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Al Jolani ha incontrato l'inviato dell'Onu. Media: governo israeliano approva piano di espansione sulle alture del Golan
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che ha coinvolto Libano, Siria e Iran giunge al giorno 437. L'ex presidente siriano Bashar al Assad ha affermato che la sua evacuazione da Damasco in Russia non è stata "premeditata" e che è stata invece richiesta da Mosca. In un post su Facebook, al Assad ha detto inoltre che ormai la Siria è "in mano ai terroristi" e di aver lasciato Damasco la mattina dell'8 dicembre, poche ore dopo che i ribelli avevano preso d'assalto la Capitale. Abu Muhammad Al Jolani, il leader islamista siriano il cui gruppo ha guidato l'offensiva che ha rovesciato al Assad, ha incontrato l'inviato delle Nazioni Unite Geir Pedersen, in visita a Damasco. Hamas: "Se Trump riesce a impedire che Netanyahu blocchi l'accordo, possibile tregua prima della fine dell'anno". Ma, secondo i media locali, il governo israeliano ha approvato un piano di espansione sulle alture del Golan.
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato a Gerusalemme l'inviato speciale designato dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per le questioni relative agli ostaggi. Lo ha dichiarato l'ufficio di Netanyahu. La dichiarazione afferma che Adam Boehler è in visita privata in Israele e non fornisce dettagli sul contenuto dei loro colloqui.
Il primo ministro ad interim del Libano, Najib Mikati, ha ordinato la riapertura dell'ambasciata libanese nella capitale siriana. Lo ha dichiarato l'ufficio del primo ministro.
L'emittente saudita Al-Arabiya ha riferito da fonti che "le forze russe nel porto di Tartus si stanno preparando a ritirarsi e a lasciare la Siria entro poche ore". Nei giorni scorsi, diversi media avevano riferito che la Russia stava riducendo la sua presenza nel Paese mediorientale dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad, evacuato dalle forze di Mosca.
Le forze americane hanno effettuato attacchi aerei contro il gruppo dello Stato Islamico in Siria uccidendo una dozzina di suoi combattenti. Lo afferma l'esercito statunitense. "Gli attacchi contro i leader e i campi dell'Isis sono stati condotti nell'ambito della missione in corso per distruggere, degradare e sconfiggere lo stato islamico", ha dichiarato il Comando centrale degli Stati Uniti, con l'obiettivo di impedire "al gruppo terroristico di condurre operazioni esterne e di garantire che l'Isis non cerchi opportunità di ricostituirsi nella Siria centrale".
Il Medioriente "merita una prospettiva nuova di uscita da questa crisi permanente. La tregua in Libano e la caduta del regime di Assad in Siria sono opportunità su cui dobbiamo lavorare insieme ai nostri partner per raggiungere una pace giusta e sostenibile in tutta la regione". Lo ha affermato la premier Giorgia Meloni, in un messaggio inviato agli Stati Generali della Diplomazia.
"Stiamo cercando di riportare a casa gli ostaggi israeliani e di porre fine alla guerra a Gaza". Lo afferma il presidente americano eletto Donald Trump.
Le sirene anti-aeree sono scattate a Tel Aviv e nel centro di Israele per il lancio di un missile balistico dallo Yemen, che è stato intercettato e abbattuto prima che entrasse nei confini israeliani. Lo riferisce l'esercito di Israele (Idf), che stamattina aveva riferito che una nave missilistica della Marina aveva abbattuto sul Mediterraneo un drone lanciato dallo Yemen.
"In nessun momento di questi eventi ho preso in considerazione l'idea di dimettermi o di cercare rifugio, né tale proposta è stata avanzata da alcun individuo o partito. L'unica linea d'azione era continuare a combattere contro l'assalto dei terroristi". Lo scrive il presidente siriano rovesciato dai ribelli Bashar Assad, in un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook della presidenza siriana. "Non ho mai cercato posizioni per guadagno personale, ma mi sono sempre considerato un custode di un progetto nazionale, sostenuto dalla fede del popolo siriano, che ha creduto nella sua visione", aggiunge.
