Ex ostaggi israeliani a Roma incontrano il Papa
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Tajani: "Inammissibile che si spari contro contingente Unifil". L'agenzia Onu: "Contro di noi tre diversi attacchi, feriti quattro caschi blu ghanesi"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 410. Il primo ministro israeliano si è recato a Gaza assieme ad altri ministri per la prima volta dall'inizio del conflitto. Sulla spiaggia di Gaza Netanyahu ha detto che "qui Hamas non governerà più". E ha promesso "Cinque milioni di dollari a chi consegna un ostaggio". Intanto le forze di pace dell'Unifil sono finite di nuovo sotto tiro nel Libano meridionale in tre distinti incidenti, con quattro caschi blu ghanesi rimasti feriti. Stavolta però a colpire non sono state le truppe di Israele bensì i razzi di Hezbollah: otto ordigni hanno centrato il quartier generale del contingente italiano e del settore ovest di Unifil a Shama, cadendo su alcune aree all'aperto. Cinque militari italiani sono stati portati in infermeria, ma le loro condizioni non destano preoccupazioni. La missione Onu ha dichiarato che i lanci sono probabilmente da attribuire ad "attori non statali", cioè all'organizzazione filo-iraniana. Fonti della Difesa italiana hanno fatto sapere che i razzi caduti sulla base sono stati lanciati da Hezbollah, come hanno rilevato gli artificieri certificando la provenienza dei proiettili precedentemente attribuiti erroneamente a Israele. Tajani: "È inammissibile e inaccettabile che si spari contro il contingente Unifil". L'inviato speciale degli Stati Uniti Hochstein è in Libano per colloqui sulla tregua con le autorità di Beirut. Secondo i media israeliani, il Libano ed Hezbollah hanno accettato la proposta di tregua Usa.
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in visita nel corridoio Netzarim a Gaza, ha ribadito la sua offerta di fornire 5 milioni di dollari a chiunque consegni un ostaggio a Israele: "La scelta è nelle vostre mani, ma il risultato sarà lo stesso. Riporteremo tutti a casa". Ha poi affermato che Israele sta facendo tutto il possibile per riportare a casa i suoi ostaggi "e non molleremo. Continueremo a farlo finché non raggiungeremo tutti, sia i vivi che i morti". Lo riporta il Times of Israel. Rivolgendosi a "coloro che tengono i nostri ostaggi", Netanyahu ha aggiunto che "chiunque osi fare del male ai nostri ostaggi, ne avrà la responsabilità. Vi inseguiremo e vi prenderemo".
"I segnali sul piano di pace Usa sono incoraggianti, ma è un negoziato, quindi finché non si arriva all'accordo c'è incertezza". Lo ha detto il capo delle operazioni di pace Onu Jean-Pierre Lacroix al Palazzo di Vetro. "Una cosa che ho sottolineato chiaramente con miei interlocutori è l'importanza della libertà di movimento" di Unifil, che "rifletterebbe il grado del loro dell'impegno". Lacroix ha sottolineato l'importanza di una "volontà politica genuina di attuare la risoluzione 1701 dell'Onu che rimane il quadro politico, e la volontà di attuare la risoluzione include un impegno serio sulla libertà di movimento per Unifil".
L'Argentina ha deciso di ritirare il suo contingente dall'Unifil. Lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando il portavoce della missione Onu Andrea Tenenti. "L'Argentina ha chiesto ai suoi ufficiali di tornare", ha detto Tenenti in risposta a un'anticipazione del Buenos Aires Times, senza commentare il motivo della decisione del governo di Javier Milei. L'Argentina, sottolinea ancora Reuters, è attualmente in Libano con tre membri dello staff.
Secondo quanto si apprende da fonti della Difesa, i razzi caduti contro la base Unifil italiana a Shama, nel sud del Libano, sono stati lanciati da Hezbollah. Le verifiche degli artificieri, infatti, avrebbero certificato la provenienza dei proiettili prima attribuiti erroneamente a Israele. Informazioni che, inizialmente, avevano indotto lo stesso ministro Crosetto a parlare di responsabilità israeliane.
