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Il premier Jalali manterrà il suo incarico fino alla transizione dei poteri. Allertate le forze speciali italiane per far uscire i connazionali. Giallo sulla sorte del presidente siriano
di Redazione online© Ansa
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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che ha coinvolto Libano, Siria e Iran giunge al giorno 429. Prosegue il caos in Siria. I ribelli sono entrati a Damasco, il leader Abu Muhammad al Jolani ha baciato la terra al suo arrivo e poi, nella sua prima apparizione pubblica, ha affermato: "Questa è una vittoria per la nazione islamica". E ha fatto sapere che il premier Jalali manterrà il suo incarico da primo ministro fino alla transizione dei poteri. Una fonte del Cremlino ha detto alla Tass che Assad è arrivato a Mosca con i familiari e che la Russia ha concesso loro asilo politico. Joe Biden convoca il team per la sicurezza nazionale sulla Siria e dice: "Opportunità storica per la Siria, Assad deve essere punito". Netanyahu fa sapere di aver occupato la zona cuscinetto sulle alture del Golan.
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Diverse ambasciate siriane hanno aggiornato le loro foto del profilo sui social media dopo la caduta di Bashar Al-Assad. Le ambasciate al Cairo, a Kuala Lumpur e Giacarta sono tra le sedi diplomatiche siriane che hanno cambiato le loro foto ufficiali sui social media pubblicando la bandiera a tre stelle usata dai ribelli.
Gli Stati Uniti hanno condotto attacchi contro oltre 75 obiettivi legati all'Isis in Siria. Lo ha annunciato il Pentagono.
Il deposto presidente siriano Bashar al-Assad "non ha mai chiesto" aiuto all'Iran, che è il suo principale alleato insieme alla Russia, per combattere l'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi. Il governo siriano "non ci ha mai chiesto aiuto" a livello militare, ha dichiarato Araghchi alla televisione di Stato, precisando di essere "sorpreso" dalla "velocità" dell'offensiva ribelle e "dall'incapacità" dell'esercito siriano di respingerlo.
"Assad deve essere portato davanti alla giustizia e punito", ha detto Joe Biden alla Casa Bianca, aggiungendo: "Gli Stati Uniti proteggeranno i vicini della Siria in questo periodo di transizione: Iraq, Giordania e Israele. Lavoreremo con tutti i gruppi siriani al fine di costruire una nazione indipendente".
"Finalmente il regime di Assad è caduto. Questa è un'opportunità storica per il popolo siriano". Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca.
"I leader dell'opposizione armata siriana hanno garantito la sicurezza delle basi aeree russe e delle missioni diplomatiche nel Paese". Lo ha detto alla Tass una fonte del Cremlino.
Il presidente siriano spodestato dai ribelli Bashar Assad e i membri della sua famiglia sono arrivati a Mosca e la Russia ha concesso loro asilo. A scriverlo è la Tass, che cita una fonte del Cremlino.
Migliaia di persone sfollate stanno cercando sicurezza a Tabqa e Raqqa, nel nord-est della Siria: i bisogni della popolazione sono immensi e aumentano di giorno in giorno. Lo ricorda Medici Senza Frontiere che "sta distribuendo acqua, tende, coperte, materassi e latte artificiale alla popolazione sfollata e sta portando acqua pulita nei centri per sfollati, oltre a gestire la manutenzione delle latrine nei rifugi di fortuna per migliorare le condizioni igieniche e prevenire la diffusione di malattie". "L'entità dei bisogni della popolazione sta superando le capacità e le risorse disponibili. Come Msf stiamo rispondendo ai nuovi bisogni, ma le persone in condizioni di vulnerabilità, molte delle quali sono state costrette a spostarsi più e più volte, hanno bisogno di un urgente e drastico aumento dell'assistenza umanitaria", sottolinea Martine Flokstra, responsabile delle operazioni Msf in Siria.
Israele ha condotto nuovi raid aerei nel sud e nell'est della Siria, secondo quanto riferito da media locali. Alcuni attacchi aerei sono avvenuti nella regione meridionale di Daraa, altri nella zona orientale di Dayr az Zor, lungo l'Eufrate. Nelle ultime ore l'esercito israeliano aveva già occupato territori siriani nel sud-ovest del Paese.
Il leader degli insorti jihadisti siriani, Abu Muhammad Al Jolani, ha detto che la Siria cesserà di essere base del narcotraffico di Captagon, le ormai celebri pasticche di anfetamine tanto richieste nei paesi arabi del Golfo e prodotte in parte nella Siria in guerra. "Il dittatore (Bashar al Assad) ha lasciato che la Siria diventasse la base del Captagon", ha detto parlando alla Grande Moschea degli Omayyadi a Damasco. "Ma adesso la Siria volta questa pagina".
