Ex ostaggi israeliani a Roma incontrano il Papa
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Borrell: "A Gaza i bimbi vittime più comuni, senza parole"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 410. Secondo i media israeliani il Libano ed Hezbollah hanno accettato la proposta di tregua degi Stati Uniti. L'inviato della Casa Bianca si sta recando a Beirut per proseguire i colloqui. Intanto stando a indiscrezioni, il premier Benyamin Netanyahu nel corso di un colloquio confidenziale avrebbe dato una stima, davanti ai membri della Commissione per gli Affari esteri e la sicurezza della Knesset, sul numero degli ostaggi a Gaza: "La metà sarebbe ancora in vita, gli altri 50 sarebbero morti". Nuovi raid su Gaza: secondo l'agenzia palestinese Wafa ci sarebbero diversi morti, tra i quali anche bambini. Borrell: "Non ci sono più parole per definire quello che sta accadendo a Gaza, le ho finite. Il 70% dei morti a Gaza sono donne o bambini, l'età più comune delle vittime sono bambini sotto i 9 anni".
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"Nell'esprimere la nostra profonda preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e l'escalation in Libano, sottolineiamo l'urgente necessità di espandere il flusso di assistenza umanitaria e di rafforzare la protezione dei civili e chiediamo l`eliminazione di tutte le barriere alla fornitura di aiuti umanitari e all'assistenza umanitaria su larga scala". È quanto si legge nella dichiarazione finale del G20. "Affermando il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione - prosegue la dichiarazione -, ribadiamo il nostro fermo impegno verso la visione della soluzione a due Stati in cui Israele e uno Stato palestinese convivono fianco a fianco in pace all'interno di confini sicuri e riconosciuti, in linea con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite. Siamo uniti nel sostenere un cessate il fuoco globale a Gaza in linea con la Risoluzione n. 2735 e in Libano che consente ai cittadini di tornare sani e salvi alle proprie case su entrambi i lati della Linea Blu".
Il Libano e Hezbollah hanno accettato la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco con Israele, con alcuni commenti sul contenuto, ha dichiarato un alto funzionario libanese, descrivendo lo sforzo come il più serio per porre fine ai combattimenti. Lo riferiscono i media israeliani citando Reuters. Ali Hassan Khalil, assistente del presidente del Parlamento libanese Nabih Berri, afferma che il Libano ha consegnato lunedì la sua risposta scritta all'ambasciatore statunitense in Libano e che l'inviato della Casa Bianca Amos Hochstein si sta recando a Beirut per proseguire i colloqui.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele continuerà a operare militarmente contro il movimento armato libanese sostenuto dall'Iran Hezbollah, anche se si raggiungesse un accordo di cessate il fuoco in Libano. "La cosa più importante non è l'accordo che sarà messo nero su bianco... - ha detto al parlamento israeliano -. Saremo costretti a garantire la nostra sicurezza nel nord (di Israele) e a condurre sistematicamente operazioni contro gli attacchi di Hezbollah... anche dopo un cessate il fuoco", per impedire al gruppo di ricostruire le sue forze.