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L'Iran rinvia l'attacco a Israele: "Con gli Usa canali ancora aperti, prima negoziati con Trump" | Erdogan: "Non avremo più rapporti con Tel Aviv"

Gli Houthi annunciano l'attacco alla portaerei Lincoln, Washington smentisce. Stati Uniti: "Non bloccheremo l'assistenza militare a Israele". Biden riceve Herzog alla Casa Bianca e riafferma il suo appoggio "incrollabile" a Tel Aviv

di Redazione online
13 Nov 2024 - 15:16

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 404. L'Iran annuncia il rinvio dell'attacco a Israele e fa sapere che "con Trump sono ancora aperti canali di comunicazione". E il presidente turco Erdogan annuncia: "Non avremo più rapporti con Tel Aviv". Intanto, nonostante le continue uccisioni di civili a Gaza, gli Stati Uniti non bloccheranno l'assistenza militare allo Stato ebraico. Lo ha annunciato il Dipartimento di Stato americano, alla scadenza del termine posto dall'amministrazione Biden per migliorare l'accesso dei palestinesi agli aiuti. Il presidente israeliano Herzog alla Casa Bianca da Joe Biden il quale riafferma l'appoggio "incrollabile" degli Stati Uniti. Nel frattempo gli Houti, miliziani filo-iraniani nello Yemen, hanno dichiarato di aver attaccato la portaerei americana Lincoln nel Golfo Persico. Il Pentagono ha smentito i ribelli sciiti, sottolineando che invece sono state prese di mira delle navi americane con droni e missili. 

Guerra in Libano, l'impatto sulla salute mentale e fisica degli sfollati

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© Msf @ Dalia Khamissy e Antoni Lallican/Hans Lucas
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Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno comunicato la perdita di sei soldati della Brigata Golani, caduti durante un'operazione militare nel sud del Libano. La Brigata Golani è una delle unità di fanteria d'elite delle Idf, storicamente impiegata nelle operazioni più rischiose. 


L'inviato dell'esercito israeliano per i negoziati sulla liberazione degli ostaggi, il generale Nitzan Alon, ha avvertito i ministri del governo Netanyahu che "il tempo stringe e le condizioni per i rapiti si stanno deteriorando". Lo riferisce Channel 13. Alon ha dichiarato che la "stagnazione" non può essere accettata indicando che Hamas è sotto scacco ovunque a Gaza, che "l'inverno sta arrivando e le condizioni degli ostaggi stanno peggiorando". Secondo il generale i risultati conseguiti dall'Idf hanno creato le condizioni per un accordo.


Le forze armate israeliane hanno annunciato che "cinque soldati sono rimasti uccisi in Libano". Lo riporta Haaretz. Ynet aggiunge che i cinque sono morti "in uno scontro con i terroristi nel sud del Libano".


Secondo il ministero della Sanità libanese, nelle ultime 24 ore sono state uccise 78 persone e altre 122 sono rimaste ferite. Sale così a 3.365 morti e 14.344 feriti il bilancio complessivo delle vittime del conflitto con Israele dall'8 ottobre 2023.


L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato la giornalista Israa Gorani e una troupe televisiva a Tubas, in Cisgiordania. Lo riporta il Guardian. L'agenzia ha precisato che il giornalista stava tornando da un servizio sulla demolizione di una casa da parte di Israele nel villaggio di Kardala.


Il movimento sciita libanese Hezbollah ha reso noto di aver lanciato un attacco con droni contro la base di Kyria, quartier generale militare del ministero della Difesa israeliano, a Tel Aviv. Come riporta il quotidiano libanese francofono L'Orient Le Jour, è la prima volta che il gruppo filo-iraniano rivendica un attacco contro questa base dall'inizio degli scontri con Israele, iniziati dopo l'attacco del movimento islamista palestinese Hamas del 7 ottobre 2023. In precedenza, sempre nella giornata di oggi, Hezbollah aveva riferito di aver lanciato dei droni contro il sito militare di Amos (base di addestramento per i trasporti nella regione settentrionale e centro di preparazione della divisione tecnologica), a 55 chilometri dal confine libanese-israeliano.


Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che la Turchia chiuderà tutti i rapporti con Israele. "Il governo della Repubblica di Turchia non manterrà o svilupperà le relazioni con Israele", ha detto, secondo quanto riferisce Anadolu, dopo che in maggio Ankara aveva annunciato il blocco dei rapporti commerciali con lo Stato ebraico, a causa degli attacchi israeliani contro Gaza. "La Turchia è senza dubbio la nazione che ha reagito più duramente alle atrocità israeliane, comprese misure concrete come l'interruzione del commercio", ha sottolineato il leader turco. 


Fonti iraniane hanno riferito a Sky News che l'Iran sta rimandando il suo attacco a Israele, in attesa di avviare negoziati con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Intanto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che "i canali di comunicazione con gli Stati Uniti sono ancora aperti, una settimana dopo l'elezione di Donald Trump a presidente", come riferiscono i media israeliani.


Il ministero della Sanità del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 43.712 vittime nel territorio palestinese dall'inizio della guerra. Almeno 47 persone sono state uccise nelle ultime ventiquattr'ore, ha spiegato in un comunicato, aggiungendo che 103.258 persone sono state ferite nella Striscia dal 7 ottobre 2023.


