Libano, raid israeliani nella periferia sud di Beirut: "Colpita la roccaforte di Hezbollah"
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Raid israeliano su Khan Younis, diverse vittime. Colpito un campo profughi a Jabaliya: almeno 150 tra morti e feriti
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 385. L'Onu: "Il nord di Gaza sta affrontando il momento più buio: crimini atroci sul territorio. Il governo israeliano rischia si vuotare l'area di tutti i palestinesi". L'Unifil denuncia: "Ancora spari da parte dell'esercito israeliano sulle nostre postazioni". Il capo del Mossad David Barnea parteciperà domenica a un vertice in Qatar insieme al capo della Cia, al direttore dell'intelligence egiziana e al primo ministro del Qatar, nel tentativo di riprendere i negoziati per un accordo sulla liberazione degli ostaggi israeliani e la tregua a Gaza. Continuano intanto i raid israeliani sulla Striscia: un bombardamento su una casa vicino Khan Yunis ha provocato decine di morti, mentre l'attacco sul campo profughi di Jabaliya avrebbe causato 150 tra morti e feriti. L'annuncio del Wall Street Journal: "Mosca ha fornito dati agli Houthi per colpire le navi nel Mar Rosso".
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Secondo il "Wall Stree Journal", ripreso da "Haaretz", Israele nei giorni scorsi ha offerto ai leader di Hamas un passaggio sicuro verso un altro Paese se avessero disarmato e liberato gli ostaggi da loro trattenuti. Il capo dell'agenzia di spionaggio Mossad, David Barnea, ha presentato l'offerta, secondo il "Wsj", durante gli incontri avvenuti in Egitto la scorsa settimana. Il "Wall Street Journal", citando mediatori arabi, afferma che Hamas ha respinto la proposta.
Più di 500mila persone hanno attraversato il confine che dal Libano porta alla Siria. Lo riferiscono le autorità libanesi.
La Difesa civile di Gaza rende noto che 12 persone sono state uccise in attacchi contro un gruppo in attesa di aiuti umanitari.
La sicurezza dei caschi blu dell'Onu impegnati in Libano nella missione Unifil, a ridosso del confine israeliano, va garantita come qualcosa di "essenziale". Lo ha rimarcato a Londra il segretario di Stato americano Antony Blinken, a conclusione d'incontri con esponenti di Paesi arabi fra cui il premier libanese Najib Mikati, dopo le ultime notizie odierne su attacchi contro postazioni dell'Unifil: contingente di cui fanno parte anche militari italiani.
Due morti e venti feriti è il bilancio provvisorio dell'attacco rivendicato da Hezbollah sulla cittadina araba di Majd al-Khorum, nel nord di Israele. Lo riferiscono i soccorritori. I razzi lanciati dal Libano hanno colpito un centro commerciale e una palestra dentro il mall.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito di aver perso i contatti con il personale dell'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, l'unico funzionante in questa parte della Striscia.
L'Idf ha reso noto che tre soldati sono stati uccisi in una battaglia nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Le vittime sono il capitano Barak Israel, 22 anni, il sergente Ido Ben Zvi, 21 anni, e il sergente Hillel Eliyahu Ovadia, 22 anni.
Il nord di Gaza sta affrontando il "momento più buio" dall'inizio della guerra. E' l'avvertimento lanciato dall'alto commissario Onu per i diritti umani Volker Turk. "In modo inimmaginabile la situazione sta peggiorando di giorno in giorno. Le politiche e le pratiche del governo israeliano nel nord di Gaza rischiano di svuotare l'area di tutti i palestinesi. Stiamo affrontando ciò che potrebbe equivalere a crimini atroci, potenzialmente estendendosi a crimini contro l'umanità", ha affermato Volker Turk in una nota.
L'Unifil afferma che il 22 ottobre scorso i soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro una delle loro postazioni vicino al villaggio di Dhayra, nel sud del Libano. "I caschi blu in servizio presso un posto di osservazione permanente vicino a Dhayra stavano osservando i soldati dell'Idf che conducevano operazioni di sgombero delle case nelle vicinanze. Dopo essersi resi conto di essere osservati, i soldati hanno aperto il fuoco e i soldati si sono ritirati per evitare di essere colpiti", afferma l'Unifil in una nota mentre l'Onu parla di una situazione di sicurezza "estremamente difficile".
L'uccisione di 3 giornalisti da parte di Israele è un "crimine di guerra". Lo afferma il ministro dell'Informazione libanese dopo la morte dei 3 reporter in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, nell'est del Libano vicino al confine con la Siria, scrivono i media libanesi.
Nella notte, un attacco aereo su un complesso residenziale nel campo profughi di Jabalia, ha provocato 150 tra morti e feriti. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa, sottolineando che tra le vittime ci sono donne e bambini. I residenti dell'area presa di mira hanno lanciato richieste urgenti di assistenza per il trasporto dei feriti; tuttavia, le squadre di soccorso hanno dovuto affrontare notevoli difficoltà nel raggiungere la scena a causa dei continui attacchi da parte delle forze di occupazione israeliane.
Gli Stati Uniti hanno emesso un avviso di sicurezza mondiale per possibili manifestazioni presso strutture israeliane e americane nella giornata di oggi. Lo riferisce il Dipartimento di Stato americano. "I post sui social media su varie piattaforme chiedono dimostrazioni presso strutture statunitensi e israeliane venerdì 25 ottobre 2024. Il governo degli Stati Uniti ricorda ai cittadini statunitensi di evitare raduni e dimostrazioni quando possibile e prestare attenzione quando ci si trova in prossimità di grandi raduni, poiché anche le dimostrazioni pacifiche possono trasformarsi in violenza senza preavviso", recita la nota.
L'emittente araba Al Jazeera afferma che almeno 23 persone sono morte in un bombardamento israeliano che nelle ultime ore ha colpito una casa vicino Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
I media statali di Beirut affermano che tre giornalisti sono stati uccisi stanotte in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, nell'est del Libano vicino al confine con la Siria.
La Russia ha fornito dati dei target ai ribelli Houthi dello Yemen per i loro attacchi alle navi occidentali nel Mar Rosso con missili e droni, aiutando il gruppo sostenuto dall'Iran ad assaltare un'arteria importante per il commercio globale e destabilizzando ulteriormente la regione. Lo scrive in esclusiva il Wall Street Journal. Gli Houthi hanno iniziato a utilizzare i dati satellitari russi trasmessi tramite membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell'Iran, che erano integrati con le milizie ribelli nello Yemen, ha affermato una delle tre fonti del Wsj.