Il primo ministro Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz, insieme al capo di stato maggiore Herzi Halevi e al capo dello Shin Bet Ronen Bar, hanno visitato oggi il corridoio Netzarim a Gaza, che taglia la Striscia da nord a sud. "Sono qui sulla spiaggia di Gaza le nostre truppe hanno ottenuto ottimi risultati nel raggiungimento del nostro importante obiettivo: Hamas non governerà più Gaza. Voglio dire a coloro che tengono prigionieri gli ostaggi: a chiunque osi fare del male ai nostri rapiti, ti inseguiremo e ti prenderemo". Lo riferisce l'ufficio del primo ministro.
I caschi blu e le strutture di Unifil sono stati presi di mira in tre diversi incidenti nel sud del Libano, con 4 peacekeeper ghanesi feriti in uno di questi episodi in cui "un razzo, lanciato probabilmente da attori non statali", ha colpito la loro base Unp 5-42 vicino al villaggio di Ramyah. Lo riferisce la stessa missione Onu. Tre dei quattro feriti sono stati trasferiti in un ospedale di Tiro. Il secondo incidente riguarda il quartier generale del settore Ovest dell'Unifil a Shama (la base italiana, ndr) che è stato "colpito da cinque razzi, che hanno centrato l'officina di manutenzione". Unifil ricorda che la stesa base era stata colpito il 15 novembre scorso con un proiettile di artiglieria da 155 mm. Infine, "quando una pattuglia dell'Unifil stava percorrendo una strada a nord-est del villaggio di Khirbat Silim, una persona armata ha sparato direttamente alla pattuglia. Non si segnalano feriti tra i peacekeeper in questo incidente". L'Unifil, prosegue la nota, ha avviato indagini su ciascuno di questi incidenti e ha informato le Forze armate libanesi.
"Dovrebbero essere razzi leggeri di Hezbollah" quelli che hanno colpito la base italiana Unifil di Shama in Libano. Lo ha sottolineato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo ai giornalisti alla Farnesina. "E' inammissibile che si spari contro il contingente Unifil. Non hanno alcun diritto di farlo, sono truppe che hanno garantito anche la sicurezza di Hezbollah. Se è stato un errore, imparino a utilizzare meglio le armi. Noi non siamo nemici di nessuno, siamo lì per portare la pace. Tutta la solidarietà ai militari italiani che sono impegnati con Unifil, ci auguriamo che questo sia l'ultimo episodio".
L'Iran sta avviando preparativi per fermare l'ampliamento delle sue scorte di uranio altamente arricchito, secondo un rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) consultato dall'Afp. Durante la visita del suo capo Rafael Grossi la settimana scorsa, "l'agenzia ha verificato" nei siti nucleari di Natanz e Fordo "che l'Iran aveva iniziato ad attuare preparativi volti a fermare l'aumento delle sue scorte di uranio arricchito al 60%", vicino al necessario 90% per sviluppare una bomba, scrive l'organismo Onu.
"Oggi c'è stato un nuovo attacco" su una base di Unifil. "Sono caduti tre razzi sulla base di Shama. E' intollerabile. Le basi di Unifil sono basi che rappresentano la missione Onu internazionale ma poi sono di paesi che sono amici di Israele". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto al termine del Consiglio Ue Esteri Difesa a Bruxelles. "E' intollerabile che ci siano attacchi e non possiamo più tollerare che questi errori si ripetano con questa frequenza. Per cui vanno date delle disposizioni chiare e inequivocabili alle forze che operano sul campo e mi auguro che sia stato fatto da questo nuovo ministro come era stato fatto dal vecchio ministro", rimarca. Crosetto ha sentito successivamente il ministro della Difesa di Israele il quale che confermato che i razzi sono stati lanciati da Hezbollah.
Le Forze di difesa di Israele hanno affermato che un razzo del partito sciita filo-iraniano Hezbollah ha colpito una postazione della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) nella zona di Ramiyeh, nel sud del Paese. Secondo quanto riferito dalle Idf in una nota su Telegram "il razzo è stato lanciato dalla zona di Deir Aames, uno dei tanti lanciati da Hezbollah in una raffica contro Israele alle 09:50 di questa mattina". La zona indicata dalle Idf si trova nel settore ovest della missione Unifil, dove è dislocato il battaglione ghanese, e dista circa 15 chilometri da Shama, dove è di stanza il contingente italiano.
Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. I razzi hanno impattato su alcune aree all'aperto e sul magazzino ricambi della base dove non era presente alcun soldato. Non si registrano feriti. Cinque militari italiani sono sotto osservazione nell'infermeria della base e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Sono in corso gli accertamenti per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.