Il segretario di Stato americano Anthony Blinken, rivolgendosi a Israele, ha sottolineato che è tempo "di pause umanitarie prolungate" nella Striscia di Gaza. "Israele ha raggiunto i suoi obiettivi a Gaza, è tempo di mettere fine al conflitto. L'amministrazione statunitense ha permesso questa guerra attraverso il suo sostegno diplomatico, finanziario e militare a Israele. Avrebbe potuto fermare Israele in qualsiasi momento, ma non l'ha fatto", ha sottolineato Blinken in un breve doorstep a margine della sua visita alla Nato a Bruxelles. 


I medici palestinesi affermano che un attacco dell'esercito israeliano contro una casa nel nord di Gaza ha ucciso tre fratellini di età inferiore ai 6 anni. Il servizio di emergenza del ministero della Sanità di Gaza afferma che i tre bambini sono stati uccisi in un attacco a una casa vicino a una clinica nel campo profughi urbano di Jabalia, dove Israele sta conducendo un'offensiva da oltre un mese. Erano tra le almeno sei persone uccise negli attacchi israeliani di martedì nel territorio devastato dalla guerra.


La Jihad islamica ha pubblicato un video di diversi minuti che mostra l'ostaggio Sasha Trupanov, che ha la cittadinanza russa, prigioniero a Gaza da 404 giorni. Questa settimana è stato il 29mo compleanno di Trupanov, il secondo trascorso in prigionia. Sasha Trupanov, ingegnere dell'Annapurna Labs, è stato preso in ostaggio insieme a tre membri della sua famiglia, la nonna, la madre e il compagno al kibbutz Nir Oz il 7 ottobre. Le due donne sono state rilasciate da Hamas il 29 novembre su richiesta del presidente russo Vladimir Putin. Il compagno di Trupanov è stato rilasciato il 30 novembre durante il cessate il fuoco temporaneo tra Israele e Hamas. Non è chiaro quando sia stato realizzato il video. Nella clip l'ostaggio dice  di avere 28 anni ma il filmato è stato pubblicato due giorni dopo il compimento dei 29 anni. Quello di oggi è il terzo video di Trupanov diffuso dal gruppo terroristico. 


Il movimento sciita libanese Hezbollah afferma di aver ucciso più di 100 militari israeliani e di averne feriti oltre mille dal primo ottobre. In una nota, il gruppo armato filo iraniano afferma inoltre di aver distrutto 43 carri armati Merkava, otto bulldozer militari, due veicoli blindati, due veicoli militari, quattro droni di tipo Hermes 450 e due droni di tipo Hermes 900. In un comunicato stampa, Hezbollah assicura che le operazioni di terra dell'esercito israeliano "finirà con un fallimento e porterà a ulteriori perdite e disfatte", aggiungendo che "i miliziani sono pronti". Il gruppo precisa che "la resistenza ha preso tutte le misure necessarie nei suoi piani difensivi per condurre una guerra di lunga durata, per impedire al nemico di raggiungere i suoi obiettivi e per difendere la libertà e la sovranità del Libano". Hezbollah dice che i suoi combattenti "continuano a respingere l'aggressione israeliana contro il Libano, infliggendo enormi perdite all'esercito nemico in termini di equipaggiamenti, comandanti e soldati su tutti i fronti della linea di contatto, raggiungendo anche le sue posizioni nel cuore della Palestina occupata". Secondo Hezbollah, "a causa degli attacchi intensificati e mirati della resistenza, le forze dell'esercito israeliano si sono ritirate dalla maggior parte delle località (nel settore occidentale) nel Libano meridionale dove erano presenti, tornando dietro il confine". 


Otto persone sono state uccise e diverse altre sono rimaste ferite nel raid dell'esercito israeliano su un edificio residenziale a Dawhet Aramoun, a sud di Beirut. Lo riporta l'agenzia di stampa nazionale libanese Nna. L'edificio colpito ha subito gravi danni e al suo interno sono scoppiati incendi che hanno interessato diversi piani. I residenti hanno evacuato le loro case e sono scesi in strada per paura di altri raid. Si cercano ancora persone sotto le macerie. 


Le forze israeliane hanno lanciato nuovi raid nel sud del Libano. Si contano diverse vittime. Nel solo attacco sulla città di Joun, nel distretto di Chouf, si registrano almeno 15 morti, tra cui otto donne e quattro bambini.


Hamas ha accusato gli Stati Uniti di essere complici di una "guerra genocida", in risposta alla decisione di Washington di non bloccare gli aiuti a Israele per la situazione umanitaria a Gaza. Il movimento palestinese ha condannato le affermazioni americane secondo cui lo Stato ebraico "sta adottando misure per migliorare la situazione umanitaria a Gaza", aggiungendo che questa è "una conferma della piena collaborazione dell'amministrazione Biden nella brutale guerra genocida contro il nostro popolo".


"Sulla base delle informazioni che abbiamo", la portaerei Abraham Lincoln "non è stata attaccata contrariamente" alle dichiarazioni degli Houthi. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, sottolineando che invece sono state prese di mira delle navi americane con droni e missili.


Il governo degli Stati Uniti ha annunciato che non sospenderà l'assistenza militare a Israele, affermando che lo Stato ebraico non ha violato le leggi americane in relazione all'assistenza umanitaria a Gaza.

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