Il premier siriano Mohammed Ghazi Al-Jalali manterrà il suo incarico da primo ministro e supervisionerà le istituzioni pubbliche fino alla transizione dei poteri dopo la caduta del governo di Bashar Assad per mano dei ribelli. Lo riportano i media siriani. L'annuncio è stato fatto da una nota firmata da Ahmad al-Sharaa, nome di battesimo del leader dei ribelli Abu Mohammed al-Jolani. Nella stessa nota si vieta ai gruppi armati di avvicinarsi alle istituzioni pubbliche e di sparare in aria.
L'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che ci sono stati 910 morti, tra cui 138 civili, dall'inizio dell'offensiva degli insorti filo-turchi lanciata il 27 novembre e culminata oggi con la presa di Damasco.
"Nei giorni scorsi, da parte della leadership degli anti-governativi, tutte le realtà cristiane di minoranza sono state rassicurate sul desiderio di aprire una prospettiva di pace, inclusiva e democratica". Lo dice Davide Chiarot, operatore di Caritas Italiana ad Aleppo.
Il leader dei ribelli siriani, Abu Mohammed Al-Jolani, ha fatto la sua prima apparizione pubblica dopo la caduta del presidente Bashar Assad, definendola "una vittoria per la nazione islamica". Nella sua prima apparizione pubblica da quando i combattenti sono entrati a Damasco, Al-Jolani ha visitato la moschea degli Omayyadi della capitale siriana. Chiamandosi ora con il suo nome di battesimo, Ahmad al-Sharaa, invece che con il suo nome di battaglia, ha detto a centinaia di persone che Assad ha reso la Siria "una fabbrica per l'avidità dell'Iran".
Le Forze di difesa d'Israele (Idf) hanno effettuato una serie di attacchi aerei sull'area di Damasco, in Siria. Secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), Ong con sede a Londra ma con una vasta rete di contatti sul territorio, gli aerei da guerra di Tel Aviv hanno preso di mira l'area dell'aeroporto militare di Mezzeh, nella capitale siriana, e la zona del villaggio di Beit Tema, nella campagna occidentale di Damasco.
Joe Biden avrà un incontro a breve con il suo team per la sicurezza nazionale per fare il punto sulla situazione in Siria. Lo riferisce la Casa Bianca.
La fine della dittatura di Bashar Al Assad in Siria "è uno sviluppo positivo e a lungo atteso". Lo ha scritto l'Alta rappresentate per la politica estera e di sicurezza dell'Ue Kaja Kallas. Questo sviluppo "dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. La nostra priorità è garantire la sicurezza nella regione. Lavorerò con tutti i partner costruttivi, in Siria e nella regione", ha aggiunto Kallas. "Sono in stretto contatto con i ministri della regione. Il processo di ricostruzione della Siria sarà lungo e complicato e tutte le parti devono essere pronte a impegnarsi in modo costruttivo", ha osservato ancora l'Alta rappresentante.
"La strada è tutta in salita, chi ha promesso che tutti saranno rispettati, che si farà una nuova Siria. I ribelli hanno incontrato i vescovi ad Aleppo assicurando che rispetteranno le varie confessioni religiose e i cristiani, speriamo che mantengano questa promessa e che si vada verso una riconciliazione e che la Siria possa trovare anche un po' di prosperità". Lo dice a Vatican News il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco che aggiunge: "L'augurio è che anche la comunità internazionale risponda, magari abolendo le sanzioni, perché sono un peso che grava molto soprattutto sulla povera gente. Voglio sperare che poco a poco vengano eliminate le sanzioni".
La televisione siriana ha riferito che gli aerei da guerra israeliani hanno attaccato il Centro per la ricerca scientifica (Sers) vicino a Damasco.
Intensi e prolungati scontri armati sono in corso nel nord della Siria al confine con la Turchia tra fazioni armate filo-turche e i loro rivali curdi dell'ala locale del Pkk. Lo riferiscono fonti locali a Manbij, a nord-est di Aleppo, mentre fonti di stampa locali, vicine ai gruppi armati cooptati da Ankara, affermano che la città di Manbij è ormai sotto il controllo delle milizie arabo-sunnite filo-turche.
Il premier siriano, Muhammad Al-Jalali, mantiene per ora il suo incarico alla guida del governo a Damasco. Lo riferiscono media siriani e fonti delle fazioni armate che hanno per ora il controllo della capitale, smentendo le notizie di aver messo Jalali in stato di fermo. "Il premier si appresta a mantenere il suo incarico e a proseguire il suo mandato al servizio del paese", affermano le fonti.