Il portavoce dell'Unicef James Elder ha detto al briefing delle Nazioni Unite, a Ginevra, che più di 200 bambini sono stati uccisi in Libano in meno di due mesi, affermando che "le loro morti si scontrano con l'inerzia di coloro che sono in grado di fermare questa violenza". "È diventata una normalizzazione silenziosa dell'orrore", ha denunciato Elder.
"Abbiamo una reale opportunità di porre fine al conflitto" in Libano "e speriamo di raggiungere una soluzione nei prossimi giorni". Lo ha dichiarato l'inviato americano, Amos Hochstein, al termine dell'incontro a Beirut con il presidente del Parlamento Nabih Berry. Definendo l'incontro "proficuo", Hochstein ha aggiunto: "Le discussioni sono state costruttive e c'è una seria opportunità di raggiungere un cessate il fuoco". Come riportato dall'agenzia di stampa libanese Nna, Hochstein non ha risposto alle domande dei giornalisti.
Dall'inizio dell'offensiva israeliana su Gaza i morti sono stati 43.792 e i feriti 104.008. Lo riporta Hamas nel suo bollettino giornaliero sulle vittime della guerra nella Striscia.
Oltre 20 persone sono state uccise in un'operazione di sicurezza contro "bande di ladri" che avrebbero saccheggiato i camion di aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti del ministero dell'Interno dell'exclave, gestito dal movimento islamista palestinese Hamas. "Oltre 20 elementi delle bande di ladri di camion di aiuti sono stati uccisi in un'operazione di sicurezza condotta dal ministero in collaborazione con i comitati tribali, a est di Rafah", hanno dichiarato le fonti, assicurando che l'operazione "non sarà l'ultima".
Le truppe israeliane impegnate nel Libano meridionale si sono imbattute in "grandi quantità" di armamenti russi impiegati da Hezbollah. Lo riporta il Wall Street Journal. Questi armamenti - viene spiegato - sarebbero arrivati al gruppo sciita libanese dall'esercito siriano che da anni lo rifornisce.
L'emissario speciale della Casa Bianca per il Medioriente, Amos Hochstein, è arrivato a Beirut per discutere di tregua, secondo quanto scrivono i media ufficiali libanesi. Inizialmente Hochstein aveva rinunciato a recarsi in Libano, ma la situazione è poi cambiata in serata dopo l'accettazione da parte del governo libanese e di Hezbollah di discutere la proposta americana di tregua fra Israele e Libano.
"Nell'esprimere la nostra profonda preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e l'escalation in Libano, sottolineiamo l'urgente necessità di espandere il flusso di assistenza umanitaria e di rafforzare la protezione dei civili e chiediamo l`eliminazione di tutte le barriere alla fornitura di aiuti umanitari e all'assistenza umanitaria su larga scala". È quanto si legge nella dichiarazione finale del G20. "Affermando il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione - prosegue la dichiarazione -, ribadiamo il nostro fermo impegno verso la visione della soluzione a due Stati in cui Israele e uno Stato palestinese convivono fianco a fianco in pace all'interno di confini sicuri e riconosciuti, in linea con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite. Siamo uniti nel sostenere un cessate il fuoco globale a Gaza in linea con la Risoluzione n. 2735 e in Libano che consente ai cittadini di tornare sani e salvi alle proprie case su entrambi i lati della Linea Blu".
Il Libano e Hezbollah hanno accettato la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco con Israele, con alcuni commenti sul contenuto, ha dichiarato un alto funzionario libanese, descrivendo lo sforzo come il più serio per porre fine ai combattimenti. Lo riferiscono i media israeliani citando Reuters. Ali Hassan Khalil, assistente del presidente del Parlamento libanese Nabih Berri, afferma che il Libano ha consegnato lunedì la sua risposta scritta all'ambasciatore statunitense in Libano e che l'inviato della Casa Bianca Amos Hochstein si sta recando a Beirut per proseguire i colloqui.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele continuerà a operare militarmente contro il movimento armato libanese sostenuto dall'Iran Hezbollah, anche se si raggiungesse un accordo di cessate il fuoco in Libano. "La cosa più importante non è l'accordo che sarà messo nero su bianco... - ha detto al parlamento israeliano -. Saremo costretti a garantire la nostra sicurezza nel nord (di Israele) e a condurre sistematicamente operazioni contro gli attacchi di Hezbollah... anche dopo un cessate il fuoco", per impedire al gruppo di ricostruire le sue forze.