Camion contro una fermata del bus vicino a Tel Aviv, un morto e decine di feriti
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Iran: "L'attacco israeliano avrà conseguenze aspre e inimmaginabili"
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 388. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele sta lavorando a un accordo con Hamas che preveda il rilascio di "alcuni" ostaggi per diversi giorni di tregua. Hamas si è detta pronta ad accettare la proposta. Un alto funzionario di Hamas, Husam Badran, ha affermato che "un accordo può essere raggiunto" con Israele se il premier Benjamin Netanyahu conferma il suo impegno su quanto già concordato: "Le nostre richieste sono chiare e conosciute", ha detto. Nonostante le pressioni internazionali, il Parlamento israeliano, la Knesset, ha approvato la legge che vieta "qualsiasi attività" dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, all'interno di Israele.
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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che il suo Paese è "pronto" a fornire aiuti umanitari a Gaza dopo il divieto dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al suo partito, il Likud, di non aver ricevuto alcuna proposta di accordo che preveda il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni a Gaza, aggiungendo che se la ricevesse accetterebbe immediatamente. Lo riferisce l'ufficio del premier citato da Haaretz.
L'Unrwa denuncia il voto "scandaloso" del Parlamento israeliano che ha messo al bando le sue attività nel Paese. "E' scandaloso che un Paese membro delle Nazioni Unite cerchi di smantellare un'agenzia dell'Onu che è il più importante fornitore di operazioni umanitarie a Gaza", ha dichiarato all'Afp la portavoce dell'Unrwa Juliette Touma.
Nonostante le pressioni internazionali, il Parlamento israeliano, la Knesset, ha approvato la legge che vieta "qualsiasi attività" dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, all'interno di Israele. La legge, precisa il Guardian, è stata approvata con 92 voti favorevoli e 10 contrari.
Le accuse di complicità con Hamas nella Striscia di Gaza rivolte nei mesi scorsi da Israele ad alcuni singoli dipendenti dell'Unrwa, organismo dell'Onu che assiste la popolazione civile palestinese nei territori occupati, sono state "tutte pienamente investigate" da una commissione internazionale guidata dall'ex ministra francese Catherine Colonna; e "non offrono alcuna giustificazione" per la legge varata stasera dalla Knesset che di fatto mette al bando l'agenzia: lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Lammy.
L'Iran sta cercando di fabbricare degli "stock" di bombe nucleari per distruggere Israele. È l'avvertimento lanciato dal premier israeliano Benyamin Netanyahu nel suo intervento all'apertura della sessione della Knesset.
Il Ministero della Salute palestinese a Gaza afferma che più di 43mila persone sono state uccise in un anno di guerra. Più della metà delle vittime erano donne e bambini
IlmMinistro della Difesa italiano Guido Crosetto ha incontrato, a Gerusalemme, il suo omologo israeliano, Yoav Gallant. Nel colloquio, i due ministri della Difesa hanno analizzato nel dettaglio la situazione a Gaza e nel sud del Libano, sottolineando la necessità di creare le condizioni per una soluzione duratura che garantisca la stabilità dell'intero Medio Oriente. Crosetto ha ribadito la necessità di una piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per garantire che nel sud del Libano, tra la Linea Blu e il fiume Litani, solo le LAF e UNIFIL siano in possesso delle armi. Crosetto e Gallant hanno auspicato il rapido rilascio degli ostaggi detenuti dai terroristi di Hamas e accolto con favore la capacità di difesa delle forze di autodifesa israeliane.
Fonti di Hamas hanno detto al canale saudita Al-Sharq che il movimento è pronto ad accettare la proposta egiziana, che prevede il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni e il rilascio di prigionieri palestinesi. Lo riporta Haaretz. Tuttavia, le stesse fonti hanno ribadito che Hamas punta a raggiungere un accordo coerente con la proposta di Joe Biden e con il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele sta lavorando a un accordo con Hamas che preveda il rilascio di "alcuni" ostaggi per diversi giorni di tregua. Lo riferisce Haaretz.
Secondo i media ufficiali libanesi, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno colpito Tiro dopo che l'esercito ha diramato un ordine di evacuazione per alcune zone dell'antica città costiera, già colpita in precedenza nel corso della giornata.
