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Libano, colpita la base Unifil: 4 militari italiani feriti | Tajani: due razzi lanciati da Hezbollah | Crosetto: "Ho chiesto aiuto a Israele"

Alcuni dei soldati della Brigata Sassari sono stati investiti da schegge di vetro e pietrisco. Meloni sul mandato di arresto della Cpi per Netanyahu e Gallant: "Valuteremo ma non equipariamo Israele e Hamas, le motivazioni non siano politiche"

di Redazione online
22 Nov 2024 - 21:16

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 413. Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che è stata colpita la base di Shama nel sud del Libano. Alcuni dei soldati, appartenenti alla Brigata Sassari, sono stati investiti da schegge di vetro e pietrisco. Ora stanno tutti bene. La base, ha riferito il ministro Tajani, "dovrebbe essere stata raggiunta da due razzi lanciati da Hezbollah", uno dei quali ha impattato contro l'esterno del bunker, la cui struttura non ha comunque ceduto. "Ancora una volta è inaccettabile quello che sta accadendo e così come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione, così diciamo con altrettanta fermezza a Hezbollah che i militari italiani non si possono toccare. Se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane hanno sbagliato". Il ministro della Difesa Crosetto: "Ho chiesto aiuto a Israele per proteggere le basi Unifil". Giorgia Meloni sulla sentenza della Corte penale internazionale de L'Aja che ha emesso un mandato d'arresto per Netanyahu e Gallant, accusati di crimini di guerra e contro l'umanità"Approfondirò in questi giorni le motivazioni che hanno portato alla sentenza. Motivazioni che dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica. Un punto resta fermo per questo governo: non ci può essere una equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l'organizzazione terroristica Hamas", ha affermato il presidente del Consiglio. 

Colpita base Unifil in Libano, feriti 4 militari italiani

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha fatto sapere di aver "chiesto, attraverso il Capo di Stato Maggiore della Difesa, di evitare il più possibile i combattimenti vicino alle nostre basi, all'unico interlocutore cui posso chiederlo: Israele". Inoltre "ho chiesto un ulteriore aiuto al mio collega Katz: di aiutarci a proteggere i contingenti dai razzi di Hezbollah. Lui mi ha risposto che le IDF stanno facendo ogni sforzo per proteggere le forze e le postazioni dell'UNIFIL nella regione e che tengono conto della loro sicurezza nelle operazioni. Ma ha anche aggiunto ciò che io dico da quasi due anni: la soluzione a tali incidenti è l'attuazione e l'applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il ritiro di Hezbollah dal sud del Libano e lo smantellamento delle sue infrastrutture e armi nella regione".


"Hezbollah impari a usare le armi, che evidentemente non sa usare e fa danni. È un'organizzazione che è al di fuori dallo stato del Libano, sta attaccando Israele, ma lo scontro con le truppe israeliane non può essere fatto pagare alle truppe italiane che sono lì a portare la pace sotto le bandiere dell'Onu". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo l'attacco ai militari italiani della missione Unifil in Libano. "Abbiamo detto a tutte le parti in causa di prestare grande attenzione e di non toccare i militari italiani che sono lì a dividere e a impedire che ci sia un'escalation. Hanno lavorato bene, sono portatori di pace, è inaccettabile che possano essere toccati", ha rimarcato.


"Tutti gli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma, tra cui tutti gli Stati membri dell'Ue, hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale". Lo dichiara un portavoce della Commissione europea, sottolineando che l'esecutivo blustellato "ha preso atto" del mandato di arresto contro il primo ministro Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Gallant e il leader di Hamas al-Masri per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità in relazione alla situazione a Gaza. "L'Ue rispetta l'indipendenza e l'imparzialità della Corte", aggiunge il portavoce.


Stanno bene i quattro militari della Brigata Sassari, tutti sardi, rimasti lievemente feriti oggi nell'attacco alla base Unifil nel Libano. Secondo quanto apprende l'ANSA, i 'sassarini' non sono in ospedale e hanno già parlato con i propri familiari, rassicurando loro di star bene. I nominativi e le località di provenienza dei quattro militari non sono stati resi noti.


Sono tutti sardi i quattro militari della Brigata Sassari rimasti feriti nell'attacco alla base Unifil nel Libano. I loro nominativi non sono ancora stati resi noti. Le loro condizioni di salute non dovrebbero essere gravi. I militari della "Sassari" schierati in Libano appartengono al Comando Brigata, al 151esimo Reggimento fanteria, al Reggimento logistico, al quinto Reggimento genio guastatori di Macomer e al 45esimo Reparto Comando e Supporti Tattici "Reggio".