I ribelli guidati dalla milizia islamica Hts hanno annunciato l'arrivo del loro capo, Abu Mohammed al-Jolani (vero nome Ahmed al-Sharaa) a Damasco, diverse ore dopo la presa della capitale siriana. Il leader Ahmed al-Sharaa "si è prostrato e ha baciato la terra" al suo arrivo a Damasco, ha annunciato il canale Telegram della coalizione ribelle, che mostra una foto di Al-Jolani inginocchiato su un prato.
L'Iran "adotterà un approccio e posizioni adeguate" a seconda degli "sviluppi in Siria e nella regione, nonché del comportamento degli attori" sul terreno. E' la posizione espressa dal ministero degli Esteri di Teheran in una nota commentando l'evolversi della situazione. "Le relazioni tra le due nazioni dell'Iran e della Siria hanno una lunga storia e sono sempre state amichevoli, e si prevede che queste relazioni continueranno", si aggiunge.
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che le forze israeliane si sono impadronite di una zona cuscinetto nelle alture del Golan, istituita da un accordo di cessate il fuoco del 1974 con la Siria. Netanyahu ha detto che l'accordo decennale tra Israele e Siria è crollato e che le truppe siriane hanno abbandonato le loro posizioni, rendendo necessaria la presa di potere israeliana. Israele ha conquistato le alture del Golan nella guerra mediorientale del 1967 e le ha annesse. La comunità internazionale, a eccezione degli Stati Uniti, le considera territorio siriano occupato.
Nel confermare che Assad ha lasciato la Siria, la Russia ha annunciato che il rais "si è dimesso dal suo incarico" da presidente. "A seguito dei negoziati tra Assad e alcuni partecipanti al conflitto armato sul territorio della Siria, Assad ha deciso di lasciare la carica presidenziale e ha lasciato il Paese, dando istruzioni per effettuare pacificamente il trasferimento del potere", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo. "La Russia non ha partecipato a questi negoziati", si sottolinea nella nota.
Le forze speciali e gli assetti strategici della Difesa sono in allerta per un'eventuale operazione di esfiltrazione del personale italiano rimanente nel paese. Lo si apprende da fonti del ministero della Difesa, interpellate dall'Ansa.
"Questa notte un gruppo di 15 nostri connazionali ha valicato la frontiera Siria-Libano, sono riusciti a entrare e ora sono sistemanti in abitazioni e conventi a Beirut". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti alla Farnesina. "Ieri ne erano arrivati altri in Giordania", ha aggiunto Tajani, "non ci sono altri cittadini italiani che chiedono di lasciare il Paese".
Media siriani vicini all'opposizione siriana riportano un attacco aereo israeliano sull'aeroporto militare Al Mazzeh a Damasco. Israele ha bombardato anche le zone rurali di Daraa e Suwayda, nel sud della Siria. "Israele sta sistematicamente distruggendo tutte le brigate e i battaglioni del precedente regime nel sud della Siria, attaccando direttamente tutti i sistemi di difesa aerea, i depositi missilistici e gli impianti di sviluppo e produzione di armi che potrebbero minacciare Israele", ha detto la fonte.
Un salone di ricevimento del palazzo presidenziale di Bashar Al Assad a Damasco è stato dato alle fiamme, hanno constatato fonti giornalistiche Afp sul posto.
"Le basi militari russe in Siria sono in massima allerta ma al momento non vi è alcun pericolo serio per la loro incolumità". Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca.
Un gruppo di miliziani fra quelli presenti da ieri notte a Damasco è entrato nella residenza dell'ambasciatore d'Italia dove ha effettuato una sorta di perlustrazione. Lo rende noto la Farnesina sottolineando che l'ambasciatore e il resto del personale italiano sono in un altro luogo sicuro
L'aereo, su cui sarebbe partito Bashar al Assad "da Damasco è scomparso improvvisamente dai radar dopo qualche minuto di volo, dopo una virata di 180 gradi verso la costa". Lo riportano i media israeliani, citando Reuters che parla di "mistero". "Ci sono alte probabilità che sia morto nell'incidente aereo", sottolineano fonti siriane alla Reuters, secondo quanto riportano i media.
Una "ricerca attiva" del dittatore Bashar Al Assad è in corso in Siria da parte dei ribelli, che cercano di ottenere informazioni da ufficiali militari e membri dei servizi segreti che possano saperne qualcosa. Lo scrive la Cnn, che cita fonti informate e vicine ai movimenti dei ribelli siriani.