Secondo il servizio civile di emergenza palestinese, circa 100mila persone sono intrappolate nelle aree di Jabalia, Beit Lahiya e Beit Hanoun, nel nord di Gaza, senza scorte mediche o alimentari. Lo riporta il Guardian. Il servizio di emergenza ha affermato che le sue operazioni si sono fermate a causa dell'attacco israeliano durato tre settimane nella parte settentrionale della Striscia, che secondo le Forze di difesa israeliane è stato condotto per impedire ai combattenti di Hamas di riorganizzarsi nella zona. I residenti, tuttavia, affermano che le truppe israeliane hanno assediato i rifugi e raso al suolo le infrastrutture civili, uccidendo molti civili in attacchi aerei mortali. Nel frattempo, i tre ospedali del nord di Gaza hanno dichiarato di non essere quasi operativi: almeno due erano stati danneggiati dagli attacchi israeliani durante l'assalto e avevano esaurito le scorte mediche, alimentari e di carburante.
Una raffica di circa 30 razzi dal Libano è stata lanciata verso la Galilea occidentale. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), come riporta Times of Israel. Le Idf affermano che alcuni razzi sono stati intercettati e che sono stati identificati anche diversi impatti. Non si hanno notizie di feriti.
Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime dell'attacco israeliano a un edificio di Tiro, nel sud del Libano. Secondo il ministero della Sanità sette persone sono morte e altre 17 sono rimaste ferite. Il raid è avvenuto prima che le autorità israeliane lanciassero oggi un nuovo ordine di evacuazione per una vasta zone della città libanese.
L'esercito israeliano ha chiesto l'evacuazione dei residenti di alcune aree di Tiro, in Libano, in vista di nuovi attacchi contro Hezbollah. "Le attività di Hezbollah costringono l'esercito ad agire con forza, ma non intendiamo farvi del male", ha dichiarato il colonnello Avichay Adraee, portavoce dell'Idf in lingua araba, in un post su X. "Dovete immediatamente uscire dall'area segnata in rosso e dirigervi a nord del fiume Awali", ha aggiunto riferendosi alla mappa allegata al post.
Guido Crosetto è giunto in Israele. Lo rende noto il ministero della Difesa su X. "Nel corso dell'attività effettuerà una serie di incontri istituzionali", si precisa.
Le truppe nordcoreane che si avvicinano alle linee del fronte russo con l'Ucraina potrebbero non essere il top dell'esercito di Kim Jong Un. Lo scrive il Wsj. I militari sono apparentemente giovani, adolescenti o ventenni, e probabilmente nelle prime fasi della leva militare, secondo i filmati e gli ufficiali dell'intelligence. I soldati sembrano relativamente bassi e di corporatura minuta, il che riflette la malnutrizione diffusa nella povera Corea del Nord, affermano gli analisti militari. Il loro addestramento da forze speciali si sarebbe concentrato su omicidi e distruzione di infrastrutture al confine della montuosa Corea del Sud, ben lontana dalla guerra di trincea che si svolge nelle pianure lungo il confine tra Ucraina e Russia."Apriranno la strada a quelli più esperti", ha detto James JB Park, ex funzionario della difesa e della sicurezza nazionale sudcoreano ora Kelly Fellow al Pacific Forum, un thinktank con sede alle Hawaii. Se il presidente russo Vladimir Putin richiederà più rinforzi, o Kim vedrà ragioni per essere all'altezza degli impegni bilaterali recentemente rafforzati dai due Paesi, ha aggiunto.
L'Iran è "aperto" alla cooperazione con i Paesi occidentali. Lo ha detto il consigliere della guida suprema Ali Khamenei, l'ex ministro degli Esteri Ali Akbar Velayati, in un'intervista al Financial Times. "La Repubblica islamica è aperta alla cooperazione con qualsiasi Stato occidentale che cerchi una vera interazione con l'Iran, a condizione che rispetti la sovranità dell'Iran e ci tratti da pari", ha sottolineato Velayati, spiegando che Teheran "sta ridefinendo un nuovo equilibrio nelle relazioni con i paesi occidentali, orientali e in via di sviluppo. Accogliamo con favore l'amicizia con qualsiasi Paese, dall'Europa all'Asia all'Africa", ha aggiunto il consigliere di Khamenei.
"Useremo tutti gli strumenti disponibili per rispondere in modo deciso ed efficace all'aggressione" di Israele e, "di norma, il tipo di risposta viene dato in base al tipo di attacco". È quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Esmaeil Baghaei, sottolineando che l'Iran è determinato a rispondere al recente attacco di Israele. Lo riferisce l'agenzia di stampa iraniana Isna.