Il City Center, il maggiore centro commerciale di Beirut, è stato evacuato poco fa per timore che i raid aerei di Israele possano colpire la zona vicina. Lo riferiscono testimoni oculari e media libanesi, che mostrano video di gente in fuga dal mall, situato nel quartiere orientale di Hazmiye, vicino all'autostrada per Damasco e non lontano dai quartieri sud-orientali di Beirut possibile obiettivo dei jet dello Stato ebraico.


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 "Approfondirò in questi giorni le motivazioni che hanno portato alla sentenza della Corte penale internazionale. Motivazioni che dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica. La presidenza italiana del G7 intende porre il tema all'ordine del giorno della prossima ministeriale Esteri che si terrà a Fiuggi dal 25 al 26 novembre. Un punto resta fermo per questo governo: non ci può essere una equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l'organizzazione terroristica Hamas". Lo afferma il premier Giorgia Meloni.


Nelle prime ore di oggi, due razzi da 122 mm hanno colpito il quartier generale del Sector West a Shama, ferendo quattro peacekeepers italiani che stanno ricevendo cure all'ospedale della base. Fortunatamente, nessuno dei feriti è in pericolo di vita. Lo rende noto l'Unifil in un comunicato. I razzi, probabilmente lanciati da Hezbollah o da gruppi affiliati, hanno colpito un bunker e un'area logistica utilizzata dalla polizia militare internazionale, causando danni significativi alle infrastrutture vicine. Una delle strutture colpite - spiega l'Unifil - ha preso fuoco, ma le fiamme sono state rapidamente spente dal personale della base.


Il Regno Unito "rispetterà i suoi obblighi legali" per quel che riguarda i mandati d'arresto emessi dalla Cpi contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo fa sapere Downing Street.


Nei prossimi giorni il presidente dell'Anp Abu Mazen sarà in Italia: lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi a Torino in occasione dell'assemblea dell'Anci, parlando dell'andamento del progetto Food for Gaza. "I 15 tir - ha detto - sono ora a Ravenna e andranno a consegnare decine e decine di tonnellate di beni alimentari e sanitari alla popolazione civile palestinese. Tutto sta procedendo molto bene. Lo facciamo con il sostegno del governo di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese. Ne parleremo quando verrà in Italia nei prossimi giorni il presidente Abu Mazen, un altro dei sostenitori del progetto".


Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di UNIFIL nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l'attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di UNIFIL e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili". Lo afferma il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.


Quelli che hanno colpito la base Unifil "dovrebbero essere due missili, da quello che si vede, lanciati da Hezbollah. Ancora una volta è inaccettabile quello che sta accadendo e così come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione", così "diciamo con altrettanta fermezza a Hezbollah che i militari italiani non si possono toccare. Se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane hanno sbagliato". Così Antonio Tajani a Torino. "Pare che nessuno abbia ferite gravi, si tratta solo di escoriazioni e un luogotenente pare abbia ferite leggere. Nessuno di loro è in pericolo" ma "è intollerabile quanto accaduto".


"Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto.


L'Ungheria, se il premier israeliano Benjamin Netanyahu arrivasse davvero sul suo suolo e non fosse arrestato, "violerebbe i suoi obblighi legali internazionali e la posizione dell'Ue sulla Corte penale internazionale". Lo afferma un alto funzionario Ue commentando l'invito di Viktor Orban. 


"È intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita. Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento a oggi, per chiedergli di evitare l'utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto. 


Tutti gli ospedali nella Striscia di Gaza rischiano di ridurre o cessare completamente le loro attività entro 48 ore, a causa dell'esaurimento del carburante necessario per il funzionamento delle strutture. Lo ha annunciato il ministero della Salute palestinese.


La base di Shama è stata raggiunta da due razzi lanciati probabilmente da Hezbollah, uno dei quali ha impattato contro l'esterno del bunker, la cui struttura non ha comunque ceduto. Alcuni dei soldati sono stati però investiti da schegge di vetro e pietrisco e per questo lievemente feriti. Sul posto sono state ritrovate tracce di almeno un razzo da 122 millimetri, che non è in dotazione all'esercito israliano.


Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita. I quattro, secondo quanto si apprende da fonti di governo, non sarebbero in pericolo di vita. Sono in corso le indagini per stabilire la dinamica di quanto accaduto.


"Noi rispettiamo e sosteniamo la Cpi ma siamo convinti che quello che deve svolgere sia un ruolo giuridico e non politico". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Torino per l'assemblea Anci, a proposito del mandato di arresto per il premier israeliano Netanyahu. "Esamineremo le carte - ha aggiunto - per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa scelta. Lunedì a Fiuggi comincerà il G7 dei ministri degli Esteri e prenderemo le decisioni insieme ai nostri alleati. Questa è la linea scelta dal nostro presidente del consiglio che io ho il dovere di attuare".


Il premier israeliano Netanyahu ha ringraziato l'Ungheria per l'invito a visitare il Paese nonostante il mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale, elogiando la "chiarezza morale" del premier ungherese Viktor Orban.


La Spagna è pronta a eseguire il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Gallant. "La Spagna rispetta la decisione della Corte penale internazionale e si atterrà ai suoi impegni e obblighi in relazione allo Statuto di Roma e al diritto internazionale", affermano fonti ufficiali del ministero degli Esteri spagnolo.


Per la Russia le decisioni della Corte penale internazionale (Cpi) sono "insignificanti", e quindi "non c'è motivo di commentarle". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in merito agli ordini di arresto nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo riferisce Ria Novosti. La Russia non aderisce alla Cpi, che lo scorso anno ha emesso un ordine di arresto per il presidente Vladimir Putin.


"Io ritengo che la sentenza della Corte penale internazionale sia sbagliata" ma se Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant "venissero in Italia dovremmo arrestarli perché noi rispettiamo il diritto internazionale". Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aggiungendo: "Penso che hanno fatto una sentenza che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa con chi ha organizzato e guidato l'attentato che ha massacrato e rapito persone in Israele. Cioè quello per cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse".


Il capo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, il generale Hossein Salami, ha definito il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Gallant come la "fine e la morte politica" di Israele. "Questo significa la fine e la morte politica del regime sionista, un regime che oggi vive in un assoluto isolamento politico nel mondo e i suoi funzionari non possono più viaggiare in altri Paesi", ha detto Salami in un discorso trasmesso dalla TV di Stato. 


La Cina sollecita la Corte penale internazionale (Cpi) ad adottare e perseguire "una posizione oggettiva" dopo il mandato di arresto emesso contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. E' quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian. 


Il primo ministro ungherese Viktor Orban, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Ue, ha annunciato che inviterà il suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu per protestare contro il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi). "Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione. Inviterò" Netanyahu "a venire in Ungheria, dove posso garantirgli che la sentenza della Corte penale internazionale non avrà alcun effetto", ha dichiarato in un'intervista alla radio statale. 


Citando fonti a Washington, l'emittente israeliana Kan news afferma che la nuova amministrazione Trump sta pianificando azioni punitive contro la Cpi per la sua decisione di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Gallant. Fonti hanno detto a Kan che stanno valutando l'introduzione di sanzioni personali contro il procuratore capo Karim Khan e i giudici che hanno emesso i mandati. Ieri Mike Waltz, indicato da Trump come consigliere per la sicurezza nazionale, ha scritto su X che "ci si può aspettare una forte risposta alla tendenza antisemita della Cpi e dell'Onu a gennaio".


Nuovi raid questa mattina hanno colpito la periferia sud di Beirut, roccaforte degli Hezbollah libanesi, poco dopo la richiesta da parte di Israele di evacuare la zona, secondo le immagini di Afptv. Oltre alla periferia di Beirut, l'esercito israeliano ha chiesto nella notte di evacuare diverse zone del sud del Libano. 


I mandati di arresto della Corte penale internazionale sono "scandalosi". Lo ha detto Joe Biden. "Voglio essere chiaro: non c'è nessuna equivalenza fra Israele e Hamas. Saremo sempre a fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza".


Un soldato dell'esercito israeliano è stato ucciso nell'area settentrionale della Striscia di Gaza, a Jabalia, durante un combattimento. Lo riferisce l'Idf. Si trattava del sergente Ron Epsthein, 19 anni di Nesher, della brigata Givati del battaglione Tzabar. Secondo quanto riportato dall'Idf, il militare è stato ucciso dalle schegge di un proiettile di artiglieria sparato a Jabalia durante un'operazione. Altri due soldati sono rimasti leggermente feriti nell'incidente. 

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