Il presidente siriano rovesciato dai ribelli Bashar Assad ha affermato di non avere avuto intenzione di lasciare il Paese dopo la caduta di Damasco, avvenuta una settimana fa, ma che i militari russi lo hanno evacuato dopo che la loro base nella Siria occidentale era stata attaccata. In un post sulla sua pagina Facebook, Assad ha affermato di aver lasciato Damasco la mattina dell'8 dicembre, poche ore dopo che i ribelli avevano preso d'assalto la capitale. Ha raccontato di essere partito in coordinamento con gli alleati russi verso la base di Mosca nella provincia costiera di Latakia, dove intendeva continuare a combattere. Dopo che la base russa è stata attaccata dai droni, ha proseguito Assad, i russi hanno deciso di trasferirlo in Russia la notte dell'8 dicembre. "Non ho lasciato il Paese come parte di un piano, come è stato riferito", ha rimarcato.
L'ex presidente siriano Bashar al Assad ha affermato che la sua evacuazione da Damasco in Russia non è stata "premeditata" e che è stata invece richiesta da Mosca. In un comunicato, al Assad afferma inoltre che ormai la Siria è "in mano ai terroristi".
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha commentato le notizie di progressi nei negoziati con Hamas. "Siamo più vicini che mai a un accordo sugli ostaggi dopo quello precedente".
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 45.028, di cui 52 nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto su Telegram il ministero della Sanità di Hamas. I feriti dall'inizio del conflitto con Israele sono 106.962, secondo la stessa fonte.
Un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas è più vicino che mai. E' quanto ha detto una fonte del gruppo palestinese al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat.
"Ho dato istruzione al vertice diplomatico di andare in Siria e prendere contatto con la nuova leadership". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al suo primo Consiglio Affari Esteri. "Oggi dobbiamo discutere quali altri passi dobbiamo prendere se la Siria andrà nella giusta direzione e dobbiamo discutere a quale livello vogliamo trattare con la nuova leadership", ha aggiunto.
"Solo negli ultimi 4 mesi quasi 19.000 bambini sono stati ricoverati in ospedale per malnutrizione acuta, quasi il doppio dei casi registrati nella prima metà dell'anno nella Striscia di Gaza". Lo ha riferito l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), lanciando un nuovo appello per l'invio immediato di aiuti nell'enclave palestinese e un cessate il fuoco. "A Gaza più di 8.500 bambini hanno ricevuto latte artificiale tramite l'Unrwa, ma le scorte non sono minimamente sufficienti.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver discusso con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, "la necessità di completare la vittoria di Israele, e degli sforzi per liberare i nostri ostaggi". Netanyahu ha diffuso un video in cui commenta il colloquio telefonico avuto sabato sera con Trump, che ha definito "molto caloroso".
L'Osservatorio per i diritti umani in Siria ha riferito che Israele ha effettuato attacchi aerei contro obiettivi militari nella regione costiera di Tartus, definendoli "gli attacchi più pesanti" nell'area da oltre un decennio. "Velivoli da guerra israeliani hanno lanciato attacchi" mirati a una serie di obiettivi, tra cui unità di difesa aerea e "depositi di missili terra-terra", ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sottolineando che si tratta "degli attacchi più intensi nella regione costiera della Siria dall'inizio delle operazioni nel 2012".
Abu Muhammad Al Jolani, il leader islamista siriano il cui gruppo ha guidato l'offensiva che ha rovesciato Bashar Al Assad ha incontrato l'inviato delle Nazioni Unite Geir Pedersen, in visita a Damasco, secondo quanto riportato da un comunicato sul canale Telegram dei ribelli. Il leader di Hayat Tahrir al-Sham ha discusso con Pedersen "dei cambiamenti avvenuti sulla scena politica che rendono necessario aggiornare" una risoluzione del 2015 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che stabiliva una tabella di marcia per una soluzione politica in Siria, "per adattarla alla nuova realtà", si legge nella dichiarazione.