armi a Israele e ce ne saranno in futuro. Su questo Israele può fare affidamento". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando al Bundestag in vista del Consiglio europeo. Scholz ha insistito di nuovo sulla necessità di arrivare a una "tregua" in Medioriente.
Il piano di Israele per rispondere all'attacco dell'Iran del primo ottobre è pronto. Lo rivela la Cnn. Secondo la fonte della tv Usa, funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benyamin Netanyahu, hanno assicurato agli Stati Uniti che un eventuale contrattacco all'Iran sarebbe limitato a obiettivi militari e non a impianti petroliferi o nucleari.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato Israele di attacchi "indiscriminati" in Libano e Gaza e di aver preso di mira le forze Unifil. Lo riporta l'Eliseo in una nota, riferendo di una controversa telefonata avvenuta con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Macron ha continuato a spingere per un cessate il fuoco di 21 giorni a Gaza e in Libano per raggiungere una soluzione diplomatica, che ha definito "l'unica in grado di soddisfare i requisiti di sicurezza di Israele". Macron "ha anche espresso la sua indignazione dopo che diversi caschi blu sono stati feriti dalle forze israeliane a Naqoura e ha esortato Israele a porre fine a questi attacchi ingiustificabili".
"Bisogna riconoscere uno Stato palestinese, e noi siamo favorevoli, ma oggi questo Stato non esiste ancora. Certamente non possiamo riconoscere Hamas. Bisogna riunificare la Palestina, che ora è divisa in due, e poi dare avvio a uno Stato palestinese che deve essere riconosciuto da Israele. Non si può riconoscere qualcosa che non esiste. Il riconoscimento della Palestina da parte della Spagna non ha portato a nulla, ha solo irritato Israele". Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani
Giorgia Meloni sarà venerdì alle 12 ad Aqaba, in Giordania per un incontro con il Re di Giordania, Abdallah II. Nel pomeriggio la presidente del Consiglio sarà invece a Beirut, in Libano, dove alle 16.30 nel palazzo del Governo incontrerà il primo ministro libanese, Najib Mikati. E' quanto si legge nell'agenda ufficiale della presidente del Consiglio.
Almeno cinque persone sono state uccise nei ripetuti attacchi israeliani contro il municipio di Nabatiyeh: lo ha reso noto il governo. Secondo il quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, i raid israeliani sono stati "una quindicina". Tra le vittime anche il sindaco della città.
Amichai Chikli, ministro israeliano per gli Affari della diaspora e membro del partito Likud del premier Netanyahu, ha attaccato alla radio pubblica "questa politica dell'amministrazione Biden di esercitare una pressione massiccia sulla questione umanitaria che è sbagliata e alla fine ci costringerà a prolungare i combattimenti". Lo riporta la Bbc. "Gli aiuti umanitari, in molti casi, finiscono nelle mani sbagliate. Inoltre, la pratica che consente ai civili di spostarsi in aree sicure è conforme al diritto internazionale", ha detto. Per il ministro, "purtroppo, sembra ci siano in gioco anche considerazioni interne americane".
Dopo la lettera degli Usa che domenica chiedeva a Israele di aumentare l'accesso degli aiuti a Gaza per evitare di vedere tagliata parte dell'assistenza militare statunitense, sono arrivati nel nord di Gaza i primi aiuti in due settimane. Secondo un aggiornamento di Cogat, l'organismo israeliano che supervisiona i territori palestinesi e si coordina con i gruppi umanitari, si sono visti gli aiuti: 145 camion contenenti cibo, prodotti per l'igiene, latte in polvere per neonati e attrezzature per rifugi, sono entrati a Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom ed Erez.
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avvertito ieri sera il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che "l'Iran è pienamente pronto a dare una risposta decisa e deplorevole a qualsiasi avventurismo di Israele". "Abbiamo fatto tutti i tentativi possibili per preservare la pace e la stabilità nella regione", ha sottolineato Araghchi in una conversazione telefonica, aggiungendo che "Israele e il suo principale sostenitore, gli Stati Uniti, sono responsabili delle conseguenze dell'espansione della guerra nella regione". Lo riporta l'Irna.
Nel resoconto sulle "attività operative" nel sud del Libano, l'Idf spiega di aver eliminato nelle ultime 24 ore numerosi terroristi e di aver colpito oltre 140 obiettivi legati ad Hezbollah. "La 98esima divisione - si legge nella nota diffusa su Telegram - continua a condurre limitate, localizzate e mirate attività operative nel sud del Libano contro obiettivi e infrastrutture legate ad Hezbollah. Il giorno passato, le truppe hanno eliminato numerosi terroristi durante scambi a fuoco e attacchi aerei. I soldati hanno localizzato molte armi, compresi lanciarazzi, mortai e missili anticarro puntati verso il nord di Israele, così come granate e altro equipaggiamento militare". "Inoltre - conclude l'esercito dello Stato ebraico - sono stati distrutti con attacchi aerei oltre 140 obiettivi di Hezbollah, tra cui depositi di armi, infrastrutture e cellule terroristiche".
Circa 50 razzi sono stati lanciati nelle scorse ore dal Libano verso Safed, città della regione della Galilea. Lo hanno riferito le forze israeliane di difesa (Idf). L'attacco è in seguito rivendicato da Hezbollah. L'Idf sostiene di aver abbattuto numeroso razzi e non si hanno notizie di persone ferite ma, secondo il comune di Safed, un missile è caduto nel cortile di un'abitazione, provocando lievi danni.
Un raid ha colpito il sud di Beirut, secondo quanto mostra l'Afptv. L'attacco è arrivato poco meno di un'ora dopo l'ordine di evacuazione ai residenti emesso dall'Idf. Il fumo nero si è alzato tra i palazzi di Haret Hreik.
L'esercito israeliano ha ordinato ai residenti di lasciare l'area a sud di Beirut, in un avvertimento che solitamente prelude un attacco nella zona interessata. "Vi trovate nei pressi di strutture e interessi affiliati a Hezbollah contro i quali Idf lavorerà in un prossimo futuro" nell'area di Haret Hreik, ha scritto su X il portavoce dell'esercito Avichay Adraee.
"Unifil gioca un ruolo importante in Libano e rispettiamo questo ruolo". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby. Gli Stati Uniti "vogliono che tutti rispettino quel ruolo, compreso Israele", ha aggiunto il funzionario.