I ribelli che sono entrati a Damasco hanno preso il controllo dei centri del potere della capitale siriana. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate di sicurezza che stanno seguendo l'evolversi della situazione, al momento sono in mano ai ribelli il palazzo Presidenziale nel quartiere di Malki, la sede della Tv di Stato, l'aeroporto internazionale e il carcere di Sednaya. I ribelli controllano anche le principali strade a Damasco e in diverse zone della città i cittadini sono scesi in strada per applaudire i ribelli e per intonate slogan contro Bashar Al Assad.
Il personale dell'ambasciata dell'Iraq a Damasco è stato evacuato verso il Libano, secondo quanto rivela una fonte diplomatica.
L'ambasciata iraniana a Damasco è stata attaccata da un gruppo di uomini armati, ha riferito l'IRNA, dopo che le immagini dell'attacco sono state diffuse dalla TV.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha convocato per stamattina una nuova riunione all'Unità di crisi della Farnesina sulla situazione in Siria. "L'ingresso di miliziani a Damasco a la dissoluzione del regime di Bashar Al Assad comportano la necessità di una reazione immediata, innanzitutto per la protezione degli italiani ancora nel Paese", spiega una nota della Farnesina, sottolineando che il ministro avrà contatti con leader politici di governi amici dell'Italia e "verificherà piani di azione già programmati con altre amministrazioni dello Stato italiano".
L'esercito israeliano rende noto di essere entrato nella zona cuscinetto del Golan, carri armati e forze di fanteria sono sulla Linea Alpha, al confine tra Siria e Israele, all'interno della zona smilitarizzata, per impedire ai ribelli siriani di entrare: è la prima volta da quando è stato firmato l'Accordo di disimpegno del 1974, che pose fine alla guerra dello Yom Kippur. "L'Idf ha schierato truppe nella zona cuscinetto e in una serie di aree che è necessario difendere, al fine di garantire la sicurezza delle comunità sulle alture del Golan e dei cittadini di Israele", afferma l'esercito in una dichiarazione.
"Questo cambiamento rappresenta un'opportunità per costruire una nuova Siria basata sulla democrazia e sulla giustizia che garantisca i diritti di tutti i siriani", ha affermato Mazloum Abdi, leader delle Forze democratiche siriane, in un comunicato, elogiando la caduta del "regime autoritario di Damasco". Il gruppo guidato dai curdi ha una presenza significativa nella Siria nord-orientale, dove si è scontrato con il gruppo estremista dello Stato islamico e con le milizie sostenute dalla Turchia nel corso degli anni.
La folla festante a Damasco, dopo la conquista da parte dei ribelli sunniti e la dichiarazione della fine della "tirannia" di Bashar Al Assad, ha calpestato la statua abbattuta del padre di Bashar, Hafez Al Assad, che ha governato con il pugno di ferro per quasi 30 anni fino al 2000. Lo riportano fonti giornalistiche sul posto, mentre la Tv di Afp trasmette le immagini.
I ribelli sunniti siriani che hanno conquistato Damasco hanno fatto appello a "salvaguardare i beni dello Stato siriano libero".
Gli abitanti di Damasco hanno festeggiato nelle notte nelle strade della capitale la caduta del governo del presidente Bashar al-Assad.
Il primo ministro siriano si è detto pronto a collaborare con la "leadership" che verrà scelta dal popolo.
I gruppi ribelli a guida islamica hanno annunciato l'inizio di una "nuova era" in Siria dopo 50 anni di governo del partito Baath.
Colpi di arma da fuoco sono stati uditi a Damasco: lo riferiscono alcuni residenti della città all'agenzia di stampa Afp.
L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha annunciato che il presidente della Siria, Bashar al-Assad, ha lasciato il Paese.
L'esercito siriano e le forze di sicurezza hanno lasciato l'aeroporto di Damasco: lo riporta l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh).
Hezbollah ha ritirato le sue forze da Homs e dai dintorni di Damasco: lo afferma una fonte vicina al gruppo libanese sostenuto dall'Iran.
Il leader del gruppo islamista siriano Hayat Tahrir al-Sham ha detto che le sue forze controllano l'intera città di Homs, definendo la vittoria "storica". "Stiamo vivendo gli ultimi momenti della liberazione della città di Homs, è un evento storico che distinguerà la verità dalla menzogna", ha detto il leader ribelle in un video postato su Telegram, utilizzando il suo vero nome, Ahmed al-Sharaa, al posto del nome di battaglia di Abu Mohammed Al Jolani.