Un alto funzionario di Hamas, Husam Badran, ha affermato che "un accordo può essere raggiunto" con Israele se il premier Benjamin Netanyahu conferma il suo impegno su quanto già concordato. Lo rende noto l'agenzia di stampa Shehab filo-Hamas, come riporta il Times of Israel. "Le nostre richieste sono chiare e conosciute, e un accordo può essere raggiunto, a condizione che Netanyahu rimanga impegnato su quanto già concordato", ha detto Badran. Non è chiaro se la dichiarazione sia una reazione alla proposta egiziana di un cessate il fuoco di 2 giorni a Gaza per lo scambio di 4 ostaggi israeliani con alcuni prigionieri palestinesi.
L'Iraq ha condannato l'uso del suo spazio aereo da parte di Israele per attaccare il vicino Iran in una lettera di protesta inviata al capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: lo ha reso noto oggi Baghdad. Una dichiarazione del portavoce del governo Bassim Alawadi afferma che la lettera condanna "la palese violazione dello spazio aereo e della sovranità dell'Iraq da parte dell'entità sionista utilizzando lo spazio aereo iracheno per effettuare un attacco alla Repubblica islamica dell'Iran il 26 ottobre".
Almeno cinque persone sono morte e dieci sono rimaste ferite negli attacchi aerei delle Forze di difesa di Israele che hanno colpito la città di Tiro, nel sud del Libano. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese, in una nota riportata dall'agenzia di stampa Nna, secondo cui il raid ha causato anche feriti e danni agli edifici della zona.
Il comandante in capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane ha avvertito oggi Israele che dovrà affrontare "aspre conseguenze" dopo l'attacco di sabato scorso ai siti militari del Paese. Lo riportano i media locali. Citato dall'agenzia di stampa Tasnim, Hossein Salami ha affermato che Israele "non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi minacciosi" con i raid aerei, definendolo un segno di "errore di calcolo e di impotenza" e avvertendo che "le sue aspre conseguenze saranno inimmaginabili" per Israele.
"Io dico che adesso l'Iran non deve reagire alla reazione, perché bisogna evitare l'escalation". Lo spiega il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista a Il Messaggero, dopo gli attacchi israeliani all'Iran. "In queste ore Israele ha compiuto un'azione mirata in replica a un attacco mirato. Non si tratta di una guerra generalizzata - prosegue -. E deve prevalere subito la responsabilità. Tutti devono fare la propria parte. E l'Iran deve anche convincere Hezbollah, Huthi e miliziani siriani a non attaccare più Israele. Io mi auguro che il nuovo governo di Teheran non voglia scatenare la guerra. Ora prevalga la diplomazia".
"L'Iran non esiterà a esercitare il suo diritto intrinseco e legittimo di difendere la propria sovranità nazionale e integrità territoriale, sulla base del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in una conversazione telefonica con il suo omologo britannico David Lammy. Lo riporta l'Irna. Araghchi ha chiesto inoltre "la fine del sostegno militare e politico dell'Occidente a Israele" e ha sollecitato una condanna internazionale "immediata", soprattutto da parte dell'Onu, dell'attacco israeliano all'Iran.
L'account X in lingua ebraica della Guida suprema iraniana Ayatollah Ali Khamenei è stato bloccato all'indomani del suo lancio per aver violato le regole della piattaforma. Lo riportano i media iraniani.
L'Aeronautica militare israeliana ha intercettato questa mattina un drone proveniente dal Libano dopo che le sirene d'allarme erano risuonate (intorno alle 7, le 6 in Italia) nell'area della Galilea occidentale. Lo ha reso noto l'esercito su Telegram.
Almeno 11 palestinesi sono rimasti uccisi in un raid israeliano sul campo profughi di Shati, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che l'attacco ha preso di mira la scuola Asmaa che ospitava sfollati. Secondo al Jazeera, tra le vittime ci sono tre giornalisti.
Il petrolio perde il 5% dopo che l'attacco di Israele all'Iran ha evitato i siti petroliferi. Il Brent cala sui 73 dollari al barile mentre il Wti scende sotto i 69 dollari.
Sono circa 90 i razzi sparati da Hezbollah che hanno attraversato il Libano diretti su Israele "Le Idf - afferma l'esercito israeliano in una nota - continueranno a difendere lo Stato di Israele e il suo popolo dalla minaccia rappresentata dall'organizzazione terroristica Hezbollah".