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Rapporto di Medici senza frontiere: "Gaza è una trappola mortale" | Siria, riaperto l'aeroporto di Damasco

Ong siriana denuncia: "Trovati 100mila corpi in una fossa comune"

di Redazione online
19 Dic 2024 - 15:12

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che ha coinvolto Libano, Siria e Iran giunge al giorno 440. Il nuovo rapporto di Medici senza frontiere: "Gaza è una trappola mortale, evidenze di pulizia etnica". Riaperto l'aeroporto di Damasco, da dove è decollato, alla volta di Aleppo, il primo volo dalla caduta del presidente Bashar Al Assad. Un'Ong siriana: "100mila corpi in una fossa comune vicino a Damasco". Cresce intanto la speranza per un accordo sulla tregua a Gaza. L'intesa è "più vicina che mai" per gli Stati Uniti che esprimono "cauto ottimismo".

Spari contro un bus nella Cisgiordania occupata, ucciso un 12enne

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© Afp
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"È troppo presto per dire se la nuova leadership in Siria sarà in grado di mantenere ciò che promette, se l'integrità territoriale sarà preservata, l'unità nazionale sarà preservata e le minoranze saranno protette. L'Europa farà la sua parte per sostenere la Siria in questa fase critica, perché ci sta a cuore il futuro della Siria. L'Europa ha un ruolo da svolgere". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo.


Gli Stati Uniti hanno annunciato di non essere d'accordo con l'accusa di Human Rights Watch, secondo cui Israele sta compiendo "atti di genocidio" nella Striscia di Gaza danneggiando le infrastrutture idriche. "Quando si tratta di accertare qualcosa come un genocidio, lo standard legale è incredibilmente alto, e quindi non siamo d'accordo con questa conclusione", ha detto il vice portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel.


È di almeno 13 morti, fra cui cinque bambini, il bilancio di attacchi aerei israeliani che hanno colpito due scuole che ospitano sfollati palestinesi nel quartiere di Daraj Tuffah, a Gaza City. Lo riferiscono funzionari dell'ospedale Ahli Baptist, nel quale le vittime sono state portate. La Difesa Civile di Gaza ha aggiunto che almeno 30 persone sono rimaste ferite.


La Russia resta impegnata nella creazione di uno stato palestinese indipendente accanto a Israele, ha affermato oggi il presidente Vladimir Putin. "La nostra posizione è ben nota, sia sul Libano che sulla Palestina. La nostra posizione non è influenzata dagli eventi attuali. Abbiamo sempre creduto e continuiamo a credere che il problema palestinese possa essere risolto solo affrontandone la causa principale. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una volta ha concordato che due Stati, Israele e Palestina, dovessero essere creati. Israele è stato creato, mentre la Palestina in realtà non è ancora stata creata. Questo è tutto il problema", ha affermato Putin.


Vladimir Putin chiede a Israele di ritirarsi "dal territorio siriano". Parlando in conferenza stampa, il presidente russo ha detto che lo Stato ebraico è "il maggior beneficiario" della crisi in Siria.


Gli Houthi rivendicano il lancio due missili contro Israele. Lo riferisce un portavoce militare.


I ripetuti attacchi militari di Israele contro i civili palestinesi negli ultimi 14 mesi, lo smantellamento del sistema sanitario e di altre infrastrutture essenziali, l'assedio e la negazione sistematica dell'assistenza umanitaria stanno distruggendo la vita a Gaza. A indicarlo è il nuovo rapporto internazionale di Medici Senza Frontiere, "Gaza è una trappola mortale". "Le persone a Gaza lottano per la sopravvivenza in condizioni apocalittiche, ma nessun luogo è sicuro, nessuno è risparmiato e non c'è via d'uscita da questa enclave distrutta", scrive Msf, parlando di "chiare evidenze di pulizia etnica dal momento che i palestinesi vengono sfollati con la forza, messi in trappola e bombardati".


Una serie di attacchi aerei ha preso di mira nelle prime ore del mattino la capitale dello Yemen, Sanaa. Poco prima l'esercito israeliano aveva annunciato di avere intercettato un missile proveniente dallo Yemen: Israele ha dichiarato di aver colpito "obiettivi militari" appartenenti ai ribelli Houthi dello Yemen, "inclusi porti e infrastrutture energetiche a Sana'a, che gli Houthi hanno utilizzato in vario modo a scopi militari".

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